Simone Inzaghi ha lasciato intedere di voler sfruttare quest’anno ampiamente il turnover, ma il programma gli ha già creato problemi nel primo appuntamento importante
Senza Hakan Calhanoglu e Marcus Thuram, contro la Real Sociedad, l’Inter ha evidenziato palesi difficoltà: Arnautovic e Asllani hanno fallito la prima da titolari mettendo in crisi il programma turnover impostato da Inzaghi e favorito dall’ultimo mercato. Probabilmente la squadra non è ancora in grado di sopportare il peso di troppi cambi in zone strategiche. Ci vuole maggiore rodaggio e più sicurezza da parte di tutti gli interpreti.
Cambiando quattro giocatori su undici nella prima di Champions contro la Real Sociedad, l’Inter ha rischiato tanto, dando forse per scontato di poter esprimere qualità e forza pur mutando l’anima della squadra. Il risultato è stato deludente. L’Inter ha giocato una partita al di sotto delle aspettative. In ottica futura, tuttavia, appare scontato che Inzaghi sarà costretto ancora a proporre le seconde linee: i cambi saranno importanti per giocare su tre fronti e per non non abusare della disponibilità dei calciatori più generosi.
L’allenatore ha voluto ottenere in rosa due uomini per ogni ruolo proprio per tenere a galla l’Inter in diverse circostanze e affrontare con maggiore freschezza i vari impegni. Lo scorso anno, per privilegiare la Champions, la squadra nerazzurra ha avuto oggettive difficoltà, facendo male in campionato in più occasioni, anche contro le piccole. Ed è ciò che staff tecnico e dirigenza non vogliono che riaccada.
Il turnover è dunque una strategia inevitabile. Cosa non ha funzionato? Il problema è stato forse provare il turnover spinto in una partita troppo delicata come la prima di Champions, e fuori casa, contro una squadra dichiaratamente ostica. Ma di certo Inzaghi ha scelto in base a esigenze pratiche e specifiche. Più che un disegno teorico, a spingerlo ai tanti cambi sono state le cause di forza maggiore (Calha in infermeria, Sanchez non pronto, Frattesi stanco…).
Ripensare il programma del turnover: i nuovi dubbi di Inzaghi
Il tecnico è già chiamato a trovare nuove soluzioni. I più deludenti contro i baschi sono stati Arnautovic e Asllani. L’austriaco e l’albanese hanno infatti faticato parecchio e così complicato il primo tempo dei nerazzurri contro la Real Sociedad. Entrambi sono stati poi sostituiti al 10′ della ripresa, dopodiché l’Inter è riuscita a rimettersi in gara e a trovare il pari.
Non bisogna allarmarsi: la stagione è appena iniziata, ma il turnover programmato da Simone Inzaghi ha già deluso e messo l’Inter in pericolo. Il ricambio eccessivo ha in pratica tolto equilibrio alla squadra e creato insicurezza e frizioni in tutti i reparti.
Arnautovic, che dovrebbe avere un po’ più di esperienza internazionale, ha giocato per meno di un’ora riuscendo a tirare solo una volta (di testa, fuori dallo spocchio). Poche sponde, pochi recuperi tanti tocchi sbagliati. I suoi compiti erano quelli di far salire la squadra, attaccare la profondità e dialogare con Lautaro, ma è andata male. Quasi in tutto. Quando Marcus Thuram è entrato al suo posto, si è notata subito la differenza. Il francese ha offerto vivacità, grinta e forza all’attacco, e così facendo ha messo in crisi gli avversari.
Occasione fallita per Asllani
Anche Asllani è rimasto in campo per 55 minuti con il compito di non far sentire l’assenza dell’infortunato Calhanoglu. Con il turco disponibile, difficilmente Inzaghi lo avrebbe mandato in campo. L’albanese si è nascosto, poi è stato frenato dall’ammonizione dopo 13′ per un fallo ingenuo. E la sua partita è stata anonima, spesso sterile.
Forse è troppo giovane per assumersi il ruolo di guida e play-maker. Tutti, Inzaghi compreso, si aspettavano un segnale diverso dal promettente ragazzo. Ma probabilmente sarebbe stato preferibile farlo esordire dal primo minuto in un altro contesto.
Forse uno come Klaassen o lo stesso Mkhitaryan (colui che lo ha sostituito come regista a Mkhitaryan prima di passare al 3-4-1-2 per l’assalto finale) avrebbero potuto dar maggior sicurezza alla squadra.
La prestazione negativa dell’Inter a San Sebastian, che comunque ha portato a un buon 1-1, rivela che il programma turnover va gestito con più criterio e senza troppa arroganza, specie nelle trasferte e in coppa. Tre cambi a partita, dal 1′, forse sono già troppi.