Cancellare la squalifica di Lukaku: Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, lancia un appello al calcio italiano sulle pagine del suo giornale
Per Ivan Zazzaroni cancellare la squalifica di Romelu Lukuku varrebbe segno di “civiltà e crescita“. La proposta del giornalista, formulata dalle colonne del Corriere dello Sport, sta facendo molto discutere, dopo che lo stesso Zazzaroni era intervenuto già nei giorni scorsi denunciando il giudizio sbagliato dell’arbitro Massa riguardo all’esultanza di Big Rom in Juventus-Inter.
Il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, ha voluto commentare per l’ennesima volta la squalifica a Romelu Lukaku. Ma ora il discorso si è spostato sulle motivazioni che hanno portato il giudice sportivo a convalidare la sanzione dettata sul campo dal direttore di gara. Zazzaroni ha ricordato i fatti, ovvero che l’arbitro Massa ha espulso Lukaku per esultanza, reputata eccessiva o provocatoria, davanti ai tifosi juventini presenti nel primo anello della Tribuna Sud. “Massa non ha dato il giusto peso alle offese e ad altre porcherie verbali indirizzate in precedenza al centravanti dell’Inter“, ha scritto il giornalista.
E poi la critica relativa al giudice sportivo: “Ieri, basandosi su un referto concettualmente sbagliato, Gerardo Mastrandrea non ha potuto fare altro che applicare alla lettera il regolamento, confermando in primo grado la giornata di squalifica, effetto dell’espulsione“.
Zazzaroni contro la squalifica a Lukaku: “Va cancellata“
Si sa che l’Inter non presenterà ricorso, ma secondo Zazzaroni dietro questo tipo di risposta apparentemente passiva c’è una ragione: Marotta punta affinché la squalifica sia cancellata senza un ricorso formale da parte del club. “La crescita del nostro calcio passa anche attraverso una presa di posizione convinta ed energica, per certi versi rivoluzionaria, quale è la cancellazione della squalifica di un giocatore doppiamente vittima di razzismo“, scrive Zazzaroni. E poi aggiunge tra parentesi che è sempre grave definirlo “razzismo da stadio“. Per il giornalista, con cui siamo d’accordo, “è razzismo e basta“.
Nel suo articolo Zazzaroni ci presenta Mastrandrea, definendolo come “erede del leggendario Tosel“. E ci dice che è stesso giudice sportivo che sei anni fa si occupò del caso Muntari. Per chi non ricordasse l’ex Inter e Milan, allora al Pescara fu bersagliato da cori razzisti da parte del tifo cagliaritano, e per questo chiese all’arbitro la sospensione della partita arrabbiandosi. Risultato: fu espulso. In quel caso, in secondo grado, la Corte d’appello accolse il ricorso del ghanese togliendogli la squalifica.
Infine Zazzaroni ricorda il fatto che la Juve avrebbe già individuato i protagonisti del video diffuso su Twitter, e poi si chiede: “Quanti anni e quanti altri episodi di ordinaria indecenza serviranno ancora prima che la Federcalcio decida di considerare irregolari gli impianti non dotati degli strumenti utili a individuare gli autori di atti socialmente osceni?”
Giustizia sportiva in affanno, il -15 alla Juve potrebbe essere annullato
Intanto, sempre sponda Juventus, continuano a giungere contraddittorie voci sull’esisto delle inchieste per le plusvalenze e gli stipendi. C’è chi afferma che, riguardo al caso stipendi, la Juve è già pronta a patteggiare, sperando in una penalizzazione che non porti alla B. Poi, secondo l’avvocato Roberto Afeltra, intervenuto ai microfoni di calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TvPlay, ai bianconeri potrebbero essere tolti i 15 punti di penalizzazione per il caso plusvalenze.
“La Juve non è stata condannata per le plusvalenze e la Corte d’Appello federale esclude che sia oggetto di sanzione“, spiega l’intervistato. “Si devono evitare le compensazioni, vale a dire gli scambi tra i calciatori. Questo si vedrà dopo. La sentenza della Corte d’Appello federale non può essere confermata. Il GIP di Torino, rigettando la misura cautelare, ha detto che non ci sono indizi di colpevolezza“.
Sempre Afeltra spiega che sulle plusvalenze sono state già archiviate diverse indagini. E nessuno si aspettava che il TAR potesse “entrare a piedi uniti sulla giustizia sportiva“. Dal suo punto di vista, il 19 aprile con la sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport potrebbe annullare senza rinvio la sentenza di -15 per la Juventus.