Nuova bufera Lukaku: “Lo affligge dal 2019, porterà regolare certificato”

Romelu Lukaku torna al Meazza e, con acidognola ironia, c’è chi prevede la presentazione di un “regolare certificato medico” da parte dell’entourage dell’attaccante

Ivan Zazzaroni, direttore de Il Corriere dello Sport, è ancora pronto a difendere a spada tratta il delicato e vulnerabile Romelu Lukaku. E non tanto contro l’Inter o i suoi tifosi… L’antagonista da bloccare, a mezzo polemizza, sembra essere un collega de La Gazzetta dello Sport. Secondo Zazzaroni, Lukaku sarebbe da mesi vittima ingiustificata di un’intollerabile campagna stampa finalizzata a demonizzarlo.

Zazzaroni difende ancora Lukaku
Romelu Lukaku (LaPresse) – interlive.it

L’attaccante del Chelsea in prestito alla Roma, domenica, tornerà a Milano. E, come sappiamo, la curva nerazzurra si tra preparando da mesi a una rumorosa contestazione. Fischi a tutto spiano, ogni volta che Lukaku sfiorerà il pallone.

I fischietti, che dovevano essere cinquantamila, sono già scesi a trentamila… E si discute su quanto possa essere sensato e costruttivo impegnarsi in una simile sceneggiata sugli spalti. Al Meazza, il clima sarà tesissimo anche senza l’ausilio di sibili prodotti attraverso la compressione del flusso d’aria. Ma tant’è…

Tutta questa tensione potrebbe disturbare soprattutto l’Inter, che è una squadra che cede spesso allo psicodramma, specie quando si lascia trascinare troppo dalle emozioni, e lo sappiamo. Lukaku, al contrario, ha dimostrato di essere uno che non guarda in faccia a nessuno. Anzi: potrebbe anche essere quel tipo di persona capace di abbeverarsi a piene mani alla fonte dell’astio del nemico, per rigenerarsi.

Gli ultras nerazzurri lo descrivono spesso come un bambinone narcisista. E i narcisisti sono appunto bravissimi ad autogiustificarsi fino ad autoesaltarsi di fronte a chi li prende di mira. Di sicuro, grande e grosso com’è, non dovrebbe aver bisogno di cavalieri schierati in sua difesa.

Ciononostante, i crociati lukakiani sono già scesi sul campo, armati di scudo e spadone. Li avete sentiti? Il primo a sguainare la sua spada è il nobile paladino José Mourinho da Setubal, eroe di mille battaglie e grande agitatore di eserciti. L’altro, è il lungocrinito Ivan Zazzaroni da Bologna, punitor di ballerini scarsi e augure di segrete trattative di mercato.

Zazzaroni: “Lukaku presenterà un certificato…

Lukaku tornerà a Milano, dicevamo. Ma con la maglia della Roma, squadra allenata da Mourinho che, pur non potendo essere presente in panchina per squalifica, nei giorni scorsi ha cercato di disinnescare il senso (già di per sé precario) della protesta nerazzurra. E stessa cosa ha voluto fare Zazzaroni, dalle pagine del suo giornale.

Romelu Lukaku torna al Meazza
Lukaku con la maglia dell’Inter (LaPresse) – interlive.it

Da tempo, ad Appiano i calciatori dell’Inter avranno impostato un allarme particolare sulla sveglia del telefono per il giorno 29 ottobre. E sembra quindi inutile continuare a fomentare l’ambiente o ad appesantire la situazione. Su questo, hanno ragione sia il lusitano che il bolognese.

Zazzaroni ha ragione anche quando afferma sulle pagine del Corriere dello Sport che è stupido continuare a demonizzare Lukaku. Certo, il punto di vista di Zazzaroni rischia di suonare tanto critico e apparentemente pregiudiziale quanto quello di chi vorrebbe ora accusare di faziosità. Ma siamo nel dominio della retorica, e quindi è tutto ok.

Dopo il mezzo scoop estivo sulla trattativa fra Big Rom e la Juve, il direttore del Corriere e giudice di Ballando con le Stelle sembra essere immedesimato troppo nel ruolo di difensore d’ufficio del belga. Anche se tra giudice e difensore dovrebbe esserci netta distanza.

Pur non difendendo esplicitamente la scelta di Lukaku di chiudere con ambiguità il suo rapporto con l’Inter, come Mourinho, Zazzaroni giudica incomprensibili le polemiche nei confronti del calciatore. “Lukaku da mesi si trova al centro di un’intollerabile campagna stampa tesa a demonizzarlo“, ha insistito Zazza, “l’hanno dichiarato colpevole di promesse mancate e comportamento sgradito agli interisti“.

L’ironia poco ficcante di Zazzaroni e Mourinho

E qui, il direttore ha cercato di sintetizzare tutta la telenovela estiva in mezzo rigo: “Aveva giurato amore eterno e invece s’è stufato ed è uscito di casa per un’altra. Non è stato il primo, non sarà l’ultimo“. L’artificio sofistico è simile a quello già usato da Mourinho, che ha cercato di ricordare vari nomi di giocatori che hanno lasciato l’Inter in passato per giocare in un’altra squadra di A.

Mou e Zazzaroni difendono Lukaku
José Mourinho (LaPresse) – interlive.it

Secondo Zazzaroni malumori e proteste contro Lukaku non hanno senso di continuare. “Quando Andrea Ramazzotti scrive di essere curioso di vedere quel che succederà domenica… mi preoccupo un po’… Cosa significa? Je menano apposta?”, ha scritto il direttore contro un suo ex collega che oggi scrive per la Gazzetta.

Dopodiché, Zazzaroni ha provato a chiudere la questione con l’ironia. “Prima di Inter-Roma l’avvocato Ledure e la madre di Lukaku mostreranno un certificato paramedico che attesta la contrattopatìa di Romelu, patologia che lo affligge dal 2019, ovvero da quando esercitò pressioni d’ogni tipo per andare alla Juve, inseguito da Paratici, oppure all’Inter, corteggiato da Ausilio“.

Un anno fa, a Londra“, continua Zazzaroni, “il Nostro ebbe un’altra crisi: ad approfittarne, in quell’occasione, fu sempre l’Inter. L’estate scorsa il terzo episodio, il più acuto: dopo aver atteso invano la Juve, Big Rom rinunciò a 120 milioni arabi (in tre anni) per provare a curarsi nella Roma di Mourinho…

Ma il punto, per rispondere sia a Mou che a Zazza, non è quando o perché si lascia: è come. Ed è questo il motivo per il quale certe storie finiscono nell’indifferenza o nel tenero e rispettoso ricordo e invece altre finiscono, come dicono in Sicilia, a schifio.

Gestione cookie