Voleva continuare a giocare fra i pali, Samir Handanovic, ma nessuna offerta lo ha intrigato o convinto: l’ex numero 1 nerazzurro firmerà un biennale con l’Inter
Resta da capire di cosa si occuperà, Samir. Si è parlato di un ruolo non tecnico in società. Poi è uscita fuori la notizia di un accordo biennale. Ma per quale tipo di lavoro? A quanto pare Handanovic può restare all’Inter lavorando nell’area scouting. Non erano questi i piani iniziali, ma all’Inter sembrano contenti di poter riabbracciare subito lo sloveno.
Steven Zhang avrebbe già preparato un contratto biennale per riaccogliere Samir Handanovic. In realtà non ci sono ancora notizie ufficiali, ma pare comunque che lo sloveno sia interessato a collaborare con la dirigenza nerazzurra.
Dopo aver appeso le scarpette al chiodo ed essersi sfilato i guantoni, Samir vorrebbe subito mettersi a lavorare. E per lui potrebbe dunque arrivare l’opportunità per inaugurare una nuova avventura dietro la scrivania, ma sempre all’Inter.
Handanovic, biennale in nerazzurro: lavorerà nell’area scouting
Ma gli obiettivi a lungo termine dovrebbero riportarlo vicino al rettangolo di gioco. Handanovic, infatti, vuole studiare per prendere il patentino di allenatore. Per ora, per non stare con le mani in mano, potrebbe dunque iniziare a collaborare con il gruppo degli scout nerazzurri.
Probabilmente, l’ex portiere nerazzurro non aveva voglia di smettere. Si aspettava di poter passare almeno un altro anno a difesa di una porta. E per questo ha atteso un’offerta giusta, che però non è arrivata. In pratica, Handanovic non ha ricevuto proposte allettanti. Qualcuno lo ha contattato per fare la riserva (forse la Lazio) e poi sono arrivate richieste dalla Slovenia e dalla Serie B italiana.
A trentanove anni, lo sloveno può però chiudere la sua carriera con soddisfazione. Senza alcun tipo di dubbio, è stato un grande portiere, Samir. Negli ultimi anni è stato spesse volte criticato per la mancanza di reattività e per certi errori non da lui, ma guardando ciò che ha fatto con più obiettività bisogna ammettere che ha fatto la storia recente del club.
I numeri di Samir all’Inter
Il portiere nato a Lubiana nel 1984 ed esploso nell’Udinese nel 2007 ha raggiunto 380 presenze con l’Inter, superando anche Walter Zenga ed entrando in questo modo nella top 10 della storia della società. Portiere e capitano, dopo l’insubordinazione di Icardi. Pararigori e autorevole comandante della difesa. Con l’arrivo di Spalletti si è anche dato da fare per imparare a giocare di più con i piedi.
È il secondo tra i giocatori stranieri più presenti in Serie A, alle spalle di Javier Zanetti (che è a quota 615). Inoltre detiene ancora il primato di calci di rigore parati nella storia della Serie A ed è il portiere che ne ha parati di più nel corso di una stagione: 6, nel campionato 2010-2011).
Poi sono arrivati i trofei. Con i nerazzurri ne ha vinti cinque in tutto. Prima lo scudetto con Antonio Conte e poi le due Coppe Italia e le due Supercoppe italiane con Inzaghi. Si è dimostrato maturo quando ha dovuto lasciare lo spazio a Onana (lo stesso camerunense ha parlato positivamente dell’atteggiamento di Samir), e quando chiamato in causa non ha sfigurato.
Per il mondo interista, Samir Handanovic è un referente serio e affidabile. Ed ecco perché la dirigenza vuole ripuntare su di lui. Una questione di riconoscenza ma anche di legame affettivo. Sì che se lo merita, il biennale, Handanovic. Magari potrà anche essere utile alla società, specie se inquadrato come osservatore di portieri. Quella è la sua specializzazione.