Il presidente Zhang non sarà a Milano per l’assemblea degli azionisti: si vocifera che tornerà in Italia entro fine anno, ma non si sa ancora quando
Secondo alcune voce, oltre a non esserci (come largamente anticipato e prevedibile) all’assemblea dei soci in programma oggi a Milano, Steven Zhang non parteciperà nemmeno alla tradizionale conferenza stampa di fine giornata. E due sono le possibilità. O ha difficoltà nel gestire un incontro con la stampa da remoto, oppure non ha nessuna voglia di parlare dei propri guai o dei propri piani con i giornalisti sportivi.
Bloccato in Cina, il presidente dell’Inter interverrà all’assemblea tramite la mediazione di uno schermo. La sua immagine viaggerà via satellite per essere trasferita dal suo ufficio di Nanchino fino a Milano, per discutere di bilancio, nuovi ingressi e progetti a medio termine con l’assemblea degli azionisti nerazzurri.
Nessuno può dire se Steven Zhang abbia provato o meno a liberarsi dagli impegni che lo trattengono da qualche mese nel Paese di origine. Ovviamente la sua assenza fisica dà adito ai sospetti di chi pensa che si stia nascondendo, per evitare un confronto diretto con la dirigenza e gli azionisti in un momento molto delicato per Suning e per il futuro del club.
Secondo la Gazzetta dello Sport, Zhang rientrerà a Milano probabilmente entro la fine dell’anno. Prima di allora, comunque, dovrà affrontare tutte le questioni in sospeso con i suoi uomini che operano a Milano: la scadenza del debito con Oaktree, le voci su una possibile cessione, lo stadio di proprietà…
Zhang il latitante: tornerà a Milano entro fine anno?
A ogni modo, sarà il presidente cinese a rivolgere il messaggio di saluto agli azionisti e a fare il punto sulla stagione 2022/23. Di solito, in simili contesti, alla fine del discorso, dovrebbero esserci delle domande da parte degli azionisti. Pare però che questo passaggio sarà evitato. Così come sembra sempre più probabile che non ci sarà alcuna conferenza stampa al termine dell’assemblea. Nel caso, parleranno Antonello o Marotta.
In Cina, Steven Zhang si sta preoccupando principalmente degli affari di Suning, che ha da poco ricevuto un ingente prestito da parte del Governo centrale della Repubblica Popolare Cinese. Tramite la Goldman Sachs, intanto, il giovane Zhang sta tuttavia continuando a il giro di tutti i grandi credit fund, per provare a rifinanziare il prestito di 275 milioni e interessi al 12% che ha con Oaktree (che scade a maggio).
Il fatto che Pechino abbia messo sul piatto un maxi finanziamento per Suning è una buona notizia per Zhang. La vicinanza del Governo, in senso indiretto, significa anche protezione nei confronti delle minacce che continuano ad arrivare dai vari creditori (come la China Construction Bank).
Nessuno può proteggere invece il presidente dell’Inter dalle pretese del fondo Oaktree con cui deve saldare un debito da circa 400 milioni entro pochi mesi. Pare che la società californiana di credito abbia offerto a Zhang la possibilità di rifinanziare l’accordo, ma con interessi ancora più alti. Diciamolo pure: quasi strozzo. TuttoSport ha parlato addirittura di tassi superiori al 20%.
Grande attesa per le parole del presidente all’assemblea
L’Inter a gestione cinese non può essere definita un fallimento. Dal punto di vista sportivo, i risultati sono evidenti, ma Zhang vuole ancora di più: si aspetta la seconda stella sulla maglia della squadra. Per questo, l’obiettivo minimo stagionale, per il terzo anno di Inzaghi sulla panchina dell’Inter, è lo Scudetto.
Dal punto di vista finanziario, Steven Zhang, che controlla circa il 70% del club nerazzurro, ha chiesto e ottenuto dalla dirigenza una riduzione del debito e pretende che i suoi collaboratori gestiscano la squadra attraverso l’autofinanziamento e la totale sostenibilità. Tradotto: bisogna continuare con i risultati sportivi che portano soldi, con il player-trading e con l’abbassamento del monte ingaggi.
Parlerà di cessione agli azionisti? Poco probabile. Rivelerà le proprie difficoltà nel piano di rifinanziamento? Non si sa… E non è neppure possibile prevedere se qualche spiffero evaderà dalle stanze chiuse per raggiungere il pubblico.