Il debito da 300 milioni continua a far tremare l’attuale patron dell’Inter. Sentenza rinviata, ma c’è già la data della nuova udienza. Tutte le possibilità
Steven Zhang, attuale presidente dell’Inter, continua a restare al centro di alcune e determinate voci tutt’altro che piacevoli.
L’imprenditore cinese, come ormai risaputo, ha ancora da sbrigare una faccenda legata ad un prestito di oltre 300 milioni di euro: somma che non ha ancora restituito in favore della China Construction Bank.
Questa situazione alquanto compromettente ha, di fatto, condannato anche l’Inter a non poter compiere, negli anni, il mercato che gli stessi nerazzurri avrebbero realmente voluto svolgere. Marotta e Ausilio in primis ne sanno qualcosa, ma anche gli stessi tifosi interisti: coloro che, da tempo a dire il vero, continuano a chiedere a gran voce l’addio di Zhang da Milano.
Uno scenario, questo, che rischia di concretizzarsi per davvero nel 2024: annata in cui è prevista la restituzione del debito da parte dell’attuale patron nerazzurro. Scopriamo, nel frattempo, tutte le ulteriori novità legate a questa vicenda.
L’udienza del debito di Zhang slitta al 27 novembre: il patron nerazzurro rischia 3 mesi di carcere
L’udienza legata alla restituzione del debito da oltre 300 milioni di euro di Steven Zhang, inizialmente fissata in data 21 agosto, è slittata negli scorsi giorni al prossimo 27 novembre.
Questa, di fatto, la data in cui si terrà un nuovo incontro a Hong Kong per discutere della faccenda in cui si trova, tutt’ora, coinvolto l’attuale patron dell’Inter: colui che, con i guai, ci sta avendo a che fare eccome in tutti questi ultimi anni.
Un incontro, per l’appunto, che avrà data di durata da 180 minuti e che, a dire il vero, è già stato definito “Examination of Debtor”: “esame del debitore”. Questa la traduzione per coloro che non masticano perfettamente l’inglese.
Da quel momento in poi, tutta una serie di domande verranno, difatti, rivolte nei confronti di Steven Zhang, figura che verrà quindi interrogata oralmente. Da sapere, inoltre, che a causa di tutti i precedenti, l’imprenditore cinese rischia addirittura 3 mesi di carcere con l’eventuale pena che potrebbe anche finire per essere convertita in pena pecuniaria.