Il centrale nerazzurro potrebbe non restare in caso di mancato conseguimento dell’obiettivo qualificazione Champions, lo scenario ha dell’incredibile
Potrebbe anche non essere più il bomber assoluto di qualche anno fa per via dell’età che avanza, ma Edin Dzeko resta un signor attaccante. A dimostrare questa tesi non è soltanto la mole di gioco creata nelle innumerevoli presenze stagionali, di cui 29 in campionato e 8 in Champions League, ma anche la grande tenuta fisica e il modo in cui ha impattato positivamente nel corso di quelle stesse presenze con 10 reti complessive e 5 assist. Come se segnare non fosse il suo unico compito, ma anche mettere nelle condizioni i suoi compagni ad involarsi a rete.
Ed infatti il suo compito è esattamente questo. Dzeko ha l’incredibile capacità di abbassarsi notevolmente lungo la trequarti per ricevere il pallone direttamente dal centrocampo oppure adoperarsi egli stesso nel recupero del pallone in fase di non possesso e ripartenza avversaria, per cogliere tutti con effetto sorpresa. Da qui si vede anche l’abilità nel costruire trame intricate, forte della sua passata esperienza come centrocampista all’alba della sua carriera professionale. Oggi il centravanti bosniaco rappresenta un nodo cruciale per l’Inter di Simone Inzaghi che, senza il miglior Romelu Lukaku, ha dovuto spesso affidarsi a lui. Ebbene la dirigenza vorrebbe concedergli la possibilità di mettersi ancora in gioco come pezzo importante dello scacchiere nerazzurro, ma la via del rinnovo non appare tanto semplice come potrebbe sembrare.
Calciomercato, Dzeko alle strette e l’Inter non vuole sorprese
Il fatto che il contratto scada il prossimo giugno non è innanzitutto un elemento che gioca a favore: il tempo è prezioso e corre veloce. In secondo luogo, nonostante ci sia massima apertura da parte della sua entourage per valutare una trattativa sulla base delle medesime condizioni economiche attuali.
Qui entrerebbe quindi in gioco il sostanziale ‘limite’ dell’Inter nella gestione del monte ingaggi: Dzeko pesa eccome sui bilanci, pertanto sarebbe necessaria una riduzione per far quadrare meglio i conti. E non è detto che fino alla fine questa opzione potrà mai essere presa in considerazione. Infine, ma non meno importante, il futuro del ‘Cigno di Sarajevo’ potrebbe dipendere dal raggiungimento della zona qualificazione alla prossima Champions League. Con gli introiti derivanti da sponsorizzazione, partecipazione e diritti tv, infatti, l’Inter potrebbe finanziare non soltanto altre operazioni di mercato ma anche il mantenimento di buona parte dei suoi attuali calciatori in rosa. Senza neppure considerare che, come Dzeko, anche Alessandro Bastoni attende il prolungamento di contratto con adeguamento al rialzo.
🔥#Dzeko allo scoperto sul suo futuro pic.twitter.com/waQDja5XqT
— Interlive (@interliveit) April 10, 2023
Nella remota ma pur sempre possibile ipotesi che Dzeko possa lasciare l’Inter, allora l’amministratore delegato Giuseppe Marotta avrebbe facoltà di selezionare un sostituto. Per Inzaghi, tuttavia, nulla di tanto positivo: potrebbe trattarsi di una figura di scarso rilievo, un contentino tappabuchi, da pescare sul mercato tra i tanti profili con poca esperienza internazionale a condizioni economiche vantaggiose. Non propriamente il miglior biglietto da visita per la partecipazione alle coppe europee.