Oltre a Investcorp e a PIF, si parla di un altro importante investitore arabo pronto a fare un’offerta per l’Inter: si dovrebbe trattare del banchiere Jassim Al Thani
La notizia è stata diffusa dopo l’ufficializzazione del nuovo rapporto di sponsorizzazione firmato dall’Inter con la Qatar Airways. A partire dalla prospettiva di un simile affare, già a fine settembre, si era parlato di un altro potenziale acquirente per l’Inter diverso da Investcorp (cioè dall’omanita Al Ardhi). Un altro referente mediorientale (qatariota) in contatto con l’advisor Raine Group per trattare il prezzo richiesto da Zhang in vista della cessione dell’Inter.
Sia da Raine Group che dalla Goldman Sachs (le due banche d’affari che hanno ottenuto mandato da Suning per cercare nuovi soci o un compratore disposto a sborsare 1,2 milioni per l’Inter), finora, è uscita fuori solo una mezza notizia a proposito di colloqui con un potenziale fondo interessato. Per quasi tutto il mese di settembre ci si era dunque concentrati su Investcorp. Poi, di colpo, è venuto fuori anche il nome di Al Thani.
L’interessamento da parte dei qatarioti dovrebbe essere concreto, secondo il sito TuttoMercatoWeb. Proprio tramite la banca d’affari Raine Group, Jassim al-Thani si sarebbe fatto avanti con un’offerta per l’acquisizione dell’Inter. Sarebbe però già sorto un problema: il qatariota sarebbe disposto a spendere ma non quanto richiesto da Zhang: per Jassim 1,2 miliardi sarebbero troppi.
Il nome di Jassim bin Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani fa subito pensare all’altro Al Thani famoso nel calcio, ovvero a Tamin, l’emiro del Qatar proprietario del PSG. Il numero uno del club parigino è infatti lo zio di Jassim. Ma anche lo stesso Jassim dovrebbe essere un nome già abbastanza familiare agli sportivi, dato che da qualche mese si è esposto come potenziale acquirente del Manchester United.
Jassim Al Thani: chi è lo sceicco che vuole l’Inter
Jassim fa parte della famiglia regnante Al Thani, ed figlio dell’ex primo ministro del Qatar Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani. Che il ricco sceicco e banchiere possa essere interessato sia allo United che all’Inter non è del tutto inverosimile. I soldi per un doppio colpo non gli mancherebbero.
Il padre di Jassim è stato inserito da Forbes tra le persone più ricche al mondo, con un patrimonio personale di 1,36 miliardi di dollari USA. E Jassim è attualmente presidente di una delle più grandi banche del Qatar: la QIB, Qatar Islamic Bank.
La famiglia regnante del Qatar investe da anni nel calcio, e ha già dimostrato di poter lavorare ad altissimi livelli con il PSG. Da quando i Glazer hanno messo il Manchester United in vendita, Al Thani è stato uno dei primi a farsi avanti.
In Inghilterra si è tornati a parlare dello sceicco soprattutto nelle ultime settimane, quando è venuta fuori un’indiscrezione su un possibile ritorno di Beckham: nel caso in cui lo sceicco Al Thani rilevelasse il club, David Beckham potrebbe essere scelto come dirigente o ambasciatore del club.
Con lo United, Al Thani fa sul serio. Tempo fa inviò un comunicato al Financial Times per confermare di aver presentato un’offerta per acquisire il 100% del Manchester United.
Il momento meno propizio per discutere con i qatarioti
Qualora l’interesse di Al Thani per l’Inter fosse reale (non abbiamo nessuna conferma, nemmeno indiretta), questo non sembra comunque il momento più adatto per discuterne. La Raine Group sa che Steven Zhang cerca principalmente soci di minoranza per rifinanziare il debito e restare al comando dell’Inter (l’opzione della cessione totale è secondaria). E Oaktree potrebbe mettere le mani sul club tra pochi mesi. Trattare con Zhang, ora, dunque, avrebbe poco senso.
Inoltre, il momento politico è molto delicato. Proprio nelle scorse ore l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, ha minacciato il mondo occidentale: se non finiranno i bombardamenti su Gaza, interromperà la fornitura di gas al mondo.
“La questione palestinese è la questione di un popolo sradicato dalla propria terra e sfollato dalla propria patria”, ha dichiarato l’emiro. “E siamo pronti a interrompere la fornitura di gas, qualora Israele non smetta subito di bombardare Gaza“. Probabilmente è una minaccia fine a sé stessa: i qatarioti, come ormai sappiamo, badano alla grana, e con un’azione simile verrebbero percepiti dal mercato come fornitori poco affidabili, perdendo quindi miliardi su miliardi.