Causa contro il nuovo nemico: l’Inter fa sul serio

Durante l’assemblea dei soci è stato annunciato che l’Inter ha intrapreso un iter di rivalsa legale su un nemico: il club è pronto alla causa 

Com’è giusto che sia, l’Inter si prepara a muovere un’aspra battaglia legale per ottenere 30 milioni da DigitalBits, lo sponsor che non ha pagato il club la passata stagione. Il decreto ingiuntivo è già partito, ma non è dato sapere come andrà a finere. Non c’erano altre vie da percorrere, in ogni caso. E in tanti si chiedevano quando l’Inter si sarebbe finalmente attivata per rifarsi di quanto non le era stato dato.

Lukaku con la maglia dell'Inter
Lukaku (LaPresse) – interlive.it

L’assemblea dei soci svoltasi qualche giorno fa a Milano ha comunicato l’intenzione del club di far causa alla piattaforma Zytara Labs per gli oltre 30 milioni di euro non corrisposti per la sponsorizzazione di maglia con il logo DigitalBits. I mancati pagamenti riguardano buona parte della stagione 2022/23.

La buona notizia è che il tribunale di Milano ha già emesso un decreto ingiuntivo nei confronti della piattaforma digitale, come da richiesta del club. E i legali che collaborano con l’Inter hanno anche già comunicato l’ingiunzione alla controparte. Peggio non poteva finire. Si era partiti da grandi sorrisi e promesse reciproche di una proficua e interessante collaborazione.

Il buco lasciato da DigitalBits: ora l’Inter fa causa al nemico americano

L’Inter aveva scelto DigitalBits per ottenere un compenso complessivo da 80 milioni di euro in tre anni. Ma l’accordo commerciale raggiunto tra Inter e Zytara per la sponsorizzazione del brand Digitalbits è fallito quasi subito. Ciononostante, il marchio è apparso sulla maglia come main sponsor fino ad aprile 2023. Dopodiché, visto che i soldi non arrivavano da mesi, Zhang ha deciso di giocare con magliette prive di sponsor.

Causa contro DigitalBits
DigitalBits (YouTube) – interlive.it

Adesso è arrivato il tempo di fare sul serio, e cioè di muovere causa contro la società americana per inadempimento, cioè per i fondi dovuti e mai versati. All’Inter rimarrà per sempre ricordo dell’avventura con le criptovalute. Soprattutto per via del buco lasciato nel bilancio.

I conti dicono che il mancato pagamento da parte di DigitalBits ha influito per circa 30 milioni di mancati ricavi nell’esercizio 2022/23. Ecco perché si è dovuto per forza ricorrere alle vie legali.

Nel verbale dell’assemblea dei soci si parla di “eccezione di inadempimento piena nei confronti dello sponsor“. L’Inter spiega in che modo ha potuto dichiarare risolto, proprio per inadempimento, il rapporto con DigitalBits (sottoscritto nel settembre 2021) e quali sono le sue mosse per tutelare gli interessi finanziari della società.

Si legge che, con il supporto di uno studio legale esterno, il club ha proceduto a depositare presso il tribunale di Milano un ricorso per decreto ingiuntivo nei confronti di Zytara Labs. E questo tenendo in debita considerazione i costi legati alle rispettive alternative prospettate e alle concrete possibilità di ottenere dallo sponsor le somme da questi dovute ai sensi dell’accordo.

Come potrebbe andare a finire la storia

All’Inter, considerando il termine di bilancio fissato al 30 giugno 2023, non sono arrivati 1,6 milioni di pagamenti previsti per la stagione 2022/23 (i bonus per la Coppa Italia) e altri 29,75 milioni per il 2022/23. Insomma: la questione dello sponsor di maglia è stato un problema parecchio importante per tutta la scorsa stagione. E Zhang ci ha creduto fino alla fine, aspettando per mesi un pagamento da parte della società di criptovalute.

Causa contro DigitalBits
DigitalBits (Instagram) – interlive.it

Purtroppo sarà difficile cavare dagli insolventi qualche soldo. Il mercato delle monete digitali è in crisi da più di un anno, e DigitalBits era già famosa prima di investire sul calcio italiano (sponsorizzando Inter e Roma) per infelici accuse di truffa. Già al tempo dell’accordo fra Zhang e il marchio digitale si parlava di un affare poco limpido e sicuro…

DigitalBits, negli Stati Uniti, stava affrontando già nel 2021 una maxi causa per truffa e appropriazione indebita: i vertici dell’azienda erano stati accusati da vecchi investitori e da ex dipendenti. Tanti lamentavano di essere stati truffati o non pagati dalla società di criptovalute. Perché Zhang si sia lasciato intrigare da dei referenti così poco affidabili è ancora un mistero

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