Le parole del difensore centrale dell’Inter, in prestito dalla Lazio, nella conferenza stampa a margine della finale di Champions persa contro il City che anticipa gli impegni internazionali di Nations League
Ha dato tutto ciò che poteva dare in questa stagione, destando la stima e l’affetto del popolo nerazzurro nonostante qualche piccola titubanza iniziale. Ora Francesco Acerbi, a pochi giorni dall’esito della finale di Champions League giocata contro il Manchester City di Pep Guardiola, mira soltanto a quel che ancora non conosce lungo il proprio cammino.
Uno sguardo misto tra orgoglio, commozione, determinazione e rimpianto. Ma anche grande curiosità. Con questo cocktail di emozioni il difensore centrale, in uscita dalla Lazio dopo il prestito annuale trascorso sui campetti di Appiano Gentile, commenta la sua prestazione e il sogno di squadra sfiorato con un dito: “Dobbiamo essere certamente orgogliosi di quanto fatto, ma resta un po’ di amarezza. Si arriva in finale, tutti bravi. Ma finché non alzi il trofeo niente è già scritto. Questo mi rode un po’. Anche perché ho quella sensazione addosso riferita al fatto che non abbiamo davvero creduto fino in fondo di poterli battere, di poter competere al loro stesso livello. Erano dati come favoriti, l’abbiamo pagata inconsciamente. Anche loro avevano timore di noi, un gran peccato“, ha aperto il calciatore nella conferenza stampa a Coverciano.
Super Acerbi ma balla la permanenza: “Non so dove sarò”
“Per il calcio italiano è stata un’annata da ricordare, mai accaduto nella nostra storia. Non so se possa essere l’inizio di qualcosa di grande, ma il calcio inglese resta quello da battere. Anche con la Nazionale vogliamo risollevarci, vogliamo dare il massimo per la nostra gente“, ha poi continuato Acerbi proprio in vista dei prossimi impegni con la maglia azzurra in Nations League.
“Vincere trofei è bello, ma l’unico vero obiettivo che mi sono posto è l’essere ricordato come uno che ha dato tanto in carriera. Non so dove sarò tra qualche settimana, ma la strada migliore in futuro sarà quella che sceglierò di intraprendere per me stesso. Aver perso la finale mi ha aiutato a capire che la sconfitta non è un fallimento, ma un insegnamento. Si vince e si perde, speranzosi che siano più le vittorie“, ha poi concluso saggiamente il calciatore senza far trasparire dettagli sulla riconferma in nerazzurro.
Come Acerbi in dubbio Dzeko: “Fossi in lui resterei per 3,5 milioni”
Certo è che le intenzioni dell’Inter restano delle più nobili: trovare calciatori di esperienza come lui, ancora incisivi, non è facile. Giuseppe Marotta farà di tutto per trattenerlo, così come vorrebbe che restasse anche Edin Dzeko.
Stando alle ultime dichiarazioni del giornalista sportivo Gian Luca Rossi, il centravanti bosniaco potrebbe accettare l’offerta di rinnovo a 3,5 milioni di euro come fatto da Olivier Giroud al Milan oppure scegliere una strada alternativa. Quella del Fenerbahce, meno prestigiosa.
“Fossi in lui resterei alle stesse cifre, osservando uno come Hakimi che vuol tornare all’Inter ma che guadagna quasi 10 milioni“, ha quindi commentato apertamente nel corso dell’intervento in diretta streaming sul canale Twitch ‘TvPlay‘.