Mkhitaryan potrebbe essere ancora nel mirino del calcio saudita: Inzaghi non vuol perdere l’armeno, ma la dirigenza non chiude
L’arrivo di Frattesi e il recupero di Sensi, contestualmente all’addio di Brozovic e di Gagliardini, hanno di fatto ridisegnato il centrocampo dell’Inter. Le certezze si chiamano Nicolò Barella e Henrikh Mkhitaryan.
L’armeno, anche se nerazzurro da relativamente poco, è già uno dei fedelissimi di Simone Inzaghi. L’allenatore difficilmente farà a meno di lui: Mkhitaryan è tatticamente prezioso, utile in termini di esperienza e uno dei leader dello spogliatoio. La passata stagione, Inzaghi non è riuscito a rinunciare alla sua spinta e alla sua visione di gioco.
Per questo l’allenatore si opporrebbe sicuramente all’idea di una cessione. Il pericolo potrebbe arrivare last-minute. Con i dirigenti nerazzurri che, in via teorica, potrebbero anche essere intrigati dalla possibilità di registrare una netta plusvalenza su un trentaquattrenne.
La minaccia principale proviene sempre dallo stesso lato, vale a dire da parte dei ricchi club arabi. Vi abbiamo già parlato in passato dell’attenzione da parte di alcuni club sull’armeno. E, nonostante ci si avvicini al primo settembre, giorno della chiusura del mercato europeo in entrata, varie squadre della Saudi Pro League potrebbero essere interessate all’armeno e continuare a trattarlo fino al 7 settembre (giorno in cui si concluderà la sessione estiva del calciomercato saudita).
Si parla di una possibile valutazione di 15 milioni, intascabili dell’Inter, e di 12 milioni di ingaggio per due anni al giocatore. Per il mister nerazzurro, come anticipato, sarebbe un duro colpo. Quindi ci si aspetta una strenua opposizione.
Offerta saudita per Mkhitaryan: Inzaghi ne sarebbe sconvolto
C’è da dire che gli armeni, in generale, non hanno un buon rapporto con i sauditi. A livello socio-politico, l’Armenia mantiene infatti relazioni positive e pacifiche con la maggior parte degli Stati arabi, ad eccezione dell’Arabia Saudita. E per gli armeni Mkhitaryan è una specie di eroe nazionale, un simbolo di coerenza politica e patriottismo.
Anche suo padre Hamlet era un calciatore importante e amato dal suo popolo, ma Henrikh è considerato il Maradona dell’Armenia, il giocatore più forte della storia del Paese. Nel 2011, il centrocampista ha poi dimostrato di aver molto a cuore il destino del proprio popolo: lo dimostò portando doni ai familiari dei soldati vittime di un attacco azero.
Per questo il nerazzurro è considerato un “difensore della patria”. Ma, ovviamente, Mkhitaryan è un professionista e, l’Armenia non è in conflitto con l’Arabia Saudita così come lo è con la Turchia, il Pakistan e l’Azerbaigian. Quindi, nel caso di una trattativa, questioni del genere passerebbero in secondo piano.
L’impressione è che l’Inter, ora come ora, potrebbe ragionare su una possibile cessione last-minute per Mhkitaryan solo a fronte di una maxi-offerta da parte di qualche squadra saudita. L’ex Roma è stato preso a zero ed è in scadenza di contratto. Venderlo a più di 10 milioni sarebbe finanziariamente un gran colpo. Ma Inzaghi non avallerebbe la vendita per un guadagno non spendibile per prendere un sostituto altrettanto valido.
Non bisogna però dimenticare che l’armeno ha trentaquattro anni e che il suo contratto è in scadenza nel giugno 2024. Insomma, da un punto di vista pratico, un addio anticipato con plusvalenza non sarebbe così male per le casse interiste. Sul piano sportivo, invece, sarebbe senz’altro molto pesante la sua cessione. E quindi?
Quindi l’ex Roma, con molta probabilità, non si muoverà da Milano. Così vuole Inzaghi. E così vuole anche il giocatore.