Mourihno provoca Inzaghi, e l’allenatore nerazzurro risponde schierando l’undici più forte: ecco la formazione decisa per il big-match
Per preparare nel modo migliore la sua Inter ad affrontare la Roma di Mourinho e Lukaku, Simone Inzaghi reputato necessario evitare interviste, conferenze stampa e confronti pubblici. Niente domande polemiche. Nessun proclama. Zero frecciatine o risposte alle provocazioni. Solo concentrazione, per mettere in campo una squadra in grado di battere l’avversaria e confermarsi al primo posto in classifica in Serie A.
Per vincere, Inzaghi vuole buttare in campo tutti i titolarissimi. Non sarà possibile disinnescare la pressione o mettere a tacere le voci esterne e interiori che sproloquiano di resa dei conti o vendetta. Ma l’allenatore nerazzurro sa meglio di chiunque altro che Inter-Roma non va trasformato in un incontro finalizzato alla rivalsa contro un solo giocatore, che nulla ha nulla più a che fare con il mondo nerazzurro. La partita dev’essere solo ed esclusivamente un’occasione propizia per continuare a mantenere la testa della classifica.
Romelu Lukaku non deve essere un nemico ma un avversario. Lo scorso anno al Meazza arrivò un ko cocente e immeritato per Simone Inzaghi. I nerazzurri scesero in campo stanchi e anche un po’ troppo sicuri di loro stessi. Stavolta bisognerà preparare una partita diversa. Anche se ha sempre sostenuto il contrario, Inzaghi ci pensa da più di una settimana.
Contro il Salisburgo hanno riposato tre degli uomini da cui Inzaghi si aspetta di più. Nicolò Barella, chiamato a dimostrare di essere in forma e fondamentale per il gioco dell’Inter. Federico Dimarco, da cui piedi deve partire la giocata pericolosa per stendere i giallorossi. E Francesco Acerbi, che si assumerà l’onere di bloccare Lukaku, riprendendo se è possibile la prestazione da 10 e lode di giugno contro il City, quando non fece toccare pallone ad Haaland.
La decisione di Inzaghi per vincere con la Roma
Frattesi, che aveva lasciato intendere di volere fortemente una maglia da titolare contro la sua ex squadra, siederà in panchina per far spazio a Barella, che ha tante questioni da risolvere in campo (l’ultima delle quali potrebbe riguardare Lukaku).
Il sardo si disporrà insieme a Mkhitaryan ai lati di Calhanoglu. In attacco torna, e non poteva essere altrimenti, la coppia Lautaro Thuram, con il francese più fresco (data l’oretta di panchina contro il Salisburgo).
Sulle fasce ci sarà appunto Federico Dimarco, un tempo amico intimo e assistman di Big Rom. Il laterale sinistro milanese ha riposato in Champions League e vuole dimostrare di essere l’incontrastato titolare della fascia. Dall’altra parte ci sarà Dumfries. In difesa, ecco il trio Pavard, Acerbi e Bastoni.
Le scelte di José Mourinho
La squadra giallorossa sta pensando soprattutto a recuperare le energie dopo le fatiche di coppa. Mourihno avrebbe voluto sorprendere Inzaghi recuperando Spinazzola, out in Europa League, e convocando Dybala e Smalling. I suoi piani sembrano destinati a fallire. Spinazzola non è ancora al 100%. Dybala non può scendere in campo, e andrebbe comunque solo in panchina (come supporto morale) e Smalling è un mistero (non si sa quando tornerà e nemmeno perché continua a star fermo).
Tra i pali tornerà ovviamente Rui Patricio. In difesa ci si aspetta il trio formato da Mancini, Llorente e Ndicka. Sulla destra, il portoghese ha i soliti dubbi, ma stavolta potrebbe dare una maglia da titolare al propositivo Karsdorp. Sulla sinistra, la speranza, come annunciato, sarebbe quella di avere Spinazzola. In caso contrario giocherà Zalewski.
A centrocampo, Cristante è in vero inamovibile. Bove potrebbe soffiare la maglia ad Aour. L’altro posto disponibile dovrebbe andare a Paredes. Uno che l’anno scorso, con la maglia della Juve, ha litigato con tutti i giocatori nerazzurri, cercando più volte di scatenare una rissa. In attacco c’è Lukaku. Accanto a lui dovrebbe esserci il Faraone El Shaarawy.
Ma la decisione di Inzaghi è di non guardare alla possibile formazione della Roma ma di pensare solo alla propria squadra, proporre gioco, sfondare, gestire e, infine, vincere. Sarà complicato, perché la Roma si difenderà con molti uomini, cercando di colpire in contropiede. Per avere la meglio, l’Inter dovrà imporre la sua qualità.