Lautaro Martinez trascinatore dell’Inter degli ultimi anni, così potrebbe meritarsi un posto in ‘camiseta blanca’ nel prossimo futuro secondo il giornalista Biasin
A seguito della prima uscita ufficiale della tournée estiva giapponese contro l’Al-Hilal di Cristiano Ronaldo e Marcelo Brozovic, la propositivi dell’Inter è stata ben accolta all’unanimità come buon segnale in vista dell’inizio del campionato di Serie A tra poco meno di un mese.
“Sono rinfrancato di vedere la stessa impostazione“, ha sottolineato il giornalista Fabrizio Biasin nel corso del suo intervento come ospite su ‘TvPlay‘. “Ci sono giocatori che hanno fatto bene, altri un po’ meno. Ma nel complesso ho trovato note positive come le continue verticalizzazioni e il possesso del pallone. Mi è piaciuto molto Frattesi, sembra proprio cadere a pennello con l’idea di gioco di Inzaghi. Bene anche Cuadrado sulla fascia, mentre Thuram non è ancora inquadrabile“, ha quindi continuato il tifosissimo nerazzurro.
Il vero focus però cade su Lautaro Martinez, ancor più simbolo dell’Inter da quando ha ereditato in via ufficiale la fascia da capitano dopo l’uscita di scena di Samir Handanovic. Forte della sua posizione, il calciatore argentino ha commentato anche il triste epilogo sulla vicenda che ha coinvolto Romelu Lukaku: “Sono contento di quel che ha detto, senza girarci attorno. Big Rom ha il diritto di farsi volere dalle altre squadre ed è diritto della Juventus provarci con lui. Sicuramente è stato poco corretto nel momento in cui l’Inter ha fatto tanto per coccolarlo“.
Lautaro simbolo dell’Inter: “Ha le idee chiare. Onesto sul suo futuro”
Su Latuaro è ricaduta anche la responsabilità di essere un punto fermo per questa squadra oggi come nel prossimo futuro. “Ha fatto bene a rifiutare le offerte arabe, questo significare avere le idee molto chiare“, ha incalzato Biasin.
“Vive in una città che gli piace, sta bene con la sua famiglia ed è capitano di una squadra importante. Potrebbe fare come Zanetti, oppure potrebbe lasciare l’Inter per il Real Madrid tra qualche anno. Ma chi glielo fa fare? È stato comunque sincero nel dire che non sa cosa aspettarsi tra cinque anni“, ha poi concluso il giornalista nella sua analisi a trecentosessanta gradi. Quel che conta prima di tutto, morale della favola, è l’onesta intellettuale. Perché poi si sa, il calcio fa giri immensi e lascia spesso l’amaro in bocca. Come accaduto per Lukaku ma come potrebbe non accadere con il ‘Toro’ argentino.