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Inter News: tutte le ultime notizie nerazzurre

Stadio: una nuova costruzione per 70 mila persone

Tramontata l’ipotesi, sia per l’Inter che per il Milan, della ricostruzione di un nuovo impianto a San Siro, i nerazzurri possono ora valutare solo il progetto di una nuova casa da 70 mila posti

Lo ha ammesso anche il CEO Antonello: l’Inter sperato fino all’ultimo di poter continuare a San Siro, per una questione emotiva e non solo… Dal momento che il vecchio stadio sembra ormai intoccabile e dunque irrecuperabile (è ufficiale: ora c’è un vincolo sulla demolizione), la società ha messo ormai in conto un cambio totale di strategia. Sarà necessario investire in un’altra area per costruire un impianto ex novo da 70 mila posti.

Stadio Giuseppe Meazza (LaPresse) – interlive.it

Già tempo fa Antonello si era augurato che il nuovo stadio potesse rivelare le stesse “caratteristiche emozionali di San Siro“. La priorità è però quella di dar forma a un impianto moderno, in grado di garantire una più ampia offerta di servizi ai visitatori. Ciò non dovrebbe comunque significare l’abbondono del concetto di “cattedrale”, ovvero di ambiente specificatamente dedicato al calcio.

Nella concezione contemporanea di stadio, l’infrastruttura deve farsi luogo preposto all’accoglienza e l’intrattenimento dei tifosi a trecentosessanta gradi. Non solo dunque come mero spazio per la visione delle partite. Non a caso, tutte le strutture più moderne sono in grado di ospitare eventi culturali, negozi, ristoranti, spazi pubblicitari e sale confernze. Ma non sembra questo l’obiettivo del progetto interista. O, almeno, non fino in fondo.

Un nuovo impianto da 70 mila posti: il progetto dell’Inter

Lo stadio nuovo dovrebbe comunque confermare fedeltà alla funzione puramente sportiva. Senza attività commerciali di cortorno. Qualcosa cambierà di certo per la volontà di adeguarsi ai nuovi trend legati al tema della sostenibilità ambientale. Sostenibili dovranno essere i materiali e le tecniche di costruzione, e sostenibile dovrà essere l’impatto energetico dell’impianto.

Zhang (LaPresse) – interlive.it

I consumi, il trattamento dei rifiuti e la gestione idrica dovranno conformarsi all’ideale di visione green. E tutto intorno allo stadio dovrà sorgere un complesso di altre infrastrutture utili al club ma vivibili dalla comunità e orientate alla salvaguardia del verde.

Non c’è altra via: l’Inter ha estrema necessità di dotarsi di uno stadio di proprietà. In caso contrario, per il club, sarà sempre più complicato sopravvivere. Quasi tutte le società calcistiche che negli ultimi anni hanno investito in impianti di proprietà moderni, pensati per attrarre più spettatori e moltiplicare gli introiti differenziando l’offerta, hanno ottenuto aumenti delle vendite dei biglietti e dei ricavi da parte della pubblicità.

Zhang, inoltre, sa che per vendere il club al prezzo dal suo punto di vista opportuno (1,2 miliardi di dollari circa) non può prescindere da un nuovo stadio. O quantomeno da un progetto approvato per la costruzione di un nuovo impianto. Il progetto, almeno dal punto di vista teorico, è già chiaro. L’Inter sa a chi affidare il lavoro (lo studio americano Populous), quale potrebbe essere l’area giusta (Rozzano) e quale la capienza indicativa (70 mila posti).

Il numero dei posti deriva dei trend di vendita dei biglietti degli ultimi anni. San Siro è sempre stato pieno. E gli abbonamenti hanno, negli ultimi cinque anni, sempre superato il muro dei 40 mila.

Il vincolo della Sovraintendenza: la reazione di Zhang

L’ultima novità introdotta dal vincolo della Soprintendenza sulla demolizione di San Siro non ha sconvolto più di tanto l’Inter. In un certo senso, si era già capito che sarebbe stato impossibile sostituire il Meazza o recuperarlo.

Lautaro (LaPresse) – interlive.it

E gli interisti, pur essendo così legati alla loro cattedrale (un luogo centenario e glorioso), si sono già messi l’anima in pace. Aspettano però che venga indicata al più presto una nuova sistemazione, contestualmente all’abbandono dello storico impianto.

L’aria che l’Inter ritiene funzionale si trova a Rozzano, un Comune del Sud Ovest Milano, ai confini con Assago. Il terreno non è lontano dal Forum, la casa dell’Olimpia di Giorgio Armani, e dalla metropolitana Assago Milanofiori Forum, capolinea della linea verde. Per tirar su uno stadio come Dio comanda, bisognerebbe sfruttare almeno 350.000 metri quadrati. E il terreno scelto dall’Inter è abbastanza grande.

La strada per un nuovo impianto è ancora lunga e si parla già di vari intoppi. Per esempio la vicinanza dell’area con il centro commerciale di Assago. In generale servirebbe molto più spazio. Ma il progetto per ora, anche se solo teoricamente, va avanti…

Dal punto di vista politico, la situazione si è definitavamente arenata. San Siro non si tocca. Per la rilevanza architettonica del secondo anello. Secondo la Sovraintendenza il vincolo ha ragione d’essere per tutelare la “capacità degli autori di tradurre i vincoli tecnici in espressività“, con lo stadio che aveva acquisito “quell’aspetto fortemente caratterizzato dalle rampe avvolgenti la costruzione in fasce plastiche di aggetti e rientranze e in alternanze di chiari e di scuri“. Queste sono dunque le motivazioni che vietano la demolizione. .

Giuseppe Franza

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Giuseppe Franza

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