Alla vigilia di ogni derby, ormai per tradizione, bisogna ascoltare che cos’ha da dire Massimo Moratti, che della squadra nerazzurra è innanzitutto un grande tifoso
Un tifoso speciale per più ragioni. Ma anche una sorta di padre putativo, capace di analizzare i fatti dell’attualità sportiva con la consapevolezza di chi ne ha viste tante, vivendo esperienze esaltanti e altre parecchio deludente, sempre con i colori nerazzurri nel cuore. Massimo Moratti conosce lo spirito dell’Inter meglio di chiunque altro. E conserva memorie importanti, da privilegiato spettatore e fautore, a proposito dei successi della squadra. Ecco perché le sue opinioni vanno sempre rispettate.
Non si occupa più della gestione del club dal giugno 2016, quando decise di cedere le ultime sue quote a Suning. Tre anni prima, nel 2013, aveva già rinunciato alla presidenza e alla proprietà, per vendere all’indonesiano Thoir. Ciononostante, il caro Moratti, dopo più di ventun’anni di lavoro attivo per l’Inter e una vita intera da tifoso, è uno che comprende ancora benissimo le dinamiche della squadra e legatissimo al destino della maglia nerazzurra.
Intervistato dal Quotidiano Sportivo, Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha cercato di parlare dal punto di vista del tifoso del prossimo importante derby contro il Milan. E da tifosi si è sbilanciato incensando nuovi giocatori o criticandone alcuni vecchi. Le parole più positive sono arrivate su Davide Frattesi.
I ricordi e le speranze dell’ex presidente
“Sabato, metterei Frattesi dal primo minuto!“, ha esclamato l’ex presidente nerazzurro. “È troppo in forma per partire dalla panchina“. Poi l’intervistato ha parlato tanto dei suoi ricordi, rivelando che i suoi preferiti di sempre in nerazzurro sono stati Corso e Ronaldo il Fenomeno. Riguardo ai suoi acquisti, ha spiegato che la grande emozione nerazzurra, un moto che ha coinvolto prima suo padre Angelo e poi lo stesso Massimo, non è mai stata a buon mercato.
Per fare il bene dell’Inter e per voler bene ai colori nerazzurri, i Moratti hanno investito tantissimo e guadagnato poco. Ma Moratti ha dichiarato di non essersi mai pentito di aver speso tanto per l’Inter, e che lo stesso vale per suo padre.
“Ogni tanto mia moglie scherzando me lo suggerisce: quando te la ricompri, la tua fidanzata? Sentimenti a parte, non ci sono più le condizioni. È cambiato il mondo“, ha dichiarato l’ex presidente.
Interessante il riferimento a un possibile ritorno dei Moratti alla testa dell’Inter. Per Moratti, la speranza che suo figlio Mao (il secondogenito Angelomario) possa un giorno seguire le orme paterne, in effetti, c’è ancora. “Io presi l’Inter a cinquant’anni“, ha dichiarato l’ex presidente, “e lui deve ancora arrivarci“.
Moratti sul passato dell’Inter e sul derby: “Spero in Thuram“
Il presidente ha parlato anche di Mancini. “Non esprimo alcun giudizio morale“, ha affermato Moratti, “un professionista ha il diritto di determinare liberamente il suo futuro“. Dopodiché ha ricordato Simoni e Mourihno. “Io di allenatori ne ho cambiati tanti, ma per Simoni mi è dispiaciuto umanamente, anche se ero convinto di avere ragione. Di Mourinho posso parlare solo con immensa gratitudine. Alla fine, aveva il Real in testa, già dal 2009“.
Massimo Moratti ha anche rivelato di essere parecchio affascinato dal gioco di Inzaghi. Del nuovo allenatore gli piace soprattutto l’approccio alla gara. Per l’ex presidente, l’allenatore nerazzurro ha visione e abilità tattica. “Se inserisce Frattesi nel derby giuro che mi piace ancora di più“.
Riguardo al derby, il presidente ha poi confessato di sperare che la partita sia risolta dal nuovo acquisto Marcus Thuram, un attaccante che evidentemente lo ha già conquistato. Infine non è mancata qualche parola, prevedibilmente di biasimo, nei confronti di Romelu Lukaku. “Ci sono rimasto male. Ha ripagato nel modo peggiore il club, i compagni, i fan“. L’ex presidente ha sempre ragione.