Inter proiettata sugli affari a scarso impatto economico sui bilanci, dopo l’ex portiere è Thuram il colpo più prezioso di questa stagione
L’Inter non naviga nell’oro. Questo è un fatto risaputo. Così come altrettanto risaputo è che il club nerazzurro non può competere, in termini meramente numerici e finanziari, con le grandi realtà inglesi che ancora oggi dominano lo scenario calcistico europeo.
La dirigenza ha tuttavia fatto di necessità virtù, studiando un piano apposito che puntasse ad un certo equilibrio tra compatibilità con le richieste di Simone Inzaghi, un buon livello di competitività internazionale e la sostenibilità delle spese in uscita. Il modello lanciato è stato applicato con grande intelligenza già nella passata stagione quando a titolo gratuito è giunto André Onana dall’Ajax.
Il portiere, subentrato a Samir Handanovic nel corso delle giornate di campionato, ha poi affermato tutte le sue qualità rilanciandosi anche sul mercato. Non un caso che sia stato poi ceduto per quasi 60 milioni di euro al Manchester United. Sacrificio dovuto per mettere in tasca una plusvalenza totale e reinvestire parzialmente quella cifra durante la nuova sessione, come effettivamente è stato. Senza però, anche in questa circostanza, incorrere in ulteriori spese ingenti. Perché il modello è stato riapplicato alla grande da Giuseppe Marotta e il resto dello staff dirigenziale dell’Inter, su impulso di un attento Steven Zhang mai tanto deciso a trattenere a sé quote societarie e capitali.
Dopo Onana è Thuram il vero colpo a zero dell’Inter
Da Onana si è passati a Marcus Thuram, un calciatore in grande crescita che il sodalizio meneghino seguiva già da una paio di anni. Il francese doveva infatti aggregarsi all’Inter prima che tornasse di moda il nome di Romelu Lukaku, dopo la sua partenza verso il Chelsea. Quindi venne preferito Edin Dzeko in coppia con Joaquin Correa per completare il reparto offensivo del nuovo tecnico.
L’infortunio rimediato da Thuram è stata, per così dire, un manna dal cielo: lo scorso luglio si è aggregato a parametro zero lasciando nelle mani dell’Inter un risparmio netto di almeno 20 milioni. Cifra destinata comunque a crescere, viste le buone aspettative riposte sull’ex Borussia Monchengladbach. Quei 6 milioni di euro d’ingaggio non sembrano poi pesare così tanto e in ogni caso la dirigenza li aveva messi in conto. Mossa astuta.