Nel corso di Inter-Bologna abbiamo assistito ad un qualcosa di davvero particolare. Migliaia di tifosi interisti ancora non si capacitano del tutto
Due ingenuità compiute tra primo e secondo tempo non hanno permesso a Lautaro e compagni, col ‘Toro’ di Bahia Blanca autore di un super gol, di portarsi a casa l’intera posta in palio.
Partiti subito forte con le reti di Acerbi e, per l’appunto, quella del Capitano – giunte rispettivamente all’11’ e al 13′ – l’Inter ha poi, un attimino, abbassato la guardia incassando un gol al diciannovesimo minuto da Riccardo Orsolini. Su calcio di rigore. Come giusto che sia, però, la squadra di Simone Inzaghi non ha affatto rinunciato a giocare. E ci mancherebbe.
Al rientro dagli spogliatoi, ci ha pensato la rete del 2-2 siglata da Zirkzee a gelare i nerazzurri. Una partita che pareva essere totalmente sotto il controllo della ‘Beneamata’ e che, invece, si è poi messa tutta d’un tratto in salita. Circa 40 (contando il recupero) i minuti che gli attuali vice Campioni d’Europa hanno avuto a propria disposizione per provare a riportarsi in avanti nel punteggio. Così non è stato però.
Entrambe le formazioni sono uscite dal manto erboso del ‘Meazza’ con un solo punto ‘guadagnato’ e che, certamente, fa sorridere molto più i felsinei rispetto alla squadra di casa. Ciò nonostante, nel corso del match, si è verificato un qualcosa di veramente ‘indecifrabile’ e a cui, tutt’ora, migliaia e migliaia di tifosi interisti (e non solo) non sanno ancora darsi una spiegazione.
Fuori Thuram, dentro Sanchez a 35′ dalla fine: scelta incomprensibile di Inzaghi sul 2-2 col Bologna
In tanti, per non dire praticamente nessuno, non hanno ancora trovato una spiegazione al gesto compiuto da parte del tecnico nerazzurro in occasione dell’ultima mezz’ora di gara col Bologna.
Tenere, infatti, Marcus Thuram a 35 minuti dalla fine – col risultato in netta parità – sarebbe stata cosa buona e giusta, oltre che doverosa. Non secondo il parere di Simone Inzaghi, però, colui che ha deciso di tirare il francese fuori dal campo inserendo, al suo posto, Alexis Sanchez.
Invece di passare ad un 3-4-1-2 o, in alternativa, anche ad una sorta di 4-3-3 (in modo tale da agire comunque, in entrambi i casi, con tre pedine offensive di peso creando, di conseguenza, maggiori pericoli alla difesa avversaria) il tecnico piacentino ha optato per una scelta del tutto differente – oltre che priva di logica – della quale vi abbiamo già parlato.
L’aspetto che rende il tutto ancor più ingiustificabile è il fatto che, nell’assedio finale dell’Inter, sono stati gettati decine e decine di palloni in area bolognese ma i nerazzurri, nel frattempo, avevano già perso fisicità con l’uscita di ‘Tikus’ dal campo: calciatore che, per via degli importanti centimetri di cui dispone, avrebbe fatto tanto comodo alla ‘Beneamata’ in quel determinato momento. Sostituirlo sull’eventuale risultato di 3-2 – in modo tale da riequilibrare la squadra – sarebbe stato del tutto legittimo. Inconcepibile sul 2-2, invece.
Resta, però, il gesto di Inzaghi: tutt’ora incomprensibile. Cosa, peraltro, avvenuta anche in occasione dell’altro appuntamento casalingo andato in scena col Sassuolo circa dieci giorni fa dove lo stesso tecnico ex Lazio aveva effettuato la stessa mossa.
Questo fa capire che i cambi del tecnico piacentino restano, ad oggi, totalmente ‘standardizzati’. E questo è inaccettabile per un allenatore che, anche e soprattutto per via della grande rosa di cui dispone, punta a vincere uno scudetto.
Peraltro, nel post gara di Inter-Bologna, lo stesso Inzaghi ha ammesso che si è trattato, puramente, di una “scelta tecnica”. Un danno più grande di quanto ci si potesse immaginare, insomma.