30 milioni, per l’Inter, sono una cifra irraggiungibile, specie quando si tratta di un’unica operazione. L’idea per il prossimo mercato è investire il tutto la cifra massima di 40 milioni con cui prendere almeno quattro giocatori
Ausilio aveva pensato a Ikoma-Loïs Openda, calciatore ventitreenne belga di origini congolesi, tesserato dal Lens, come rinforzo per l’attacco. Ma sul nazionale belga potrebbe aprirsi un’asta che coinvolgerà tante squadre di Premier, di fronte alle quali l’Inter non può far altro che arretrare intimorita. Per ora hanno dimostrato interesse l’Arsenal e l’Aston Villa, ma potrebbero farsi sotto anche il Brentford e l’Everton.
Il Lens pregusta l’affare a una cifra superiore ai 30 milioni, un prezzo che l’Inter non se la sente di pagare e nemmeno di avvicinare per un singolo calciatore. Eppure il ragazzo interessava parecchio. Cinico, potente e veloce, un vero attaccante, ma soprattutto molto presente nel gioco della squadra. Openda sembra un predestinato. E quest’anno ha messo a segno già diciassette goal e tre assist.
Ora scalpita, il ragazzo. Vuole giocare in un top club e misurarsi in Champions. Le statistiche dicono che Openda è uno degli attaccanti col maggior volume di gioco in tutta Europa. Non passa partita senza che provi il tiro in porta almeno un paio di volte. Tocca un sacco di palloni in area e crea sempre azioni pericolose.
L’asta inglese spaventa l’Inter: 30 milioni sono troppi
L’Inter sa di dover investire sul mercato per rinnovare una squadra a fine ciclo. In parecchi partiranno a zero (Handanovic, Gagliardini, Skriniar, forse D’Ambrosio e de Vrij), altri saranno ceduti (Correa, forse Brozovic e Dumfries). Per questo bisognerà prendere un secondo portiere, un laterale destro, un centrale, un centrocampista e un attaccante.
Tutto questo spendendo, se tutto va bene (cioè se l’Inter dovesse centrare la qualificazione in Champions League), meno di 40 milioni di euro. La maggior parte dei nuovi innesti sarà a costo zero o a prezzo di saldo. Follie potranno essere tentate solo per giocatori di grande prospettiva come Scalvini dell’Atalanta e per un portiere, nel caso di cessione di Onana.
Per rimpiazzare Dumfries si pensa a un affare con il Club Bruges per prendere Tajon Buchanan. L’esterno destro canadese è da tempo nel mirino dei nerazzurri: Piero Ausilio lo ha visionato più volte anche da vicino. Costa una ventina di milioni, ma l’Inter è disposta a spenderne 15. E se nessuno dovesse farsi avanti per Dumfries al prezzo stabilito dai nerazzurri (cifra scesa in pochi mesi da 60 a 35 milioni), l’affare salterebbe. In pratica il caro Denzel resterebbe dov’è: a Milano.
A centrocampo si pensa a Pereyra, da prendere a zero dall’Udinese. Per il posto da secondo portiere si valuta un ritorno a Milano del ventunenne Filip Stankovic, il figlio d’arte, che sta facendo bene in Olanda, al Volendam, mentre si punta a vendere Radu (che sembra aver recuperato un po’ di fiducia e di estimatori in Francia). Per l’attacco il primo nome su cui si punta è sempre quello di Thuram a zero e poi si pensa a Firmino. Altri 15 milioni, nel caso, potrebbero essere investiti su Retegui, ma sempre con una formula che possa ridurre l’impatto dell’esborso cash (inserendo il cartellino di Colidio).
Insomma, la cifra più alta in prospettiva che l’Inter mette in conto di spendere è pari a una ventina di milioni, ma solo per prendere un’alternativa ad Onana. Se non dovesse partire il camerunense ma Dumfries, l’investimento per un nuovo terzino destro dovrebbe essere massimo di 15 milioni.