Prima del fischio di inizio di Inter-Roma, Lukaku ha riso con i nuovi compagni dei fischi assordanti dello stadio, poi è arrivato il momento dei saluti a centrocampo
In quel momento, sul suo viso, è apparsa un’ombra di disagio, e il sorriso è svanito e non più tornato. Era l’ultimo della fila dei giocatori della Roma a incrociarsi con quelli dell’Inter nel saluto che precede il calcio d’inizio. Tutti lo hanno osservato, il quel preciso frangente, per spiarne le emozioni e giudicare le sue mosse.
Sguardo fisso e concentrato, il belga ha cercato di comportarsi come nulla fosse, così come fanno i professionisti. Pronto magari a gestire le reazioni non propriamente entusiastiche o nostalgiche dei vecchi compagni ora avversari. Il pubblico, tutto teso a rendere memorabile il suo ritorno al Meazza, si è dovuto accontentare di quest’unica scena da protagonista. Dopo il fischio d’inizio, Lukaku è sparito.
Mourihno gli aveva ordinato di giocare senza paura. Di viverla quella partita senza particolare angoscia: una sfida come le altre. E Big Rom è arrivato al Meazza con l’atteggiamento di chi se ne frega.
Senza rimorsi, senza vergogna. I suoi sorrisi iniziali, forse reattivi e non spontanei, sono apparsi quasi del tutto privi di quel sentimento imbarazzato che ci si aspettava potesse sorgere dal nervosismo o da un vago senso di colpo.
Cos’è successo fra Lukaku e gli ex compagni di squadra prima del calcio d’inizio di Inter-Roma
Con un paio di risatine d’orgoglio, Lukaku ha voluto lasciar intendere di non essere spaventato. Mostrandosi tranquillo voleva far intendere di essere del tutto immune alla contestazione, di non sentire alcun tipo di tensione o pressione da parte della Curva Nord. Di fatti, non ha mai degnato di uno sguardo i vecchi tifosi mentre ha applaudito a lungo il settore ospiti giallorosso. Gesti ponderati, probabilmente. Mosse preparatorie di un piano preciso.
Poi, nei saluti prima del match, Lukaku ha mostrato di non essere ancora un attore così bravo. Il goffo tentativo di abbraccio con Lautaro Martinez, spalla contro spalla, come i vecchi tempi, è andato a vuoto. Il Toro ha dato il cinque all’ex partner d’attacco, ma si è sottratto al contatto di complicità.
C’era tantissima attesa per il ritorno a Milano di Romelu Lukaku, e quei secondi che hanno anticipato il fischio d’inizio di Inter-Roma sono stati emblematici per rappresentare i sentimenti in gioco fra gli ex compagni. Nei saluti prima del match non c’è stato solo il tentativo di abbraccio con Lautaro, che si è sottratto senza guardarlo. Quasi con sprezzo.
Sembra che Lukaku abbia evitato scientificamente di incrociare gli occhi con Acerbi, Barella e Dimarco, che gli hanno offerto la mano senza alcun tipo di trasporto. Dalle immagini sembra che anche loro abbiano girato la testa o tenuto la testa bassa al momento del tocco per il saluto.
Big Rom ha toccato in tutta la partita 26 palloni
L’Inter ha vinto contro la Roma buttandosi alle spalle forse definitivamente la questione Lukaku. Molti tifosi, gli stessi che si erano armati di fischietti per contestarlo, avranno finalmente compreso che ora bisogna guardare avanti, affidarsi a Thuram e dimenticare l’attaccante che ha scelto di andare altrove.
Il Lukaku quasi spavaldo o eccessivamente tranquillo prima del fischio di inizio si è trasformato in un giocatore inoffensivo e quasi sofferente in campo. La contestazione non ha avuto alcun merito evidente nel depotenziarne la pericolosità. Lukaku è stato tradito dalla Roma, che non ha giocato.
Il saluto tra #Lukaku e gli ex compagni #InterRoma pic.twitter.com/erO3RBHY9H
— Giulia Whites (@GiuliaCuchu) October 29, 2023
Il belga non è riuscito a incidere. Non ha potuto, dato che gli sono arrivati pochissimi palloni. Le statistiche del match rivelano che non ha toccato mai la palla nell’area dell’Inter. Che in tutto ha interagito con la sfera 26 volte, ma solo per passaggi scollegati da occasioni reali.
“Non credo abbiano infastidito i fischi“, ha spiegato Bryan Cristante a DAZN parlando dei fischietti della serata del Meazza. Ed è così. La partita di Romelu Lukaku, in generale, non si è discostata molto dalla prestazione complessiva della Roma. Anonima la Roma e anonimo Lukaku. Ecco perché si può parlare solo di quello che è successo prima della gara. Nulla di speciale, in realtà.