Il nuovo derby di mercato potrebbe consumarsi per Nikola Krstovic, attaccante classe 2000 del Lecce. Il ragazzo potrebbe essere il talento su cui puntare per giugno
Krstovic piace molto all’Inter, che a fine stagione, vista l’età di Arnautovic e Sanchez, dovrà per forza cercare un attaccante giovane sul mercato. Ma sul montenegrino potrebbe inserirsi anche il Milan, che lì davanti ha un oggettivo problema in senso numerico e qualitativo. Si ragiona per giugno, ovviamente. Mentre per gennaio, l’Inter potrebbe anche fare un tentativo per Taremi (il cui contratto con il porto scade a fine stagione), pure per soffiarlo ai cugini.
I rossoneri, che sono stati vicinissimi ad acquistare l’attaccante iraniano nelle ultime ore del mercato estivo, vorrebbero prendere Taremi a zero a giugno. E non tanto per una questione di risparmio quanto per poter godere dello status di comunitario che l’attaccante dovrebbe maturare a giugno, con il suo quinto anno di permanenza in Portogallo.
Malgrado Taremi, sia l’Inter che il Milan stanno seguendo con attenzione le prestazioni dell’attaccante del Lecce. Nikola Krstovic sta infatti dimostrando di essere un attaccante non solo promettente ma anche di grande personalità ed efficacia. Resta da capire quanto i salentini potrebbero chiedere. E poi che tipo di formula potrebbe andare meglio per imbastire una trattativa.
L’Inter, in questi casi, si muove sempre attraverso prestiti con diritto od obbligo di riscatto. Il Milan potrebbe preferire l’acquisto definitivo versando soldi e girando qualche contropartita. In questo senso, i rossoneri potrebbero usare la carta Colombo, che ha già giocato a Lecce anno scorso.
Nikola Krstovic: l’attaccante che Inter e Milan si contendono per la prossima stagione
L’attaccante montenegrino è molto fisico nel suo gioco, abbastanza veloce e dotato di una forte personalità. Sempre utile sia in fase di costruzione del gioco che di finalizzazione, è il tipico bomber che si trasforma in una furia quando si mette in testa di segnare (con tutti i pro e i contro derivanti da una simile impostazione caratteriale). Tira da ogni posizione, sa giocare come opportunista ma anche inventarsi la giocata di classe.
Quando non cerca la botta da fuori o l’inserimento serpentino, cerca di lanciare la palla sulla corsa dei compagni. Spesso è incontenibile (contro la Fiorentina e, più di recente, contro il Sassuolo, è risultato quasi incontenibile). Altre voce si perde e non riesce a dosare le forze o a capire come superare l’ostacolo su cui è sbattuto, una, due, tre volte.
Di certo, è uno che sente la porta. Deve però imparare a non cadere in trance agonistica e a essere meno egoista. Il classe 2000 è cresciuto calcisticamente in Montenegro, con la maglia dello Zeta. A sedici anni era già un giocatore importante per la sua squadra. Nella sua prima stagione completa allo Zeta, Krstovic ha giocato 19 partite in campionato e ha segnato 7 reti.
Nel febbraio del 2019, il ragazzo ha firmato un contratto con Stella Rossa Belgrado, rimanendo però in prestito allo Zeta fino alla fine della stagione (quell’anno ha fatto il capocannoniere della Prima Lega montenegrina con 17 goal). L’anno successivo, allo Stella Rossa, ha giocato solo in 6 occasioni, senza mai incidere.
Dallo Stella Rossa al Lecce
Così nel 2021 è passato al DAC 1904 Dunajska Streda, società calcistica slovacca. La prima stagione in Slovacchia è andata così così: (4 goal in 11 partite). L’anno dopo, però, il ragazzo è diventato capocannoniere del campionato, segnando 18 goal in 27 presenze.
Il 17 agosto 2023 è stato ingaggiato dal Lecce per pochi spicci. E ha segnato 3 reti nelle prime 3 partite di A. Nella terza di queste partite, quella contro il Monza, in tribuna c’era Ausilio. Ed era lì ieri per monitorare il ventitreenne, insieme al brianzolo Andrea Colpani.
Allo stadio, a quanto pare, c’erano anche gli osservatori del Milan e alcuni uomini radar di diversi club stranieri. Che il ragazzo fosse un attaccante forte lo si sapeva da tempo (più o meno da quando ha cominciato a essere il centravanti titolare del Montenegro), ma si aveva paura che non fosse adatto alla Serie A. Così non è, evidentemente.