Il presidente nerazzurro potrebbe salutare l’Inter nei prossimi mesi e con lui anche un’altra figura dirigenziale di spicco a seguito del cambio al vertice
Si fanno sempre più intense le voci della cessione delle quote societarie dell’Inter da parte del presidente Steven Zhang, in qualità di rappresentate del gruppo Suning, nei confronti di una fortissima e motivata cordata di investitori del Bahrain che portano il nome di Investcorp.
Questi ultimi avrebbero iniziato a sondare il mercato europeo a caccia di potenziali prede già diverto tempo fa e l’Inter sarebbe una di queste. La situazione economico-finanziaria in cui riversa il club richiede un aiuto esterno notevole e il solo Zhang, per quanto abbia voglia di trattenere a sé la maggior parte delle quote, dovrà necessariamente farsi da parte nel momento in cui non dovesse riuscire – come probabile – a porre rimedio ai grossi debiti ancora in piedi con Oaktree e solo parzialmente ripagati. Investcorp, tuttavia, non sarebbe l’unico movimento in azione. Negli ultimi giorni si è parlato anche di Andrea Radrizzani, attuale presidente del Leeds United e detentore di alcune quote percentuali del marchio DAZN, come leader della costituzione di una nuova cordata di investitori italiani pronti a rilevare l’Inter già entro i termini della prossima stagione. Veritiere o no, queste voci accentuano un meccanismo di cambiamento radicale non soltanto ai vertici della piramide societaria ma anche nei gradini sottostanti occupati da quelle figure che, fino a questo momento, hanno contribuito a rendere nuovamente grande una squadra fortemente penalizzata nell’ultimo decennio.
Via Zhang, via Marotta: cambio radicale in società
Tra questi ci sarebbe anche il nome di Giuseppe Marotta, oggi amministratore delegato ed ex bandiera della Juventus in qualità di direttore sportivo. Sebbene non ci sia affatto voglia da parte di Zhang di liberarsi di una figura simile, non spetterebbe più a lui facoltà decisionale.
Investcorp, Radrizzani o chi per loro potrebbe infatti fare piazza pulita anche di questi elementi chiave per ripartire da zero con un progetto totalmente nuovo e rivoluzionario. Sulla scia di quello che sembrerebbe essere una sorta di protocollo non scritto in questi casi particolari. Al cambio presidente, subentra il cambio amministrazione. Tale perdita, come logico, lascerebbe un vuoto di non poco conto soprattutto fronte mercato. Al posto di Marotta andrebbe dunque rilanciato un pezzo grosso di caratura internazionale, se si volesse realmente abbandonare l’idea di precarietà di risultati per figurare a modo anche in Europa.