La partita più importante degli ultimi tredici anni. L’Inter si gioca in casa contro il Benfica l’accesso alle semifinali in Champions, ma ciò non salva Simone Inzaghi: il tecnico piacentino sembra destinato ad andar via dall’Inter
Si dice che ogni nodo sia già stato già sciolto, e da molto prima della sconfitta in casa contro il Monza, l’undicesima in campionato finora. La stagione incidentata da troppi passi falsi dell’Inter ha un responsabile: Simone Inzaghi. Le colpe, naturalmente, non sono tutte del tecnico, ma un allenatore, per definizione, si assume l’onere di dirigere la squadra e incarna su sé stesso tutti gli obblighi formali del caso.
Secondo Fabrizio Biasin di Libero, solo un miracolo può salvare la panchina del piacentino. Molte ragioni spingono Inzaghi via dall’Inter e una sola prospettiva può trattenerlo: “Sono tra i pochi dell’universo a difendere ancora Inzaghi, perché vederlo l’anno prossimo ancora all’Inter vorrebbe dire essere di nuovo in Champions e magari aver vinto anche qualcos’altro di importante“, ha detto Biasin ai microfoni di calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPLAY.
Nei fatti i nerazzurri devono rincorrere un piazzamento Champions per mettere al sicuro la partecipazione alla massima competizione europea nella prossima stagione. Altri passi falsi farebbero piombare la società in una crisi ancora più nera di quella attuale. E il ritorno decisivo dei quarti di finale di Champions contro il Benfica sembra essere, a questo punto, un impegno accessorio.
Biasin è sicuro: Inzaghi destinato ad andar via dall’Inter
Sempre nel corso dell’intervista Biasin ha escluso che la proprietà abbia istituito un premio alla squadra per il raggiungimento del quarto posto in campionato. “Nei contratti della gran parte dei giocatori i bonus sono già previsti; quindi, non c’è nessun premio extra e non avrebbe nessun senso”.
Poi il giornalista ha analizzato quali potrebbero essere i nomi più forti per sostituire Inzaghi quando, presto o tardi, andrà via dall’Inter. “Le opzioni ideali sarebbero De Zerbi e Thiago Motta. De Zerbi è un treno che però è già passato per le italiane: è destinato a continuare al Brighton. Invece Thiago Motta non mi dispiacerebbe affatto perché ha dimostrato di avere buone caratteristiche sul campo e nella comunicazione”.
Riguardo alle notizie su una possibile lite in spogliatoio fra i nerazzurri al termine di Inter-Monza, Biasin ha affermato di non saper molto. Ciononostante non esclude tale possibilità. “Un po’ di trambusto mi sembra il minimo sindacale: se dopo l’ennesima sconfitta è stato tutto tranquillo mi preoccupo. Se ci sono stati degli scazzi, quindi, ben vengano, perché danno l’idea che la squadra sia viva. Sinceramente mi spaventano di più gli indifferenti“.
Motta, De Zerbi o José Mourinho
Sulla partita di Champions Biasin ha ammesso che lo 0-2 è un risultato che lascia ben sperare ma che non dà alcuna sicurezza all’Inter: “Con un goal solo torna tutto in discussione. E l’Inter arriva da brutte prestazioni in campionato. Non giocherei mai con l’idea di speculare sul risultato dell’andata, credo che sarebbe un grosso rischio“.
Oltre a Motta e De Zerbi si fanno ancora i nomi di Antonio Conte, attualmente senza squadra, e José Mourinho per l’Inter. Per Biasin, fra i due, la scelta migliore sarebbe la seconda. “Sono un iscritto alla chiesa di Mourinho e lo dico da anni. Tuttavia non credo alle minestre riscaldate. Mourinho all’Inter ha già fatto la storia, quella roba là è irripetibile, rischieresti solo di rinnovare un bellissimo ricordo. Mourinho poi si propose quando fu preso alla fine Conte, non credo ci siano i rapporti ideali per un ricongiungimento”.
Poi un commento finale sulla sfida di domani a Milano: “Quando mi ricapita di poter sognare di poter vivere una semifinale di Champions League? Io so che ora c’è la possibilità, quindi lasciatemi in versione europea finché c’è. Se esci in semifinale e finisci quinto è una stagione fallimentare, resterebbe un’amarezza gigante anche perdendo la finale”.