Pochi dubbi su quale sia stato il vero colpaccio dell’Inter degli ultimi anni sul mercato: il miglior acquisto targato Suning risale a cinque anni fa
Il 13 dicembre 2018 gli Zhang hanno annunciato l’ingaggio di Beppe Marotta, ex dirigente della Sampdoria e della Juventus, come amministratore delegato per lo sport del club nerazzurro. Non tutti gli interisti sono stati felici di accogliere un uomo simbolo della Juventus dei record. Ma il dirigente varesino ha saputo conquistare anche i critici più tenaci e far ricredere coloro che lo avevano accolto con pregiudizio.
Era arrivato per dominare il mercato con i milioni cinesi, ma ben presto l’ad si è trovato immerso in una paludosa crisi finanziaria, inquinata da debiti, fondi bloccati e paletti imposti dalla UEFA. Ciononostante dal giorno del suo insediamento si è davvero aperto un nuovo capitolo nella storia del club.
L’Inter, da decenni troppo passionale e a tratti isterica, spesso disordinata e poco oculata sul mercato, ha cambiato volto e orizzonti. Da quando è arrivato all’Inter, Marotta ha svolto con massimo profitto tutti i compiti che gli sono stati assegnati. Raramente ha deluso la proprietà e i tifosi, nonostante abbia agito per la maggior parte del tempo praticamente senza soldi.
E se oggi il club è tornato competitivo su più fronti lo si deve al suo talento nel gestire le entrate e le uscite con serietà e vera passione per l’affare conveneniente e funzionale al progetto.
Cinque anni di Marotta, il colpaccio dell’Inter targata Suning
Con lui al comando il club ha vinto diversi trofei, tra cui lo Scudetto nel 2021, due Coppe Italia e due titoli di Supercoppa Italiana. Inoltre la squadra è stata finalista della UEFA Europa League nel 2020 e della Champions League nel 2023. Prima dell’arrivo di Marotta l’Inter era stata per dieci anni a secco di trofei. E questo è un dato inconfutabile.
L’Inter di Marotta ha subito puntato in alto, ingaggiando Antonio Conte e poi insistendo su Simone Inzaghi. L’ad ha preso grandi campioni come Romelu Lukaku, Achraf Hakimi e Christian Eriksen, ingaggiato a zero gente come André Onana, Hakan Calhanoglu, Edin Dzeko, Alexis Sanchez e Mkhitaryan, e infine investito su giovani importanti come Barella e Bastoni. Il tutto riducendo il debito della società e abbassando di anno in anno costi di gestione e budget totale per i nuovi acquisti.
Ecco perché è lecito affermare che il vero colpaccio dell’Inter sia arrivato esattamente a dicembre 2018, con la nomina di Beppe Marotta ad amministratore delegato. In perfetta sinergia con il ds Ausilio e con la proprietà, Marotta si è appunto distinto per eccellenti operazioni di mercato e, soprattutto, per aver ridato autorevolezza e credibilità internazionale al club.
I meriti dell’ad nerazzurro
Pensiamo, per esempio, a quanto fatto da Marotta con Ausilio con Onana: un giocatore acquistato a zero e poi venduto, dopo un solo anno, a 55 milioni. Sempre a zero sono arrivati Calhanoglu e Mkhitaryan, due elementi oggi indispensabili all’undici di Inzaghi. Anche Dzeko arrivò praticamente a zero, l’anno del primo addio di Lukaku.
Quest’anno, invece, lo svincolato di lusso portato a Milano è stato Thuram, apparso già alla grande in questo avvio di stagione. Marotta il mago, ancora una volta, ha fatto il bene dell’Inter acquistando a zero un attaccante conteso da grandi club (PSG, Bayern Monaco, Lipsia, Milan…). Sembrava vicinissimo al Milan, Marcus Thuram. Ma l’attaccante francese aveva l’ultima parola in fase decisionale: aspettava l’Inter. Il blitz orchestrato da Giuseppe Marotta ha fatto la differenz, facendo colpo sul ragazzo e su suo padre Lilian.
Il miglior ad in circolazione è all’Inter. Anche lui, di tanto in tanto, può prendere qualche cantonata (Vidal, l’addio di Sanchez, il ritorno in prestito di Lukaku…), ma finora sarebbe assolutamente scorretto non esaltare i meriti di un uomo che ha saputo governare una nave durante una tempesta.