Il classe 1993 Davy Klaassen è un centrocampista moderno che unisce fisicità e qualità: i suoi punti forti sono l’esperienza e la duttilità. Ecco come Inzaghi potrebbe sfruttarlo
Completate le visite mediche per l’idoneità sportiva, Davy Klaassen è pronto per firmare con l’Inter: il centrocampista si legherà al nerazzurro per una stagione con opzione per la successiva e guadagnerà 1,5 milioni netti. L’Ajax lo ha svincolato a zero in anticipo rispetto alla scandenza naturale, che sarebbe arrivata a fine stagione. E proprio tale circostanza ha fatto già inospettire i più diffidenti.
In realtà, la decisione dei Lancieri di lasciarlo andare senza avanzare pretese non dovrebbe essere stata dettata da una bocciatura tecnica o atletica del centrocampista. Semmai si può parlare di un gesto di rispetto verso una bandiera che voleva affrontare una nuova esperienza.
Non è vecchio, Klaassen, e non è neanche rotto, come insiste qualche Cassandra sul web. Klaassen ha trent’anni, è fisicamente ben strutturato (è alto quasi uno e ottanta) e non subisce un infortunio serio da anni.
La sua carriera si è svolta principalmente ad Amasterdam, nell’Ajax, ed è sempre stata associata alle sorti della Nazionale olandese. Ha giocato nell’U-16, l’U-17, l’U-19 e l’Under-21. E dal 2014 gioca stabilmente nella selezione maggiore degli Orange.
Nasce trequartista, Klaassen, ma con l’esperienza si è specializzato nel ruolo di incursore. Ha giocato spesso anche da mediano. Potremmo definirlo un centrocampista moderno e completo, bravo a far tutto o quasi. Anche il regista, se si presenta l’esigenza, o la seconda punta.
Davy Klaassen: esperienza e qualità per il centrocampo nerazzurro
Corre, pressa, sa leggere la partita, e brilla quando c’è da attaccare l’area avversaria. Solo con la maglia dei Lancieri ha messo a segno 82 goal. C’è chi sospetta che sia venuto a rubare il ruolo di Asllani. Non è così. O non dovrebbe esserlo.
Davy non è un giocatore di possesso. Anche quando gioca in regia non si comporta da regista puro, nel senso che non sembra portato a gestisce il pallone, ad addormentare il gioco o a supportare la manovra.
Ciò che sa fare meglio è offrire spunti di qualità e chiudere le azioni avversarie. E in un certo senso, anche se con qualità differenti, interpreta il ruolo come fa per esempio Samardzic, un profilo che l’Inter ha accarezzato per giorni, forse su esplicita richiesta di Inzaghi.
Mister 1-0 porta goal, assist e leadership
Esperienza e duttilità permetteranno a Klaassen di offrire maggiore peso internazionale e cultura della vittoria al centrocampo interista orfano di Brozovic. E magari anche dei goal pesanti. Dato che il trentenne ha spiccate doti offensive. In Olanda lo chiamano Mister 1-0, per la sua propensione a sbloccare il risultato.
Nella stagione 2019-20, in 39 presenze, al Werder Brema, ha segnato 9 goal e fornito 7 assist. L’anno dopo, al ritorno all’Ajax, in 50 presenze, ha messo dentro addirituttura 16 reti, e collezionato 5 assist. Nel 2021/22, sempre ad Amsterdam, i goal sono stati 11 e gli assist 4. La stagione 2002-23 si è chiusa con 46 presenze, 10 goal e 3 assist.
Il trentenne è integro e sa come creare occasioni da goal bonus. Ora tocca quindi a mister Inzaghi imparare a sfruttarlo e cercare il modo di dar spazio a tutti… L’unico dubbio relativo al nuovo acquisto a zero dell’Inter riguarda la sua capacità di giocare bene anche fuori dalla comfort zone. Il centrocampista ha giocato sempre in Olanda, tranne in due esperienze. Quella in Premier League con la maglia dell’Everton e l’altra in Bundesliga con quella del Werder Brema.
In Inghilterra è andato male. Nella stagione 2017-18, infatti, ha collezionato soltanto 17 presenze tra tutte le competizioni senza segnare mai e senza fare assist. Andò meglio a Brema. Nella prima stagione segnò 7 goal e fornì 6 assist in 38 partite. Nella seconda, come anticipato, i goal furono ben 9. alla prima e 9 reti e 7 assist in 39 partite alla seconda.