L’Inter si è privata di uno fra i migliori otto giocatori d’Europa. E lo ha fatto a un prezzo sotto molti punti di vista squalificante
Le amichevoli estive hanno già dimostrato che l’addio continuerà a essere doloroso. E un’ulteriore conferma arriva da una speciale classifica stilata dalla UEFA per celebrare i calciatori migliori che si sono espressi nei campionati europei nella scorsa stagione. Parliamo ovviamente della UEFA Men’s Player of the Year 2022/23.
Sì, c’è un po’ di Inter nella short-list dei grandi campioni che militano in Europa. Con il FIFA Coach of The Year 2022/23, l’Inter è stata presa in considerazione attraverso l’inclusione di Simone Inzaghi nella terna dei migliori allenatori (con Spalletti e Guardiola). E nella classifica completa dei migliori d’Europa, come calciatori, al numero otto c’è l’ex Marcelo Brozovic.
Il primo della lista è Kevin De Bruyne. Erling Haaland è il secondo. E poi, ovviamente, c’è Lionel Messi al terzo. Al quarto posto c’è Ilkay Gundogan (ora al Barcellona, ma eroe del Triplete del Manchester City) con 129 punti. Quinto c’è Rodri, 110 punti. Kylian Mbappé è al sesto posto con 82. Luka Modrić, settimo (33 punti). L’ottavo è Marcelo Brozovic, ora Al-Nassr (ma unico rappresentante della Serie A nella lista), a 20 punti. Nono Declan Rice, decimo Alexis Mac Allister.
Insomma, l’Inter ha ceduto per 18 milioni l’ottavo giocatore più forte in Europa. Sì, a trent’anni, dopo una stagione tormentata da parecchie assenze, Brozo a mostrato di essere in fase calante. Ma chi ci dice che un Brozovic al 70% ma anche a mezzo servizio non sarebbe potuto essere ancora utile all’Inter?
L’Inter ha perso il numero otto in Europa: quanto pesa la cessione di Brozovic
L’addio di Brozovic non sarà indolore. Il croato, volato dopo giorni tesissimi in Arabia Saudita all’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, è ancora uno dei migliori playmaker in circolazione. Per visione di gioco, sicurezza, corsa e filtro, sarà difficile sostituirlo. E ce ne accorgeremo alla lunga.
L’anno scorso, un Calhanoglu in semi-stato di grazia è stato bravo a non far sentire troppo la mancanza del croato durante le sue assenze per infortunio. E forse quei mesi hanno suggerito all’Inter e ai suoi tifosi delle impressioni sbagliate. Su Brozovic, principalmente, e di riflesso su Calhanoglu.
Tutti, a partire da Inzaghi, sentiremo la mancanza di quello che è stato, in tanti anni, il vero e proprio pilastro in mezzo al campo per l’Inter. Anche col terremoto, Epic Brozo non si scomponeva mai. Con la calma di un illuminato e con una forza emotiva abbastanza enigmatica riusciva sempre a fare la cosa giusta per tenere la squadra in piedi. tirava mai indietro e metteva in gioco tutta la personalità e la calma olimpica che gli appartiene.
L’Impressione è che l’Inter lo abbia ceduto per alleggerirsi dell’ingaggio pesante. Tutto qua. Brozovic non se ne voleva andare. E di certo non pensava a chiudere la sua carriera in Arabia. Ha resistito il più possibile. Finché non ha alzato le mani per arrendersi e, al contempo, salutare una squadra che forse non lo ha mai apprezzato abbastanza.
Lacrime da coccodrillo: Calhanoglu non è ancora al top
Giusto dare fiducia a Calhanoglu: l’anno scorso, come riconosciuto da tutti, ha fatto benissimo. Ma quanto fatto dal turco nella scorsa stagione potrebbe anche non ripertersi. Una delle qualità di Brozovic era la costanza. Per tre anni di fila non ha sbalgiato una partita. E lo stesso non può dirsi del turco.
We would like to congratulate our star Marcelo Brozović as he ranked #8 on the UEFA Men’s Player of the Year award 💛 pic.twitter.com/KXAgdSEBl3
— AlNassr FC (@AlNassrFC_EN) August 17, 2023
Il precampionato non ha dato segni incoraggianti. Calhanoglu è apparso fuori fuoco e fuori forma. Il tocco c’è sempre. Ma è mancata la brillantezza. Quindi bisogna sperare che il turco ritrovi al più presto quello stato di grazia conosciuto l’anno scorso per tornare a dettare tempi di gioco della squadra.
Altrimenti l’Inter dovrà pentirsi amaramente di aver lasciato andare per 18 milioni il numero otto in Europa. Nella speranza che Asllani, il prima possibile, possa offrire maggiori garanzie al tecnico e a tutta la squadra come alternativa utile.