Il Meazza lo ha già incoronato da tempo: Calhanoglu non fa rimpiangere Brozovic e intanto eguaglia il record di Dennis Bergkamp
Poche storie: il centrocampista turco ha superato tutti gli esami e si è laureato con lode in regia: da mesi è il vero leader tecnico dell’Inter di Inzaghi. In campo fa la differenza con la sua qualità e la sua voglia di aiutare la squadra. Già l’anno scorso aveva dimostrato di poter sostituire senza affanno Brozovic, e ora lo sta facendo con così tanta disinvoltura che quasi più nessuno pensa sia stato poi tanto sbagliato lasciar partire il croato.
Hakan Calhanoglu non si limita a fare discretamente ciò che l’allenatore gli chiede. Si è adattato a un ruolo non suo e ha cercato di muoversi come un trequartista moderno davanti alla difesa.
In partita, riesce a dare copertura costante e a condurre il gioco con eleganza. Forse non riesce ancora a calamitare su di sé tutto il gioco come faceva Brozovic nei suoi giorni gloriosi, ma ha imparato a verticalizzare con grande sicurezza e a tenere sempre i nervi saldi.
Sui calci piazzati è una garanzia. Con gli angoli e le punizioni si rende sempre pericoloso. Con i rigori non sbaglia mai. Contro il Salisburgo è arrivato il suo quarto goal stagionale (3 in campionato e uno, appunto, in Champions), tutti segnati dal dischetto.
Calhanoglu come Bergkamp: è record in Champions
Ci si aspettava che non sarebbe stata una passeggiata fare a meno di Brozovic, che è stato comunque un pilastro per il gioco nerazzurro. Inzaghi dà l’impressione di non aver mai temuto il contraccolpo: ha sempre puntato sul turco, e senza alcuna incertezza gli ha affidato la direzione del centrocampo.
L’ex Milan lo ha ripagato con prestazioni di livello. Da quand’è all’Inter avrà sbagliato sì e no tre partite in tutto. In ogni altra occasione è stato funzionale al gioco, veloce mentalmente e utile con passaggi precisi, assist o coperture difensive. Segna di meno rispetto al passato, ma è naturale: gioca molto più lontano dalla porta.
Intanto, però, ha già firmato 7 goal in Champions League. E si tratta del maggior numero di reti per un giocatore nella competizione tra coloro che hanno realizzato il 100% delle proprie marcature in casa. Il record di Calhanoglu appartiene anche a un altro giocatore che ha avuto a che fare con l’Inter: l’olandese Dennis Bergkamp.
Sono rigori, ma i rigori sono fondamentali per vincere, e bisogna saperli segnare. Lo ha spiegato lo stesso Calhanoglu a fine partita: “Da fuori magari sembra semplice… Io cercherò di essere sempre concentrato. Un rigore cambia la partita, anche se lo sbagli. Mi concentro al 100%, non voglio mai sbagliare un rigore. Ringrazio i miei compagni, abbiamo meritato la vittoria“.
Uomo spogliatoio e imparagonabile con Lukaku
Hakan Calhanoglu si sta dimostrando anche come un leader in spogliatoio. Sembra aver un ottimo rapporto con tutti i compagni di squadra e di essere sempre pronto ad aiutarli. Ultimamente si è speso sui social e ad Appiano per aiutare l’integrazione di Cuadrado e Klaassen. Nelle interviste, cerca sempre di incoraggiare Asllani.
Alla fine della partita con il Salisburgo, ha voluto ricordare a tutti che Asllani sta crescendo. “Kris è il mio piccolo fratello: è forte, ha voglia di giocare, ha bisogno di avere solo un po’ di pazienza. Siamo una squadra, dobbiamo restare uniti. Tutti sono importanti. Io faccio il massimo per questa maglia“.
Intanto Mourihno, in una prevedibile mossa pretattica in attesa di Inter-Roma, per difendere Lukaku, ha tirato in ballo proprio Calhanoglu. “Se Lukaku va alla Roma è un dramma, se Calhanoglu va all’Inter è una meraviglia… Non pensavo fosse così importante a Milano“.
🚨L’Inter è stata diretta 15 volte da Maresca: il bilancio è di 9 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte#InterRoma #SerieA #Maresca pic.twitter.com/9ScKQDnKdK
— Interlive (@interliveit) October 25, 2023
Sì, anche il turco ha lasciato il Milan per approdare a una squadra rivale, ma a differenza del belga non ha mai giurato amore eterno e promesso fedeltà ai tifosi rossoneri per noi sottrarsi al confronto. Sempre ieri sera, Hakan ha parlato anche dell’ex compagno Lukaku: “Non voglio commentare la questione del ritorno di Lukaku a San Siro. Ognuno fa le sue scelte, non mi importa. Non ci dobbiamo concentrare solo sul nostro lavoro, siamo primi in classifica e vogliamo restarci“.