L’arbitro polacco torna di nuovo al centro delle accuse dopo quel contatto Leao-Lozano in Napoli-Milan. Qui però le cose si fanno molto più gravi del previsto
AGGIORNAMENTO 12.20 – La UEFA ha appena reso noto che, nonostante le recentissime accuse fioccate nei confronti di Marciniak, il fischietto polacco dirigerà ugualmente Manchester City-Inter. Questa la decisione finale.
A distanza di qualche mese di tempo da quel mancato rigore concesso in favore del Napoli in occasione della sfida dei quarti di ritorno di Champions disputatasi contro il Milan al ‘Maradona’, ed in cui l’arbitro del match era lo stesso Szymon Marciniak, il giudice di gara polacco è finito nuovamente in un vero e proprio ‘polverone’.
Quella gara terminata 1-1 infatti, e che al termine dei 90′ sancì il passaggio del turno in favore della squadra di Stefano Pioli, scatenò più di qualche semplice polemica.
Semplicemente per via del fatto che, attorno al minuto 35, l’attuale esterno offensivo del Napoli – nientemeno che Lozano – venne duramente toccato in tackle dal suo avversario Rafael Leao in aria di rigore.
Quello, per Marciniak, fu un episodio sul quale, secondo il proprio punto di vista, non potevano esserci gli estremi per il penalty dagli undici metri: cosa che ha poi destato più di qualche semplice polemica, stroncatasi poi, però, già a distanza di qualche giorno.
Ora, a distanza da un mese e mezzo all’incirca da quell’accaduto, il fischietto polacco è – come già preannunciato del resto – stato coinvolto in un altro episodio tutt’altro che piacevole: vicenda che, di fatto, gli costerà tantissimo a tal punto da non dovergli permettere, con ogni probabilità, di arbitrare la finale di Champions League 2022-23 per la quale era già stato designato più di qualche settimana fa.
Nell’arco della giornata di ieri, è stato preso atto della partecipazione di Szymon Marciniak – arbitro della finale di Champions tra Manchester City e Inter – ad un evento antisemita denominato ‘Everest‘.
Dalle prime ricostruzioni dell’accaduto è, infatti, emerso fuori che il fischietto polacco si trovasse, per l’appunto, nelle vesti di speaker oltre che con indosso la divisa della FIFA nella locandina che ha sponsorizzato tale incontro (anche se c’è da dirlo, non è stato questo a scatenare tutte le polemiche generali quanto la partecipazione dello stesso Marciniak).
Questo per via del fatto che un arbitro dall’alto spessore come Marciniak – da sempre nel giro dell’Europa che conta e peraltro designato per la finale odierna di Champions League – si trovasse lì ad un evento di networking tenutosi a Katowice e presieduto da Sławomir Mentzen, leader della cosiddetta Confederations Party.
Sin da sempre, lo slogan di tale movimento è stato: “Noi siamo contro ebrei, gay, aborto, tassazione e unione europea” – citazione che, a onor del vero, non si riconcilia affatto con lo spirito intrapreso anni fa dalla UEFA, ossia quello di contrastare ogni tipo di discriminazione.
Peraltro, il noto imprenditore Sławomir Mentzen, è colui che non molto tempo fa ha messo in circolazione una birra che aveva lo scopo di contrastare il movimento ‘Black Lives Matter’.
Ad essersi reso conto, al principio, della presenza del giudice di gara polacco che ha preso parte a tale manifestazione – se così la si può definire – è stato il movimento antirazzista, Never Again.
Ora, ammesso e concesso che Mentzen abbia tentato di giustificare il tutto annunciando che tale avvenimento sembrasse un vero e proprio concerto rock più che un evento politico, una nuova e definitiva decisione verrà presa nella giornata di domani da Boban – colui che ricopre la posizione di Chief of Football, un ruolo operativo da svolgere accanto al presidente Ceferin – e Rosetti, capo della commissione arbitrale UEFA.
E’ a fortissimo rischio, infatti, la sua presenza alla direzione del match che, nel prossimo 10 giugno, si terrà ad Istanbul tra Manchester City e Inter.
In quel caso, potrebbe esservi al suo posto uno tra del Cerro Grande (l’unico a poter vantare a breve una finale e promosso a quel punto dalla Conference), Vincic, Makkelie, Dias, Gil Manzano, Kovacs o, da punto e accapo, Turpin: in grande spolvero e già alla direzione della finale di Champions dello scorso anno.
Pur non dovendo quindi, con ogni probabilità, dirigere tale finale di Champions League, il direttore di gara polacco non si è ancora dato per perso ed è per questo che ha deciso di uscire allo scoperto sui social in questo modo.
Dopo tutte le polemiche generali manifestatesi nella giornata di ieri, il diretto interessato Szymon Marciniak ha deciso di uscire allo scoperto sui social esprimendo quella che sarebbe la sua vera ed ideale posizione.
Questo il contenuto del suo messaggio rilasciato direttamente sul proprio profilo Instagram: “In relazione alle notizie emerse fuori recentemente, dichiaro di non aver mai sostenuto o legittimato alcun partito, organizzazione politica o singoli politici e mi dissocio nettamente da qualsiasi punto di vista, dichiarazioni e azioni estreme, razziste o antisemite“.
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