Se solo non fosse di cristallo! Ecco cosa pensano molti interisti riguardo a Stefano Sensi, rinato al Monza nonostante il brutto infortunio subito
Alcuni dati relativi alla stagione di Sensi hanno dell’incredibile… Nonostante il lungo stop dovuto all’infortunio al malleolo, fin qui il centrocampista ha giocato 1.463 minuti col Monza. In pratica gli mancano solo 19 minuti per raggiungere il minutaggio complessivo dei tre anni passati all’Inter. Due anni e mezzo, a esser più precisi, in nerazzurro, più altro mezzo passato alla Sampdoria in prestito. Per i doriani ha giocato per 761 minuti, più del massimo con l’Inter.
Ed è vero, a Monza Sensi pare rinato. Ha giocato 22 partite su 29 e ha fatto spesso bene. All’Inter sarebbe potuto tornare utile? Peggio di Gagliardini non poteva essere, penseranno in tanti! In ogni caso, per lo sfortunato controcampista, Monza doveva segnare una ripartenza dopo anni travagliati da stop e panchine. E la stagione era cominciate bene. Poi è arrivato il terribile infortunio provocato a tre minuti dalla fine della sfida con l’Hellas Verona da un’entrata di Ibrahim Sulemana sul netto punteggio di vantaggio per i brianzoli.
Il centrocampista biancorosso aveva riportato la bruttissima frattura malleolo-peroneale lo scorso 6 novembre 2022 ed era stato operato nei giorni successivi per ridurre l’impatto dell’infortunio. È rientrato dopo tre mesi e in poche settimane si è ripreso una maglia da titolare nel Monza.
Sensi è rinato: ecco i progetti futuri dell’Inter sul centrocampista
Dunque Sensi avrà un futuro all’Inter? A oggi è difficile. Probabilmente l’Inter cercherà di cederlo a titolo definitivo. Magari allo stesso Monza dove il ragazzo è considerato un talento puro. Certo, il Sensi visto nei primi due o tre mesi di Conte è stato un grandissimo giocatore, di cui molti tifosi interisti serbano un ottimo ricordo. Con Barella, spaccava le partite… Ecco perché qualcuno forse lo riprenderebbe, e non solo per provare a vedere se può ancora rigiocare ad alti livelli. Uno così farebbe comodo anche per poter abbassare il monte l’ingaggi.
Dall’altro lato, fisicamente, il ragazzo non dà alcuna garanzia. E all’Inter lo sanno bene. Di certo lo staff medico potrà valutare con competenza se è il caso di parlare solo di sfortuna o di un problema concreto legato alla fragilità del giocatore, oppure a un suo approccio sbagliato alla carriera da professionista.
Durante la pausa Mondiale, quando era fermo ai box, Sensi aveva detto di essere cambiato e di sentirsi meno fragile: gli era stato utile cambiare metodologia di allenamento. E mutare radicalmente il proprio approccio al lavoro. “Ho mutato alimentazione, sto attento alla prevenzione e al recupero“, disse Sensi. “Mi hanno aiutato i fisioterapisti ma in particolare un professionista, Samuele Fenu, che mi supporta sotto diversi aspetti“. Quindi anche dal punto di vista psicologico. Perché quando ti fai male spesso, anche a guarigione avvenuta, resta il timore di infortunarsi di nuovo. “Si entra in un circolo vizioso pericoloso“.
Cessione al Monza o ritorno a Milano?
Sensi arrivo all’Inter dal Sassuolo con la formula del prestito oneroso a 5 milioni di euro e diritto di riscatto fissato a 25 milioni. L’estate scorsa è invece passato in prestito secco al Monza. Il suo contratto con i nerazzurri scade nel 2024.
Il Monza sarebbe ancora intenzionato ad acquistare il cartellino di Stefano Sensi, centrocampista classe ’95, al termine di questa stagione. Galliani è pronto a offrire 8 milioni per l’ex Sassuolo, mentre l’Inter ne vorrebbe 10 più bonus. L’allenatore Raffaele Palladino si sta prodigando con la proprietà biancorossa affinché Sensi rimanga al Monza oltre questa annata di prestito. Palladino infatti è un grande sostenitore del centrocampista di Urbino e vorrebbe trattenerlo nella sua squadra.
Sensi è tentato: a Monza sta bene, e sa di poter brillare in un simile contesto. Il suo sogno è quello di poter riconquistare la Nazionale. Gli piacerebbe anche tornare all’Inter, ma forse già intuisce che non è la più incoraggiante delle congiunture.