Le parole del centravanti nerazzurro, protagonista in negativo della finale di Champions League giocata contro il Manchester City
Delusione e amarezza. Con questi due attributi il centravanti nerazzurro Lautaro Martinez definisce le sue sensazioni al termine della supersfida della finale di Champions League persa per un soffio dalla formazione dell’Inter contro il Manchester City di Pep Guardiola.
Dall’alto delle sue qualità e dalle elevatissime aspettative sul suo conto, anche il ‘Toro’ è ben consapevole di non aver disputato la migliore delle sue partite. Qualche pallone mal giocato e grande foga agonistica ma poca incisività sottorete, spartita anche con gli altri attaccanti che hanno preso parte alla manovra offensiva nerazzurra. Poi il grande errore da matita rossa nel tu-per-tu con Ederson.
La prova di Lautaro, nel complesso, rispecchia comunque la difficoltà della partita contro una squadra ben preparata. Decisamente la migliore sul panorama calcistico europeo al momento. Eppure il gruppo nerazzurro ha dimostrato il proprio valore, lasciando intendere che fino all’ultimo secondo il risultato sarebbe potuto essere ben diverso. Questo è il destino delle partite secche, dove tutto si decide grazie ad episodi sporadici.
“Abbiamo messo in difficoltà la squadra più forte – suggerisce Lautaro – ma c’è comunque tanta amarezza. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto, non soltanto stasera ma in tutto il percorso di Champions. Abbiamo dimostrato al mondo che l’Inter è una squadra di valore, una squadra che può arrivare in alto. Volevamo portare a casa la coppa, per un soffio non ci siamo riusciti“, aggiunge il centravanti.
“Ci sono giorni in cui il pallone insacca e altri no, questo è stato uno di quelli. Neppure Ederson sa come ha fatto a parare il colpo di testa di Lukaku. Poi loro hanno fatto una gara sottotono, bravi anche noi a metterli in difficoltà. Non abbiamo fatto gol e per quello hanno vinto loro“, conclude poi Lautaro nello sconforto.
Da questa prova di coraggio, in ogni caso, l’Inter può ripartire anche in vista del prossimo anno. Il gruppo è ormai saldo e consolidato, con la gestione tecnica di Simone Inzaghi che ha portato tanti frutti. Il blasone della squadra è ristabilito, sono state tante le vittorie e i trofei portati a casa in questi due anni di sacrifici e critiche costruttive. Anche il presidente Steven Zhang non può che esserne fiero.
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