Thuram sembra essersi già trasformato in un caso per i suscettibili tifosi interisti: troppo lontano dalla porta e un po’ sottotono, il francese ha deluso nel precampionato
Voci di corridoio affermano che lo stesso Simone Inzaghi sarebbe preoccupato dall’andazzo. I numeri parlano chiaro: fra Giappone, Austria e Italia, Marcus Thuram non ha mai segnato con la maglia dell’Inter. Ha tirato in porta giusto un paio di volte, ma senza essere mai davvero pericoloso. C’è da allarmasi? La stretta su Arnautovic sembra apparentemente collegabile alle prestazioni non entusiasmanti del francese…
Sì, Thuram non sembra essersi ancora inserito come si deve nelle dinamiche della squadra. E ha preoccupato i tifosi con la sua scarsa presenza in area in tutte le partite del precampionato. Tuttavia, l’acquisto di una punta di peso non dipende dal suo rendimento finora poco positivo: l’Inter ne ha bisogno a prescindere, di un altro attaccante, anche solo per questioni numeriche.
Eppure Marcus Thuram, con quel 9 dietro le spalle, ha fatto storcere il naso a tanti, offrendo prestazioni sottotono. Inquietarsi è stupido. Ed è anche inutile rimpiangere coloro che se ne sono andati per guadagnare di più altrove.
Cerchiamo di contestualizzare. Thuram non nasce come prima punta. Inzaghi, finora, lo ha impiegato in quel ruolo, per agevolare l’affiatamento con Lautaro e per questioni esplicitamente strumentali: con tre attaccanti in rosa più il partente Esposito (che contro l’Egnatia non è stato neanche convocato), non si poteva fare altrimenti. Inoltre il ragazzo ha un fisico imponente, e ha bisogno di tempo per trovare la giusta forma. Altro alibi spendibile: è appena arrivato e gli si deve concedere qualche giorno extra per adattarsi all’Inter e al calcio italiano.
La sua ultima prova contro dell’Egnatia ha fatto insorgere parecchi tifosi. Pur impegnandosi, cercando cioè di aiutare la squadra in tutti i modi, Thuram non è riuscito mai a portare a termine giocate da vero attaccante. E l’amichevole sembra confermare un’impressione già sorta negli scorsi incontri, soprattutto quello contro il Salisburgo. Le cose non girano lì davanti. E Lautaro è chiamato al doppio del lavoro.
Il 4-2 contro l’Egnatia mette in luce la grinta e la determinazione di Lautaro, ma rischia anche di far fraintendere il vero valore di Thuram. Chi lo chiama brocco, evidentemente, di calcio, ne capisce poco. Anche in questo precampionato in nerazzurro, il francese ha infatti dimostrato di avere qualità tecniche e fisiche invidibiabili. Ma innegabilmente si è dimostrato abbastanza moscio in area.
Simone Inzaghi saprà già come intervenire. Di certo saprà che Marcus Thuram ha bisogno di più tempo per ambientarsi. Almeno un altro mesetto per interiorizzare gli schemi e affiatarsi con il resto della squadra. Come spiegavamo in un articolo comparso pochi giorni fa su questo sito, Thuram non può giocare come Lukaku né come Dzeko: è un giocatore differente. Deve capirlo Inzaghi e deve capirlo anche la squadra.
Intutile avere rimpianti, anche se il caro Edin Dzeko, proprio mentre Thuram deludeva i nuovi tifosi nerazzurri nell’ultima amichevole del precampionato, ha messo dentro due goal in 18’ nella sfida di campionato turco tra Fenerbahçe e Gaziantep.
Marcus Thuram non ha ancora inciso come si sperava: è un fatto. Ma ha fatto vedere di poter essere utile alla squadra e di poter dare fisicità e tecnica all’attacco. Non in area, però. Le cose buone, le ha fatte vedere solo lontano dalla porta.
Marcus può essere per l’Inter un centravanti puro. In Germania ha fatto capire di aver imparato la lezione ed essersi adattato perfettamente al ruolo. Bisogna capire soltanto come potrà affrontare le difese chiuse.
La situazione è stata perfettamente fotografata da Henrikh Mkhitaryan. Intervistato qualche giorno fa dalla Gazzetta dello Sport, l’armeno ha cercato di spiegare in che modo Thuram potrebbe essere utile all’Inter. “Marcus lo seguo da un po’, lo vedevo in Germania e mi piaceva il suo modo di muoversi“, ha detto l’ex Roma. “È veloce e tecnico, starà a noi servirlo in maniera differente: lui ad esempio ha grande progressione da sfruttare. Lo aiuteremo a migliorare, ma sicuramente anche lui migliorerà noi“.
Thuram non ha giocato propriamente sottotono: ha mostrato di essere un giocatore generoso e disposto a sudare. Tecnicamente ha rivelato di avere un bel tocco e ha cercato in più occasioni di dialogare con Lautaro. Deve imparare a essere più pericoloso. Ci sarà tempo.
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