Al nuovo centrocampo dell’Inter manca un sesto. Un sesto in senso numerico, ma fondamentale nelle rotazioni, per via dei molteplici impegni e delle situazioni particolari di Asllani e Mkhitaryan
Il caso di Asllani è ancora abbastanza nebuloso. Questa dovrebbe essere la stagione del vero lancio del giovane albanese, preso nell’estate del 2022 dall’Empoli per 14 milioni, ma non è affatto escluso che possa di nuovo arenarsi nel purgatorio nelle rotazioni. Quanto a Mhkitarian, già si mette in conto che potrebbe avere qualche problema a garantire la continuità espressa la scorsa stagione.
L’armeno ha saltato la prima amichevole giapponese contro l’Al-Nassr a causa di una lombalgia da sovraccarico. La notizia ha confermato le preoccupazioni di mercato di Simone Inzaghi: dopo l’uscita di Gagliardini serve come il pane un sesto centrocampista.
La scorsa stagione Kristjan Asllani ha giocato pochissimo (per lui meno presente totali di Gagliardini, che si è lamentato di essere scarsamento utilizzato), e non è detto che l’assenza di Brozovic gli permetta di scalare le gerarchie e trovare più continuità.
C’è la concreta possibilità che Inzaghi, soprattutto a partita già iniziata, possa adattare qualche altro centrocampista al ruolo di regista in caso di indisponibilità di Calhanoglu, rendendo in questo modo il sesto centrocampista mancante un potenziale quinto. Il quarto nelle rotazioni, allo stato attuale, dovrebbe essere il neo-acquisto Frattesi.
Ne serve per forza un altro lì in mezzo, ma non uno qualsiasi. Inzaghi cerca un profilo piuttosto specifico. Un interno capace di giocare sia a destra che a sinistra (ma preferibilmente a sinistra), forte fisicamente, bravo a recuperare palloni e a fare da schermo. Ma non solo: all’Inter c’è anche bisogno di un calciatore che prenda l’iniziativa e provi a saltare l’uomo.
Un profilo del genere in rosa, soprattutto rispetto ai compiti di copertura, ci sarebbe già. E risponderebbe al nome di Lucien Agoumé. Il ragazzo, tuttavia, fa parte della lista degli esuberi: non è neanche partito per la tournée in Giappone, sintomo evidente dell’intenzione dell’Inter di cederlo o prestarlo subito, probabilmente all’estero. Oltre ad Agoumé usciranno anche altri centrocampisti. Fabbian, una pura mezzala, dovrebbe essere girato in prestito in A o usato come contropartita nell’affare che porta a Lazar Samardzic. Sensi è sul mercato.
L’Inter, la scorsa stagione, non ha saputo fare a meno del classe ’89 armeno. E l’impressione è che Simone Inzaghi non sia comunque intenzionato a pensare a uno schema alternativo. Mkhitaryan rimane la prima scelta per il ruolo di mezzala sinistra e un punto fermo della formazione titolare nerazzurra. L’armeno garantisce qualità e quantità. Ma l’età è quella che è, e si ha paura che l’ex Roma non possa più gestire certi ritmi.
L’altra soluzione è spostare Barella a sinistra, piazzando Frattesi a destra. Ma non basta. Servirebbe comunque un altro uomo, in grado di far ciò che faceva Gagliardini l’anno scorso e, potendo, pure qualcosina in più. L’ex Atalanta (ora al Monza) si è svincolato dai nerazzurri per cercare più spazio. Ma nel 2022/23 ha giocato comunque 16 volte in campionato, 6 in Champions e 4 in Coppa Italia.
Per questo non è affatto strano che l’Inter sia disposta a fare un investimento importante per Samardzic. Il serbo è un giocatore abbastanza fisico ma più portato ad attaccare che a difendere, bravo a saltare l’uomo (ha una percetuale di dribbling riusciti vicina al 50%) e a far goal da fuori. Un fantasista, che Inzaghi dovrà preparare al ruolo da interno in un centrocampo a tre.
Ovviamente, in caso di arrivo del jolly dell’Udinese, va liberato un posto a centrocampo. E il nome più plausibile in uscita è quello di Sensi (andrà proprio all’Udinese?). Si era parlato anche di Kamada, che si sarebbe proposto all’Inter a zero, ma a Inzaghi non interessa.
Altri nomi possibili sono quelli di Pereyra e Ihattaren, entrambi profili a parametro zero. Il primo non sembra graditissimo all’allenatore. Il secondo, invece, potrebbe essere una pedina utile per completare la rosa. Può fare la mezzala e la seconda punta, permettendo dunque sia la cessione di Sensi e di Esposito. Ma anche qui Inzaghi non sembra per nulla intrigato dalla prospettiva di avere in rosa l’ex Ajax e Juventus. Molto meglio Samardzic, insomma.
Inzaghi ha anche già bocciato Agoumé: il francese, rientrato dopo il prestito al Troyes, può fare sia il regista che l’interno. Piaceva molto a Conte e a Vincenzo Italiano (quando giocò in prestito allo Spezia in Serie A), ma non piace per nulla al nuovo allenatore dell’Inter, che lo reputa poco maturo.
Oggi il “sesto” dell’Inter di Inzaghi, più per motivi di bilancio che tecnici, è Stefano Sensi. Ma le caratteristiche dell’ex Sassuolo non sembrano ideali per le esigenze di Inzaghi. Sensi è troppo leggero per offrire alla squadra la fisicità di Roberto Gagliardini e troppo offensivo per agire davanti alla difesa come Brozovic.
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