Che fine ha fatto il vero Barella? Oppure, come direbbe il caro Brozovic: Bare, dove sei? Un’analisi sul rendimento del centrocampista sardo
I dati parlano chiaro: Nicolò Barella è in un momento opaco. In campo è meno mobile e preciso del solito. Soprattutto, appare poco incisivo. La mezzala nerazzurra, finora, ha registrato un solo assist contro la Salernitana. E all’Inter mancano i suoi strappi, le sue invenzioni, i suoi goal. Il giocatore non può essere messo in discussione: è uno dei trascinatori della squadra nerazzurra. Ma il rendimento attuale di Barella lascia un po’ a desiderare, specie se confrontato a quanto mostrato in passato.
Chi parla di prestazioni insufficienti è in oggettiva malafede (a volte gli basta un passaggio illuminato o un recupero per dar senso a una partita). Al tempo stesso, però, tutti si accorgono che da tempo non riesce a esprimersi ad alto livello. Alla luce di tali impressioni, è lecito affermare che stia giocando male?
Barella sta incidendo poco e non sta incantando il pubblico con colpi a effetto e grandi strappi. Ciononostante sarebbe sotto tutti i punti di vista scorretto affermare che non stia dando il massimo. Tutte le sue partite sono comunque caratterizzate da impegno, corsa e buona qualità tecnica.
Manca quel qualcosa in più che ormai tutti si aspettano e forse pretendono da uno del genere. E il ragazzo stesso sembra sconfortato dal non riuscire a spaccare le partite. Forse proprio per questo appare abbastanza spesso appannato e, come si è visto anche in Nazionale contro Malta, poco lucido. Che cosa gli succedendo?
Non è la prima volta che il sardo si oscura per periodi medio-lunghi. Di cali importanti, nel suo rendimento, ce ne sono stati anche nel corso delle ultime due stagioni. Soprattutto nella passata, da febbraio a marzo.
Bare, dove sai?, gli gridava Marcelo Brozovic fino a qualche mese fa, per farlo ridestare dal torpore oppure per spingerlo a dare il massimo. Ora che il croato non c’è più, e non c’è nemmeno Lukaku a rimproverarlo per le proteste in campo e le eccessive manifestazioni di disappunto nei confronti dei compagni, Barella sembra essersi lasciato un po’ andare. È disorientato.
E ora tutti gli interisti si chiedono: “Bare, dove sei?“
Seppur apparentemente in forma, e nonostante alcune azioni in cui ha dato prova di essere ancora un calciatore estroso, propositivo e carico al punto giusto, nelle sue ultime prestazioni, Barella sta lasciando un po’ a desiderare. Corre a vuoto, cerca con insistenza giocate di fino inutili (sombreri continui, tacchi, dribbling accessori)…
Forse non bisogna preoccuparsi troppo. Come abbiamo detto, gli era già successo in fasi circoscritte delle ultime due stagioni. E come ha già fatto in passato, Barella saprà riacquistare smalto ed esplosività.
Il ragazzo corre mediamente meno con Inzaghi rispetto alle due stagioni in cui è stato allenato da Antonio Conte. Il ruolo ricoperto è identico, ma sono differenti le funzioni da svolgere. Con l’allenatore salentino, il centrocampista veniva spesso lanciato in contropiede e poteva osare nella metà campo avversaria. Con Inzaghi deve prestarsi di più alla copertura e al dialogo con il laterale destro. Fisicamente, il sardo sembra ancora integro e in grado di svolgere con soddisfazione le due fasi di gioco.
Probabilmente non potrà mai più garantire i gli standard ottenuti nel 2019-20, quando correva come un dannato e mancò solo per una partita (per scelta tecnica), in un’annata dove si giocava praticamente ogni tre giorni e quasi tutti sembrano sfiancati.
La scorsa stagione, quella 2022/23, Nicolò Barella giocato 33 partite. 30 dal 1′ e 3 come riserva. Ha provato a tirare 22 volte, centrando lo specchio 11 in 11 casi e segnando in tutto 5 goal. Ha anche offerto 6 assist. La media passaggi è stata di 44 a match, con una percentuale di passaggi completati con successo dell’85%.
Quest’anno, le cose stanno girando diversamente. Il centrocampista azzurro non riesce a imporsi fisicamente come ci ha abituato e spesso non è lucido quando si avvicina all’area di rigore avversaria.
Quest’anno, in queste prime otto partite in A, ha segnato zero goal e offerto un solo assist. Finora ha calciato 7 volte, in tutto, inquadrando la porta solo in un caso. La percentuale dei passaggi riusciti è poco sopra l’87% (dato comunque in media con quanto fatto negli anni scorsi). 10 i dribbling tentati, e uno solo quello riuscito.
Ha vinto 4 duelli aerei e ha registrato 31 tackle. Poi, ha portato a termine un totale di 4 blocchi. Sulla base di queste statistiche, si capisce che sta offrendo più apporto in copertura che in fase offensiva.
Cosa aspettarsi dal resto dal sardo nel corso della stagione
Anche nei duelli a centrocampo, però, sta offrendo un contributo meno rilevante rispetto agli anni scorsi. Per ora, ne ha vinti 25 e persi 23. In generale corre meno, Barella. E spesso vaga un po’ spaesato.
Indubbiamente Nicolò Barella è un giocatore affidabile, con il vizio del goal e da cui ci si aspetta sempre un buon rendimento. Rispetto ai suoi standard, non sta deludendo delle aspettative ma sta offrendo al pubblico una versione normalizzata e più prevedibile del suo gioco.
Non sta riuscendo a portare a termine gli inserimenti senza palla, che da sempre rappresentano i suoi colpi più funzionali. Cosa più grave,: non dà la spinta che serve al centrocampista quando c’è bisogno di lottare.
Lo scorso campionato, dopo 8 giornate, Barella aveva già segnato 2 goal e fornito 3 assist… Ora, invece, il suo apporto sembra quasi mai superiore alla sufficienza. Gli acuti ci sono stati: contro il Benfica è riuscito a confezionare alcuni passaggi da campione. È stato bravo anche nel derby e contro la Fiorentina. Tutte partite in cui la squadra ha girato al massimo.
Ma ci fidiamo di Barella… Bare, gli chiediamo anche noi, dove sai? Ma lo facciamo solo per punzecchiarlo. Presto tornerà a spaccare: sappiamo che può ancora incantarci…