Fra circa quattro ore l’Inter affronterà il club granata allenato da Ivan Juric: un tecnico dalle idee forti e con un po’ di nerazzurro nel cuore (e nei pensieri)
Juric ha sempre dato del filo da torcere all’Inter, anche se la statistica appare nettamente a favore dei nerazzurri. Lo scorso anno, la squadra di Inzaghi ha battuto il Toro sia in casa che fuori per 1-0. E per il tecnico croato del Torino, l’allenatore dell’Inter è da sempre un rivale parecchio insidioso. Statistiche alla mano, ci si accorge che Juric ha battuto solo una volta Simone Inzaghi nel corso della sua carriera da allenatore. Fu nel 12 dicembre 2020: un Lazio-Verona che terminò 1-2 per i gialloblù grazie all’autogoal di Lazzari, al goal di Tameze e all’inutile la rete di Caicedo per i laziali.
Juric ha dunque parecchi motivi per cercare di far bene in una simile sfida. Innanzitutto deve dare un senso alla stagione granata, dopo la brutta sconfitta nel derby contro la Juve. Inoltre, deve dimostrare di poter ambire a qualcosa in più rispetto a quanto raccolto nelle ultime due stagioni in Piemonte.
Anche per questo, per tutta la settimana, si è parlato di una possibile rivoluzione tattica. Juric, che negli ultimi anni ha giocato di solito con un solo attaccante di ruolo, un riferimento da lasciare in avanti in smarcamento preventivo, sarebbe voluto tornare al 3-5-2.
L’obiettivo sarebbe potuto essere quello di dare meno punti di riferimenti agli avversari, abbinando un giocatore offensivo più mobile al perno abile di testa e nel creare seconde palle giocabili dai compagni di centrocampo. Il punto è che quel perno è venuto meno proprio un giorno prima della sfida con l’Inter: Zapata si è fermato per un dolore a una cicatrice, e rimarrà quindi a riposo fino alla settimana prossima.
I problemi del Toro in quest’avvio di campionato
Il Toro di quest’anno non è più la squadra così solida in difesa che abbiamo visto negli anni scorsi. Ciononostante, Juric punta ancora su interpreti fisicamente e atleticamente forti, capaci di chiudersi, lottare su ogni pallone e di vincere i duelli aerei.
Come Inzaghi, anche Juric fa parecchio affidamento sui laterali, che devono essere in grado di giocare sia da terzini puri che da esterni di centrocampo. Il 3-4-2-1 classico di Juric è comunque interpretabile come un 5-2-2-1, dato che i giocatori di fascia (contro l’Inter dovrebbero giocare Bellanova e Lazaro) sono abituati a rientrare per sostegno ai tre difensori centrali, in modo da creare un muro di maglie difensive molto strette.
Il centrocampo del tecnico croato è un reparto di pura copertura e lotta, dove non si sviluppa quasi mai la giocata tecnicamente rilevante. Il gioco parte dalla difesa, dove la qualità di Tameze, Schuurs e Rodriguez può creare parecchi problemi.
Buongiorno, Bellanova, Lazaro, Vojvoda e Vlasic sono i giocatori più dinamici. Tutti gli altri interpreti fanno valere soprattutto il fisico e la forza fisica con spallate e falli. Ci sarà quindi da resistere a colpi duri e a contrasti maschi su tutto il rettangolo di gioco.
Come gioca il Torino di Juric: Inzaghi si prepara a disinnescare la tattica granata
Juric ha sempre dimostrato affetto e stima per l’Inter, anche se ha lavorato pochissimo a Milano (come assistente di Gasperini). La scorsa primavera, però, potrebbe essere stato proposto da suo agente, Giuseppe Riso, alla dirigenza nerazzurra, quando Inzaghi sembrava avere il destino segnato.
Marotta guardava infatti ad allenatori di carattere e abituati a giocare con una difesa a tre. Naturale, quindi, che Juric sia stato tenuto in considerazione.
Il Torino, contro gli avversari di fascia alta, punta più sulla costruzione del gioco diretta, ma stavolta Juric potrebbe provare a proporsi anche con la costruzione bassa. Per superare le prime linee di pressione avversarie, ci si può affidare sia alle idee di gioco di Schuurs e Buongiorno (indisponibile contro i nerazzurri) che ai lanci lunghi del portiere.
Il nuovo terminale di riferimento è Zapata, che non sarà in campo contro l’Inter. Al suo posto giocherà probabilmente Pellegri, uno che come il colombiano sa partire in velocità ma anche a venire incontro alla palla, per portare fuori posizione il diretto marcatore. Il Torino del croato sa sfruttare le seconde palle per favore degli inserimenti delle mezzali o degli esterni. La scelta di costruzione bassa parte quasi ogni volta a sinistra, dai piedi di Buongiorno.
In fase difensiva, come anticipato, i due esterni granata arretrano quasi sempre a supporto dei centrali. E qui gli attaccanti nerazzurri dovranno essere bravi a smarcarsi con passaggi veloci per superare il costipato ostacolo.
Sia le mezzali che l’attaccante centrale si abbassano molto, talvolta fino a centrocampo, per portare fuori i difensori avversari. Anche se Juric è un allenatore che sperimenta poco, potrebbe anche azzardarsi a schierare un 3-5-2 (nonostante l’assenza di Zapata) da trasformare poi in 5-2-3-1, per opporre una formazione specchio e poi confondere Inzaghi.