Mario Balotelli, uno dei più fulgidi talenti venuti fuori dalle giovanili nerazzurre, torna a parlare di Inter e di ipotetiche “tensioni”
Già in passato, Balotelli ha confessato di essersi pentito dei gesti che lo hanno portato a separarsi nel 2010 dall’Inter, club in cui è esploso e ha probabilmente espresso il meglio di sé nonostante la giovanissima età. Intervenuto ai microfoni di TvPlay, Super Mario è tornato a parlare della sua vecchia squadra, del rapporto ancora non facile con l’ambiente e della sua vera fede calcistica.
I supporter nerazzurri non hanno dimenticato il momento in cui, incoraggianto da un inviato di Striscia la Notizia, indossò tutto sorridendente e orgoglioso la maglia del Milan mentre era ancora un tesserato dell’Inter. E ancor più indelebile è il ricordo del gesto di Barcellona: la maglia dell’Inter gettata con sprezzo a terra, di fronte all’attonito pubblico.
Oggi, però, Balotelli ammette che potrebbe anche tornarci, all’Inter, nonostante sia consapevole che, con alcuni tifosi, riprenderebbero forza delle tensioni mai sopite. Tornato in Turchia dopo la deludente parentesi svizzera, Balotelli si è presentato con una doppietta con la maglia dell’Adana Demirspor. Crede di poter essere ancora un attaccante in grado di fare la differenza a trentatré anni e non esclude un ritorno in Italia.
Intervistato a Vox To Box di TVPLAY, l’attaccante ha risposto a una domanda su un suo possibile ritorno in nerazzurro. “Mi sono lasciato male con l’Inter perché dopo Barcellona non fu facile. Ma ci ritornerei all’Inter, anche se ci sarebbe una parte di tifosi che non dimenticherebbe quei momenti spiacevoli e si creerebbero tensioni“, ha detto Balotelli.
Balotelli e le tensioni derivanti da un possibile ritorno all’Inter
“Vogliono godermi gli ultimi anni di carriera, anche se è difficile dire no all’Inter. Solo una bandiera del Milan lo farebbe. Io sono una bandiera rossonera ma non sta scritto da nessuna parte che mi sia vietato tornare all’Inter. Ho avuto anche la possibilità di andare alla Juventus. Oggi tra Juve, Inter e Milan, farei una scelta di cuore e andrei in rossonero”, ha concluso SuperMario.
Balotelli ha anche ricordato il suo periodo infruttuoso al Barcellona all’età di quindici anni. Proprio dopo quell’esperienza in Catalogna, Mario fu ingaggiato dall’Inter (era il 2006. Già nel dicembre 2007 fece la sua prima apparizione in prima squadra in Serie A, sostituendo David Suazo nella vittoria per contro il Cagliari. Tre giorni dopo, fu schierato titolare nella partita di Coppa Italia contro la Reggina e segnò due goal nella vittoria per 4-1.
Il crollo del predestinato: dal primo litigio con Mourinho al gesto di Barcellona
Balotelli segnò poi due goal contro la Juventus nella gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia. Poi arrivò il suo primo goal in Serie A contro l’Atalanta. Quell’anno l’Inter di Mancini vinse la Serie A. Poi Balotelli entrò dalla panchina nella finale di Supercoppa Italiana 2008 contro la Roma, sostituendo Luis Figo e segnò all’83’. L’Inter vinse quella finale ai rigori. Anche l’anno successivo, il ragazzo si distinse per buone prestazioni e partecipò alla vittoria del secondo Scudetto.
Con Mourinho in panchina, il ragazzo cominciò a entrare nelle rotazioni come quarta punta. Ma fra Mario e Mourinho ci furono parecchi litigi. La situazione si infiammò quando Mourinho accusò Balotelli di scarso di impegno in allenamento (“Per quanto mi riguarda, un ragazzo come lui non può permettersi di allenarsi meno di persone come Figo, Cordoba e Zanetti“, disse Mou).
Nel marzo 2020 apparve a Striscia la Notizia con la maglia del Milan. Poi suscitò altre polemiche nella semifinale di Champions League contro il Barcellona del 20 aprile 2010 quando gettò la maglia a terra dopo il fischio finale in risposta ai tifosi dell’Inter che avevano fischiato la sua prestazione.
Il suo comportamento in campo suscitò la disapprovazione dei compagni. Javier Zanetti dichiarò pubblicamente che Mario avrebbe dovuto concentrarsi a fare quello che può fare in campo, senza eccedere in comportamenti poco opportuni fuori dal rettangolo di gioco.