Il centravanti argentino resta l’indiziato principale per la cessione in estate, con lui anche Lukaku in partenza e due operazioni in programma per sostituirli
Il suo arrivo in nerazzurro, concomitante con la presa di posizione di Simone Inzaghi dopo la pluriennale esperienza come tecnico della Lazio, hanno lasciato nella mente dei tifosi l’impressione che potesse essere davvero un valore aggiunto come aveva dimostrato in precedenza. Del resto le qualità non gli mancano e le prospettive di crescita neppure. Un uomo su cui poter contare al momento del bisogno, per svoltare le partite laddove necessario. E così è stato, in diverse circostanze, alla sua prima annata. Poi però qualcosa nel meccanismo intricato di Joaquin Correa s’è rotto all’improvviso. Complice anche una carenza di costanza nelle prestazioni e una condizione fisica sempre piuttosto precaria, mai vicina all’ottimale.
Le poche presenze in stagione dimostrano ancora una volta il fatto che persino Inzaghi, proprio colui che aveva creduto in lui prima di tutti gli altri, ha dovuto tornare sui propri passi. E ora il centravanti argentino è un peso morto tra le file di una squadra che arranca e fatica in campionato. Lasciando perdere, almeno per un instate, il discorso Champions League che sembra appartenere ad un universo parallelo. Correa è anche uomo mercato per la dirigenza, un’idea che oggi sembra ben più di un’astrazione. Per lui non ci sono tantissime offerte sul piatto, ma sicuramente vige l’interesse da parte di un paio di club di Premier League come West Ham e Aston Villa con l’Everton che spinge forte, ma anche il Siviglia è intento a riprenderselo. ‘El Tucu’, però, ha un contratto fino al 2025 e le richieste dell’Inter per la sua cessione non sarebbero bassissime. Perché c’è da monetizzare e Marotta non si farà sfuggire alcuna occasione utile. Intanto Correa potrà godersi qualche momento di spensieratezza in compagnia della promessa sposa Chiara, ma è inevitabile che l’ombra del mercato possa annebbiargli la mente.
Correa destinato all’addio: al suo posto ‘colui che sarebbe dovuto arrivare’
Senza lui e Romelu Lukaku, indirizzato verso il rientro al Chelsea dal quale non è così scontato che verrà prelevato nuovamente in prestito, l’Inter resterebbe con due grossi buchi in attacco difficilmente rimpiazzatili se non con operazioni mirate.
La prima, come noto, è data dal giovanr talento italo-argentino Mateo Retegui. I nerazzurri restano in pole, grazie anche alla grossissima mano data dal buona Javier Zanetti con consulenze locali. Al contempo non tramonta la pista Marcus Thuram, sulla quale erano già ben indirizzati due estati fa prima che il francese si infortunasse. Al suo posto, caso ha voluto che l’Inter sia caduta proprio su Correa. Chissà che l’avvicendamento al contrario possa rilanciare il club in un momento di magra assoluto, fronte attacco, come non accadeva da tantissimo tempo.