L’Inter non sa ancora cosa farsene di Stefano Sensi, ma non è affatto escluso che si possa puntare a una cessione a gennaio: a chi?
Il centrocampista urbinate sta confermando di essere un giocatore troppo fragile e quindi poco affidabile per il club nerazzurro. Il primo stop, subito a fine agosto, era stato presentato come un leggero intoppo risolvibile nel giro di meno di una settimana. Lo stesso Stefano Sensi, probabilmente, puntava a essere pienamente recuperato per ripresa del campionato prevista per il 16 settembre, cioè per il derby contro i rossoneri dopo la pausa Nazionali.
Invece, è ancora fermo, e non è ancora possibile capire quando potrà tornare a disposizione. Di certo, dati i presupposti, difficilmente riuscirà rientrare in campo entro la fine di ottobre.
Tutto settembre l’ha passato da indisponibile, disperendo quanto buono aveva fatto durante il precampionato. Anche in base allo stop, è arrivata l’esclusione dalle liste UEFA. Inoltre, Sensi ha perso anche l’occasione di integrarsi come attaccante adattato per ovviare all’infortunio di Arnautovic. E più passa il tempo, più all’Inter perde senso l’ipotesi di un rinnovo.
Il giocatore andrà in scadenza a giugno 2024. L’Inter non vorrebbe perdere il centrocampista a zero, ma allo stesso tempo sa che rinnovargli il contratto sarebbe un azzardo. La soluzione per risolvere la questione Sensi potrebbe essere una cessione a gennaio, prima che scada l’accordo. Il club vorrebbe guadagnare intorno ai 7 milioni. Ma anche 5 potrebbero andar bene. Sarà tuttavia complicato trovare un acquirente, dato che pochi mesi dopo il ragazzo potrebbe liberarsi a zero.
Sensi ha ancora estimatori in Serie A e in Spagna, e l’Inter proverà in tutti i modi a imbastire una cessione. Qualora non fosse possibile guadagnarci, si navigherà a vista. Sperando che la nuova stagione non passi come le precedenti.
Nei suoi primi tre anni in nerazzurro, Sensi è andato incontro a più di dieci stop forzati, passando quasi 250 giorni in inferemeria. Un ragazzo sfortunato. Tale definizione potrebbe avere senso prendendo in considerazione soltanto gli infortuni traumatici. In realtà, Sensi ha subìto tantissime noie muscolari, che dipendono dalla sua struttura fisica troppo fragile.
Cessione Sensi: l’Inter prova a incassare almeno 7 milioni
Qualora non fosse possibile vendere Sensi a gennaio, potrebbe anche tornare in auge l’idea del prestito, stavolta oneroso, per accompagnare il giocatore verso la scadenza lontano da Milano. Anche in caso di rinnovo, il prestito potrebbe essere l’unica possibilità per l’ex Sassuolo, Samp e Monza, per potersi mettersi di nuovo in mostra e recuperare fisicamente.
A oggi, Stefano è il settimo centrocampista in rosa dell’Inter. Di certo ci sono un po’ di squadre che potrebbero accoglierlo. Il Monza se lo riprenderebbe di corsa (ma solo in prestito o a prezzo stracciato). Anche Ranieri potrebbe volerlo a Cagliari. E poi c’è la Salernitana, dove il giocatore gode di stima da parte di Morgan De Sanctis.
In precampionato Sensi ha fatto vedere grandi cose. Ma forse la conferma in nerazzurro è stata un errore. Il giocatore non è riuscito a mettersi definitivamente alle spalle i suoi infortuni che finora lo hanno pesantemente condizionato.
Affaticamenti, contratture e strappi
Il marchigiano puntava a un rapido recupero dopo l’affaticamento muscolare subito a fine agosto, e invece ha subìto un altro incidente. Stavolta si è fermato per una contrattura. La fiducia del tecnico e della dirigenza, se c’era, sta scemando. E potrebbe anche decadere nello stesso Sensi la convinzione nei propri mezzi.
Il classe 1995 esploso in neroverde sotto la guida di Roberto De Zerbi rischia un depressione. E l’Inter un pacco. Ecco perché cedere nel mercato invernale, a oggi, sarebbe la strategia più sensata. A meno che il giocatore non risorga, come Lazzaro, e contraddica tutti noi malpensanti.
L’ultima noia fisica, un risentimento muscolare al quadricipite della coscia sinistra, dimostra però che il giocatore non è a posto atleticamente e che forse non può reggere ancora ad alti livelli.