Mercoledì 19 aprile 2023 sarà un giorno da ricordare per Steven Zhang, e non solo per Inter-Benfica: il presidente dell’Inter è atteso oggi in tribunale a Milano per la prima udienza legata alla denuncia della China Construction Bank
Non si sa ancora se Zhang si presenterà personalmente in tribunale. Ma è certo che, dopo lo slittamento dai primi giorni del mese scorso, oggi andrà in scena, dinanzi al giudice Alina Zama, il primo atto di un caso internazionale che ha a che fare con debiti di centinaia di milioni di euro.
Forse è utile ricapitolare, per chiarire qual è l’accusa mossa a Zhang. Il presidente dell’Inter è accusato di mancato pagamento di oltre 300 milioni. E chi chiede questi soldi? Il ramo asiatico della banca Construction. Il potente istituto creditizio aveva già denunciato Zhang a Hong Kong, dove il giovane presidente dell’Inter è stato presto condannato: per la sentenza, deve ripagare la cifra più gli interessi.
Ma Zhang non ha ancora onorato il debito, in attesa del ricorso. Così la causa si è spostata negli Stati Uniti e quindi a Milano. Qui la banca cinese chiede espressamente l’annullamento della delibera con cui l’Inter ha dato il via libera a non versare lo stipendio allo stesso Zhang. Il senso di questa richiesta è quello di poter pignorare i liquidi del presidente interista, che in Italia, a oggi, risulta nullatenente. I creditori vogliono che la sentenza di Hong Kong sia resa esecutiva, e che sia permesso loro di mettere le mani sui beni italiani di Steven Zhang.
Zhang in tribunale a Milano: che cosa rischia?
Qualora i suoi beni in Italia fossero identificati (per esempio tutti i debiti che gli sono dovuti dall’Inter o le partecipazioni azionarie nel club), com’è abbastanza facile sospettare, la banca cinese si attiverebbe per un pignoramento. Ora il tribunale italiano dovrà decidere se Zhang ha manovrato con l’Inter per non farsi pagare, e quindi risultare senza liquidi, proprio per non essere pignorato, o se lo ha fatto per andare incontro ai problemi economici del club, come sostengono gli avvocati del presidente.
Procedendo con l’azione esecutiva della sentenza, i creditori vogliono che diventi implicita la richiesta di riconoscimento della sentenza anche in Italia. La loro paura è che Zhang possa darsi alla macchia? Non esattamente. La banca sa che il giovane Zhang ha tempo fino a settembre per procedere con il ricorso ad Hong Kong e che in questi mesi potrebbe, finanziariamente, giuridicamente o politicamente, trovare una soluzione alle accuse. Per questo si è scelto di allargare la causa anche negli Stati Uniti e in Europa, dove l’erede Suning ha la maggior parte dei suoi affari.
Secondo i meglio informati, Zhang non sarebbe preoccupato. Anzi: in queste ore starebbe pensando solo alla partita di Champions. La Gazzetta dello Sport scrive che il presidente cinese vuole che la squadra arrivi in finale. E per questo si sarebbe già esposto personalmente con messaggi e telefonate a Inzaghi e ai giocatori. L’accesso alla semifinale porterebbe nelle casse nerazzurre altri 25 milioni di euro. Una cifra che farebbe molto comodo al club.
Il presidente crede nel passaggio del turno e vuole la finale di Istanbul
“Zhang è un presidente diverso“, si legge nelle pagine della Gazzetta. Nel senso che è un ragazzo (ha appena trentuno anni), quindi è coetaneo di molti calciatori. E non si fa problemi a interagire con loro attraverso messaggi Whatsapp o su Instagram. Con Inzaghi ha avuto un incontro sabato scorso, dopo la sconfitta contro il Monza, ma starebbe comunque continuando a telefonargli e a messaggiarlo per ricordargli quanto è importante passare il turno in Champions.
Zhang è uno dei pochi che crede ancora nel lavoro dell’allenatore piacentino. Si dice che sia stato lui in persona a convincere i dirigenti a lasciare Inzaghi in panchina dopo la sconfitta con l’Empoli.
Con le sue ultime chiamate, Zhang avrebbe provato a tranquillizzare il tecnico. E lo stesso, secondo la Gazzetta, avrebbe fatto con Barella e Lautaro, e poi con Dzeko e Calhanoglu. E chissà se anche l’allenatore e i giocatori hanno speso qualche parola per incoraggiare il presidente, alle prese con una causa parecchio spinosa.
Se Zhang perdesse in tribunale in Italia, gli istituti bancari cinesi creditori avrebbero il via libera per mettere le mani su qualsiasi asset presente nel nostro Paese, compreso dunque il club nerazzurro.