Non è la controfigura di Lukaku e nemmeno il sostituto ideale di Dzeko: Inzaghi può sfruttare Thuram come scheggia impazzita
Deve ambientarsi all’Inter e poi alla Serie A. Ma per fortuna il ragazzo è nato in Italia, ed è figlio di un campione che ha fatto la storia del campionato nazionale. Parte insomma avvantaggiato. Si dice spesso che i giocatori arrivati dal campionato tedesco abbiano un po’ di difficoltà a esprimersi nel calcio italiano, o almemo bisogno di parecchio tempo per far valere le loro abilità. Sarà così anche per Thuram?
Marcus Thuram non è Lukaku, né Dzeko, ma può sostiturli entrambi, almeno a livello fisico. Del primo, il francese ricorda la potenza e l’esplosività, del secondo la presenza e l’eleganza. Pur essendo alto un metro e novantadue, il ragazzo sa gestire il pallone con discreta qualità: è dotato di leve agili, adatte alla corsa e alle finte.
A livello atletico, quindi, dovrebbe riuscire a bilanciare il grosso peso, ormai svanito, dei due ex. Tecnicamente potrebbe dare di più di Lukaku come uomo in grado di collegare centrocampo e attacco.
Gioca attaccando la profondità, Thuram, facendo valere il fisico. Ma in Italia, quasi sempre, è complicato giocare in questo modo, con le difese chiuse e i raddoppi fissi. Inoltre, proprio come Lukaku, Thuram non è precisissimo nei controlli spalle alla porta. Rispetto al belga è anche meno bravo a difendere la palla con il corpo. Al contrario di Dzeko, poi, non sa giocare da regista avanzato. E di certo non ha il tocco e la visione di un 10.
Cosa può offrire Thuram rispetto a Dzeko e Lukaku
Ciò che Thuram può dare all’Inter è l’imprevedibilità. Il guizzo in potenza, velocità ed estro che Lukaku e Dzeko non hanno saputo offrire, almeno lo scorso anno. Soprattutto, il francese può adattarsi a varie situazioni, essendo un giocatore duttile: è un’ala che si è trasformata in una punta.
E a una squadra come l’Inter, un giocatore così è sempre mancato. Ci riusciva Sanchez, tempo fa, a dare un tantino di imprevedibilità. Correa non ne è stato mai capace. Ma per vincere è fondamentale saper sfruttare giocatori in grado di cambiare le partite con uno spunto, una fiammata. Magari pure partendo dalla panchina. Thuram può essere un giocatore del genere?
In Bundesliga, Thuram è stato il miglior marcatore del campionato senza contare i rigori (13 reti in tutto). Non sono tantissimi, come goal, ma non sono neppure pochi. Il ragazzo sa crearsi lo spazio per ricevere e calciare da dentro l’area di rigore. E poi sa scartare, cosa che nell’Inter nessuno fa da eoni.
Con il suo gioco dinamico, i suoi scatti alle spalle dei difensori e la sua intelligenza tecnica, può suggerire all’Inter tante soluzioni nuove in attacco. Al contrario di Lukaku e Dzeko, che erano attaccanti fortemente caratterizzati e legati a certe giocate fisse, Thuram può far giocare l’Inter anche in contropiede.
Inzaghi vuole avere a che fare con degli attaccanti alti e potenti che possano essere un punto di riferimento nella risalita del pallone. Thuram non può fare questo gioco. Magari può impararlo. Ma per ora può creare superiorità con il dribbling o con lo scatto. E sono due fondamentali che, se ben sfruttati, potrebbe agevolare anche Lautaro e fargli segnare molti più goal.
Marcus è l’attaccante versatile che può aprire il gioco interista, se lasciato libero di spaziare sugli esterni e di sfruttare la sua grande velocità. Va messo in condizione di poter dimostrare la sua abilità nel saltare l’uomo e nel trovare spazi per concludere e servire assist ai compagni. Ma Inzaghi non deve farlo giocare come Lukaku, perché Thuram non è Lukaku, e non è neanche Dzeko.