Un’altra batosta per Zhang: il presidente dell’Inter, bersagliato dai credotori, continua a registrare perdite anche con Suning
Il China Evergrande Group chiude il bilancio 2022 in rosso di oltre 13 miliardi di euro. E non è affatto una buona notizia per Suning. Pare infatti che la società degli Zhang sia esposta in questo crollo per circa 2,6 miliardi.
Il China Evergrande Group è un colosso del mercato immobliare asiatico. E in Cina tutti sono abbastanza sconvolti dal fatto che il gruppo abbia appena ufficializzato perdite nette per 14,8 miliardi di dollari (cioè oltre 13 miliardi di euro) nel 2022.
Resta da capire in che modo la questione relativa a Evergrande riguardi anche Suning, la società principale degli Zhang? Per orientarsi bisogna tornare al 2017, allorquando Zhang Jindong era ancora considerato uno degli uomini più ricchi e potenti della Repubblica Popolare Cinese. Quell’anno Zhang senior aveva anticipato a Evergrande capitali per 20 miliardi di yuan, cioè circa 2,6 miliardi di euro. In pratica, aveva sottoscritto azioni di classe A di Evergrande Real Estate destinate alla quotazione in borsa, sperando in forti dividendi. Le cose, purtroppo, non sono andate come si sperava.
Il finale di questa storia rappresenta un fallimento per Suning: Evergrande ha chiuso il bilancio 2022 in rosso. C’è un buco da 13 miliardi di euro, di cui almeno 2,6 miliardi riferibili alla holding connessa all’Inter. Quindi per gli Zhang si è concretizzata l’ennesima bastata finanziaria. Il 2022 è stato parecchio complicato per il noto gruppo di rivenda non governativo cinese. Le perdite massime sono state arginate (in termini relativi Suning ha perso meno del previsto, rispetto al crollo del 2021).
Ecco perché tornano attuali le voci di una possibile cessione dell’Inter. Steven Zhang, com’è noto, ha come obiettivo il rifinanziamento con Oaktree per continuare a tenersi il club, almeno fino alla chiusura della pratica stadio. Solo con un progetto ben avviato di un complesso sportivo di proprietà il presidente cinese potrebbe incassare quanto chiede. Cioè 1,2 miliardi di euro.
Altra batosta per Zhang: perdita da 2,6 miliardi
Il futuro societario dell’Inter è ancora nebuloso. Ci sono parecchi fondi di investimento pronti a fiondarsi sul club, ma Zhang, per ora, punta a resistere attraverso autofinanziamento e rifinanziamento. Nesuno più si aspetta grandi colpi di mercato da parte di Zhang: il cinese continuerà a vendere pezzi pregiati ogni stagione e a tenere a galla la squadra attraverso gli introiti derivanti dai risultati sportivi.
Pare che nelle settimane Goldman Sachs e Raine Group siano tornate attive: puntano a società sportive in difficoltà su cui investire. Mesi fa ci aveva provato Investcorp. Ma senza successo. Perché la valutazione dell’Inter è troppo alta. Gli 1,2 miliardi di euro rappresentano una cifra superiore a quanto speso da RedBird di Genny Cardinale per l’acquisizione del Milan. Un prezzo troppo elevato per il mercato attuale.
Conta anche l’ostinazione di Zhang, che nonostante guai giudiziari, debiti a non finire e perdite mostruose in Cina, spera ancora di mantenere il controllo del club. Nei prossimi mesi sarà chiamato a prendere una decisione. Soprattutto se non riuscirà a rifinanziare il prestito con Oaktree. L’idea di Zhang è appunto quella di rifinanziare il prestito. Tramite la holding di famiglia, Great Horizon, il cinese pagherà gli interessi del finanziamento e successivamente punterà ad allungarlo di qualche anno.
Molto dipende dalle prestazioni della squadra. L’ultima stagione ha dato un po’ di ossigeno al club. Infatti nel budget 2022-23 era previsto che arrivassero introiti dalla UEFA fino agli ottavi di finale. Aver raggiunto la finalissima ha permesso a Zhang di incassare risorse inaspettate e di poter chiudere una sponsorizzazione con Paramount+.
Tutti i fondi di investimento pronti a entrare in scena aspettano che Zhang si trovi con l’acqua alla gola per andare all’assalto. Questa sembra la strategia di Investcorp. E anche altri fondi americani potrebbero essere già in agguato. Zhang ne è cosciente, ciononostante ostenta ottimismo.
Zhang, in caso di mancato rifinanziamento, rischia concretamente di gettare l’Inter nelle mani di Oaktree: è un fatto. C’è chi paventa dunque un possibile scenario apocalittico, con il presidente costretto a vendere al fondo il club per 500 milioni massimo. E con il fondo poi costretto a vendere tutti i nomi pesanti in rosa per risanare.