Si preannunciava una nuova stagione di sacrifici e ridimensionamento, ma grazie alla finale di Champions, per l’Inter, cambia di netto lo scenario sul mercato
I sorprendenti risultati nelle coppe raggiunti in stagione dall’Inter potrebbero cambiare il futuro prossimo del club. La dirigenza potrebbe infatti chiedere a Zhang un approccio diverso rispetto a quello preventivato. I 100 milioni incassati grazie alla Champions fanno mutare lo scenario, soprattutto sul mercato.
Di ciò è convinto anche il giornalista di Libero Fabrizio Biasin, intervenuto a Radio Sportiva. Secondo Biasin, per l’Inter, è di fatto cambiato lo scenario sul mercato con i 100 milioni. Marotta e Ausilio potrebbero dunque permettersi alcune mosse interessanti in entrata.
“Gli obiettivi che ha raggiunto la squadra di Inzaghi portano nelle casse dell’Inter oltre 100 milioni di euro“, ha spiegato il giornalista. “Tutti questi soldi permettono all’Inter di non avere problemi gestionali per questo e per l’anno prossimo. Poi c’è il discorso mercato: se prima, oltre a un mercato a costo zero, i dirigenti dovevano portare soldi in cassa, ora l’Inter potrebbe a mio giudizio permettersi di fare un mercato a costo zero. Da quello nessuno può scappare in Italia“.
Cosa cambia, dunque? Che non bisognerà più vendere per forza Dumfries e un altro titolare per sanare il bilancio. E che vendendo qualche giovane o qualche esubero, l’Inter potrà investire tutto il ricavato su dei rimpiazzi.
Com’è cambiato scenario sul mercato con i 100 milioni portati dalla Champions
Biasin ha ragione. Tutte le entrate non permetteranno all’Inter di poter spendere sul mercato. Quindi Marotta continuerà a cercare parametri zero e ad approcciare tutti gli altri obiettivi con formule più creative (scambi, prestiti con diritto, etc…). Ma qualora dovessero entrare dei soldi tramite vendita di qualche calciatore, Zhang potrebbe anche girarli subito alla dirigenza per degli acquisti.
La stagione, finora, ha dato più del previsto. Se in Campionato si è faticato molto (e non è ancora matematica la qualificazione in Champions), l’Inter ha fatto benissimo in Supercoppa, Coppa Italia (già vinta) e in Champions League (finale da giocare contro il Manchester City). E tutte queste vittorie hanno risollevato la situazione finanziaria del club.
Ma Zhang è ancora in affanno. Restano i due bond da 415 milioni, gli 882 milioni di debiti e i 90 milioni di patrimonio netto negativo. Cosa si è risolto? Che non ci sono più i 50 milioni di attivo da fare per quest’estate (dovranno comunque essere fatti l’anno prossimo). E poi bisogna considerare anche i 40 milioni di interessi sui mutui e un’ipoteca per prestiti al 12%.
Autofinanziamento e austerity: i limiti della gestione Zhang
La domanda di base è la solita: l’Inter riuscirà a beneficiare dei soldi che la squadra è riuscita a guadagnare con le prestazioni? Molto probabilmente, così come espresso più volte da Marotta, la società darà seguito all’operazione di alleggerimento del monte ingaggi. Il che non è per forza un male: il modello Napoli ha dimostrato che si può vincere anche scegliendo di non fare spese pazze.
Il prossimo bilancio potrebbe confermare ancora una linea di semi-austerity. Zhang non è più con l’acqua alla gola: questa è l’unica vera novità. E ora è fondamentale raggiungere l’accesso alla prossima Champions. Paradossalmente, senza quarto posto, per l’Inter sarebbero guai, nonostante sia arrivata in finale.
Sul mercato, almeno quest’estate, si sono evitate cessioni pesanti. Se si venderà qualcuno sarà per scelta e non per necessità. In entrata bisognerà trovare soluzioni convenienti. Niente colpacci da decine di milioni. Si andrà avanti con l’autofinanziamento. Qualcosa potrebbe cambiare grazie al nuovo main sponsor. Staremo a vedere.