L’Inter combatte ma si piega al City: Lautaro e Lukaku deludono in finale

Pagelle e tabellino della finale di Champions League andata in scena all’Ataturk Olympic Stadium di Istanbul

Eccola, la finale di Champions League: da una parte il temibile Manchester City e dall’altra l’Inter, sorpresa del torneo. I Citizen si procurano la prima occasione della serata al 6′ con Bernardo Silva: il portoghese entra in aria e tira a giro sul secondo palo. La palla esce fuori di pochissimo.

L'Inter sbaglia troppo e il City vince la Champions
Lukaku nella finale di Champions contro il City (LaPresse) – interliv.e.it

L’Inter si chiude bene e riparte. Dal 10′ al 20′ mette persino paura al City prendendo il controllo del match. Su un campanile di Dimarco, Lautaro sorprende di testa Ederson purtroppo senza creare reali pericoli. Al 20′ ci prova Brozovic da fuori, con la palla finisce altissima. Al 25′ Ederson sbaglia appoggio e Barella prova a segnare a porta vuota mancando di parecchio il bersaglio.

Un minuto dopo Haaland passa alle spalle di Acerbi, supera Bastoni e si trova da solo di fronte alla porta dell’Inter: Onana non si fa sorprendere. L’Inter, a questo punto, prende le misure allo squadrone di Guardiola e non si fa più aggredire fino al termine del primo tempo.

Al 58′, Akanji sbaglia il retropassaggio, Lautaro prende il tempo e tutto solo si fa murare dal portiere invece di servire Brozovic già sopraggiunto in area. Poi al 67′, il City passa con un bel goal di Rodri. Per i nerazzurri è una doccia fredda. Al 70′, Dimarco colpisce la traversa di testa. Poi è di nuovo Lukaku, come in Europa League, a murare il secondo tentativo del laterale sinistro nerazzurro. Onana salva su Foden al 77′. Ederson ferma col corpo, quasi senza volerlo, un colpo di testa ravvicinato di Lukaku all’89’. Nel recupero ci provano anche Barella al volo da fuori e all’ultimo secondo si fa vedere inutilmente Gosens.

L’Inter s’illude di poter domare il leone e di spaventarlo a più riprese. Ma basta una dormita per perdere la finale nel momento più bello. Nulla da recriminare: Inzaghi l’ha preparata bene e i nerazzurri hanno dato il massimo.

Pagelle e tabellino della finale di Champions Manchester City-Inter

TOP

DIMARCO – Deve fermare Bernardo Silva, ma lo soffre solo in un paio di occasioni. Sulla fascia, quando si sposta in attacco, fa tutto bene: ci mette la volontà e la forza sentimentale dell’interista vero. E sfiora anche il goal: lo fermano la traversa e Lukaku.

BROZOVIC – Sbaglia tre palloni, ma ne gioca mille e non perde mai la testa. Fa da filtro e cerca di leggere le linee di passaggio del City. Manca un po’ in attacco, nel servizio ai centravanti, ma quello sarebbe il compito di Calhanoglu.

ACERBI – Ferma Haaland, e questo gli si chiedeva alla vigilia. Non gli si può dir nulla. Gioca con intelligenza e temerarietà.

FLOP

CALHANOGLU – Forse sente troppo la pressione di giocare in casa. Non dà quello che ci si aspetta da lui. Deludente.

LAUTARO – Scompare per buona parte del primo tempo. Riappare per sbagliare una ghiotta occasione nel secondo tempo. Tante scelte discutibili per il Toro, stanotte.

LUKAKU – La modalità è quella nota del Lukaku pasticcione. Ha tre occasioni buone e le butta tutte e tre nel peggiore dei modi. Conta anche la sfortuna. Ma stasera il belga è apparso nervoso e poco convinto.

Manchester City-Inter: le pagelle delle della finale
Jack Grealish vs Denzel Dumfries (LaPresse) – interlive.it

FINALE DI CHAMPIONS: MANCHESTER CITY-INTER 1-0

68′, Rodri

MANCHESTER CITY (3-2-4-1): Ederson 6,5; Akanji 6 (74′, Walker 6), Ruben Dias 7, Aké 7; Stones 7,5 (Walker 6), Rodri 7,5; Bernardo Silva 7, de Bruyne 6 (35′, Foden 6), Gundogan 6, Grealish 6; Haaland 5,5. All.: Guardiola 6,5

INTER (3-5-2): Onana 7; Darmian 6,5 (83′, D’Ambrosio sv), Acerbi 7, Bastoni 6,5 (76′, Gosens 7); Dumfries 6 (76′, Bellanova sv), Barella 6, Brozovic 7, Calhanoglu 5,5 (83′, Mhkytarian 6,5), Dimarco 7; Dzeko 6 (56′, Lukaku 5), Lautaro 5,5. All.: Inzaghi 6,5

ARBITRO: Marciniak (POL)

AMMONITI: 58′, Barella; 84′, Lukaku; 92′, Haaland; 92′, Onana; 94′, Ederson

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