Poteva vestire nerazzurro ma sarà avversario dell’Inter con la maglia del Benfica: i motivi che hanno impedito l’acquisto di Trubin
Gli interisti ricordano di certo bene le prestazioni di Anatolij Trubin contro la squadra nerazzurra (parò di tutto nel 2020 in Inter-Shakhtar, finita 0-0, e costata ai nerazzurri l’eliminazione dalla Champions, e anche l’anno dopo in Ucraina, nei gironi). E anche per questo I supporter nerazzurri avrebbero accolto con favore il portiere ucraino a Milano.
Lo stesso Trubin, tramite i suoi commenti social, aveva lasciato intendere di essere abbastanza entusiasta di poter giocare per l’Inter. A un certo punto pareva tutto già apparecchiato per il suo passaggio in nerazzurro. Da solo o in coppia con Sommer.
Alla fine, però, è arrivato solo Sommer, e Trubin è passato al Benfica, avversario dell’Inter in Champions League. Sappiamo che l’Inter era in vantaggio sul Benfica, ma poi è successo qualcosa, e Trubin arriverà al Meazza solo in ritardo e con la maglia “sbagliata”.
Il ragazzo, suo malgrado, è stato protagonista di una delle tante telenovele del mercato estivo nerazzurro. E chissà se si emozionerà tornando nello stadio meneghino, sapendo di essere stato a un passo dal diventare l’erede di André Onana.
All’Inter ancora da avversario: Trubin torna a Milano con la maglia del Benfica
Il giovane portiere Anatolij Trubin scenderà in campo a stasera contro i nerazzurri con la divisa del Benfica, da avversario, ma consapevole di giocare contro quella che poteva essere la sua squadra.
L’ex Shakhtar Donetsk è contento di difendere la porta delle Aguias, ma nei mesi scorsi aveva mostrato grande trepidazione per il possibile passaggio all’Inter.
Nel momento in cui si era capito che André Onana avrebbe lasciato l’Inter per andare al Manchester United, Ausilio aveva puntato tutto su Trubin. Ci sono stati però problemi con lo Shakhtar, che ha chiesto troppo, nonostante il ragazzo fosse all’ultino anno di contratto. Per questo l’Inter ha provato a bloccarlo a zero per il 2024, con tanto di bonus ingaggio.
Il club ucraino, però, dopo aver scoperto la trattativa, ha messo il giocatore con le spalle al muro minacciandolo di metterlo per una stagione intera in panchina. E a quel punto è entrato in scena il Benfica.
Pare che l’Inter sia arrivata però a offrire 12 milioni di euro, mettendo in difficoltà i lusitani che non potevano andare oltre i 10. Lo Shakhtar avrebbe però insistito per ottenere anche una percentuale per la futura rivendita, e l’Inter si è stranita, virando di colpo su Bento dell’Atletico Paranaense, forse proprio per mettere pressione agli ucraini.
L’arrivo al Benfica che ha spiazzato Ausilio
Probailmente, Ausilio era convinto che i portoghesi non avrebbero mai rilanciato per via dei limiti finanziari: il club aveva già investito 25 milioni di euro per Kokcu, che è stato l’acquisto più caro della storia del calcio portoghese, e altri 20 milioni di euro per il trasferimento di Arthur Cabral in sostituzione di Goncalo Ramos venduti al PSG.
Poi però il Benfica ha messo sul tavolo per Trubin il 40% dell’eventuale rivendita da riassegnare al club ucraino, e la storia è cambiata. C’è anche da dire che Benfica è Shakhtar sono società amiche. Dopo il trasferimento David Neres c’è stato un sostegno continuo fornito dalla Fondazione Benfica al popolo ucraino relativamente all’invasione russa.
Morale della favola, Trubin giocherà a Milano con la maglia del Benfica, e sarà ancora una volta un avversario temibile per i nerazzurri. Ma il club nerazzurro non vuole più pensare al passato: in porta c’è un portiere un po’ in là con gli anni, che fra un biennio andrà per forza sostituto, ma per ora nessuno si lamenta: può andar bene così.