Ha già raggiunto Edin Dzeko in Turchia; l’affare, confermato da tutte le parti in causa, segna l’allontanamento di un altro profilo accostato all’Inter
Dopo aver mollato Tubrin e prima di convergere su Audero, l’Inter potrebbe aver sondato Livakovic, il portiere della Nazionale croata e della Dinamo Zagabria. Gli agenti del connazionale di Brozovic e Perisic potrebbero infatti aver parlato nelle settimane scorse con gli uomini mercato dell’Inter. Evidentemente senza successo.
Secondo alcune voci, però, alla base potrebbe esserci stanto un po’ di interesse da parte del club nerazzurro. E le parti (agenti e intermediari) avrebbero potuto mantenere un contatto anche dopo l’ingaggio dei due attuali portieri in rosa. In pratica, Livakovic sarebbe potuto essere un nome su cui tornare nel 2024.
Non sarà così, dato che il Fenerbahçe ha confermato sui propri canali social l’acquisto dell’estremo difensore. Il nuovo acquisto è costato ai turchi appena 6,6 milioni di euro: un prezzo abbordabile anche per i poveri nerazzurri. Perché si è scelto dunque di andare su Sommer e Audero? Fondamentalmente perché il progetto dei dirigentii interisti per il dopo Onana era prendere un portiere giovane (Trubin o il brasiliano Bento) da affiancare a un collega più esperto (Sommer o, addirittura, Handanovic).
Anche se non si sa ancora il perché, le contrattazioni con gli ucraini dello Shakhtar Donetsk devono però aver preso una brutta piega: forse Ausilio si aspettava di cavarsela con due spicci, dato che l’estremo difensore ucraino era all’ultimo anno di contratto. Poi, l’epifania: a a metà agosto, all’Inter si sono accorti di non aver ancora nessun elemento affidabile in porta.
Il resto è storia. Per metterci una pezza, si è andati all-in su Sommer. Dopodiché Marotta ha rispolverato il nome a lui caro di Audero, sperando di poter prendere Trubin a zero nel 2024.
Peccato che poi Trubin sia finito alla fine al Benfica, per 10 milioni circa. Un’altra cifra non così proibitiva. Non bisogna fossilizzarsi: è andata com’è andata. E ora si può solo sperare che Sommer non deluda. Bento è bloccato in Brasile, Trubin felice e contento in Portogallo, e Livakovic se n’è andato in Turchia con Dzeko, lasciando l’Inter a bocca aperta e forse un po’ asciutta.
Il Fenerbahçe sta mettendo su un vero e proprio squadrone. E Livakovic sembra il portiere giusto per dare sicurezza alla difesa ancora un po’ ballerina del club turco. Il croato faceva parte della Dinamo dal 2015.
Nel luglio 2019, con la vittoria per 3-0 durante le qualificazioni alla Champions League contro il Saburtalo Tbilisi, Livakovic ha battuto pure il record di imbattibilità nella porta della Dinamo, precedentemente legato a Drazen Ladic (413 minuti senza goal nel 1995). Il record di Livakovic è di 535.
Non solo l’Inter aveva messo gli occhi sul portiere. Dominik Livakovic, annunciato come nuovo calciatore del club gialloblù nella giornata di venerdì, era stato vicino in un passato più lontano e in un passato più vicino a diverse squadre italiane. Il nuovo estremo difensore della formazione di Istanbul ha scelto il 40 come numero di maglia.
Intanto, il suo nuovo compagno di squadra Edin Dzeko ha voluto di nuovo parlare dell’Inter, per spiegare com’è maturata la decisione di lasciare il club nerazzurro. Il Cigno, già celebrato in Turchia come fenomeno (non potrebbe essere altrimenti per un calciatore con più di 400 goal messi a segno in carriera), ha confermato di essere stato spinto dalla voglia di rimettersi in gioco.
Come aveva già fatto dopo essersi trasferito in Turchia, Dzeko ha ribadito di voler aiutare il club di Istanbul a vincere il campionato. “Questa è stata una grande motivazione: entrare a far parte di un club che deve assolutamente tornare a vincere”.
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