Investcorp, Al-Thani e, ora, un non meglio specificato consorzio arabo. Tanti noni si fanno avanti, e Zhang ha poco tempo per decidere sulla cessione
Apparentemente, Zhang sembra ancora fermo sulla propria posizione iniziale: vorrebbe tenersi l’Inter, rifinanziando il debito e aprendo solo a soci di minoranza. La contingenza è purtroppo avversa ai suoi piani. Il tempo scorre veloce, e presto dovrà affrontare la realtà dei fatti, mentre Suning si scontra con problemi finanziari senza precedenti e la Cina condanna il proprio recente slancio finanziario nei confronti del calcio.
Maggio 2024 si avvicina, e le tante voci su possibili investitori interessati ad acquistare il club nerazzurro potrebbero spingere il giovane Zhang a riconsiderare tutte le proprie convinzioni e a cambiare aspirazioni.
Zhang ha già lasciato intendere di essere legatissimo all’Inter e di voler continuare a esserne il presidente. La questione legata al prestito contratto con Oaktree lo obbliga però a prendere in considerazione una exit strategy, per non essere spogliato del proprio tesoro senza ricavarne un soldo. Il fondo americano potrebbe infatti riscattare tutte le sue quote in pegno, alla scadenza dei termini fissati per la restituzione del prestito. Per evitare che ciò avvenga il cinese ha sole due possibilità.
La prima è quella di mettere insieme abbastanza soldi o bastevoli promesse per rifinanziare il debito, o allontanarne la scadenza. Ma ciò vorrebbe dire assumersi l’onere del pagamento di altri interessi, con tassi che si preannunciano più elevati. Non è affatto escluso che l’erede dell’impero Suning possa riuscire a ridiscutere i termini dell’accordo cercando di trovare un’intesa, magari, su un rinnovato debito. Pare che i rapporti fra il cinese e il fondo californiano siano buoni.
Lo stadio di proprietà, la più che probabile partecipazione al Mondiale per club e il progetto di poter conquistare gli ottavi di Champions potrebbero offrire a Zhang entrate consistenti. E, di conseguenza, far crescere ancora di più il valore del club anche agli occhi di possibili investitori. Proprio in quest’ottica Zhang potrebbe provare a tenere duro. Il presidente nerazzurro potrebbe, insomma, voler attendere tempi migliori per una cessione.
Per ora, almeno ufficialmente, nessuno ha presentato un’offerta considerata degna da Steven Zhang. La cessione potrebbe formalizzarsi, secondo quanto filtrato finora, solo di fronte a un’offerta da 1,2 miliardi di euro.
Cessione Inter: rispunta il consorzio arabo
TuttoSport parla tuttavia di una novità interessante. Investcorp non si sarebbe infatti ritirato dalla corsa. Sempre riguardo alla cessione dell’Inter, sarebbe rispuntato un vecchio referente: il misterioso consorzio arabo di cui si parlava un mesetto fa. Un gruppo interessato all’acquisto del club che però starebbe portando avanti la trattativa sottotraccia. Il quotidiano sportivo lascia intendere che l’offerta sia già pronta, e che per formalizzare si aspettino solo delle garanzie.
Come vi abbiamo anticipato in altri articoli, il 26 ottobre è prevista l’Assemblea dei soci dell’Inter. Un momento molto delicato per il club, a cui, molto probabilmente, Steven Zhang, interverrà solo in videoconferenza, dalla Cina.
Tra i punti che potrebbero essere trattati, dovrebbe esserci la questione del debito da saldare a Oaktree. E di conseguenza si potrebbe anche parlare di cessione. Gli advisor che gestiscono il dossier Inter, Raine Group e Goldman Sachs hanno presentato a Zhang un’offerta mediorientale. Un consorzio arabo, che potrebbe avere a che fare con Investcorp o anche con altri fondi sauditi.
Investcorp non si arrende
Anche se nessuno sta parlando più di Investcorp (l’attenzione, negli ultimi giorni, si è spostata sui qatarioti e in particolare sullo sceicco Al-Thani), TuttoSport scrive che il consorzio arabo dovrebbe essere ancora interessato.
“Sulla vicenda si è un po’ spenta nella prima metà di ottobre, ma i lavori procedono sottotraccia“, si legge sul quotidiano sportivo piemontese. E il rallentamento delle ultime due settimane sarebbe dovuto al fatto che Raine e Goldman Sachs starebbero aspettando di ottenere delle garanzie economiche da parte del consorzio arabo.
L’offerta di cui si continua a parlare dovrebbe aggirarsi sempre intorno a 1,3 miliardi di euro. Mentre si è raccontato che Al-Thani avrebbe giudicato la richiesta di 1,2 miliardi fatta da Zhang come eccessiva.