Un altro infortunio grave mette in crisi il Milan di Pioli: si parla di un lungo stop, di almeno 4 mesi, per una pedina fondamentale
Stefano Pioli deve fare i conti con le critiche dell’ambiente dopo il pareggio di Napoli, i malumori di Leao e Giroud e soprattutto con i troppi infortuni che stanno penalizzando il suo Milan e mettendo in dubbio ogni velleità di rincorsa al primo posto in classifica. I risultati parlano chiaro: con un solo pareggio nelle ultime tre partite dopo le sfide contro Juve, PSG e Napoli, il Milan ha confermato quelle difficoltà già palesate contro le big, in modo evidente, nel confronto contro l’Inter.
Il 2-2 del Maradona ha messo soprattutto in luce i limiti atletici di una squadra soggetta a continui affaticamenti e infortuni. Inoltre, sono venute a galla irrisolte fragilità mentali e caratteriali: note distintive di alcuni protagonisti della formazione rossonera. Inevitabilmente, la delusione pone Stefano Pioli come imputato principale nel processo alla squadra.
Intanto, la partita contro il Napoli ha determinato anche un nuovo grave infortunio: Pierre Kalulu ha riportato una lesione del tendine retto femorale sinistro. Il difensore francese verrà probabilmente operato. In questo senso è possibile ipotizzare uno stop di almeno 4 mesi.
Si è fermato anche Pellegrino, per cui è stata scelta la terapia conservativa. Pulisic, invece, non impensierisce più di tanto: l’asso di Pioli proverà a recuperare per la sfida di sabato contro l’Udinese.
4 mesi di stop: Kalulu da indispensabile a indisponibile
Dopo la sosta, nei tre match citati, i rossoneri non hanno soltanto incassato una doppia sconfitta e una rimonta, ma hanno anche mostrato preoccupanti difficoltà in difesa. Sei sono i goal subiti rispetto agli appena due segnati. E ora uno dei difensori su cui Pioli fa più affidamento dovrà fermarsi.
Si prospetta uno stop di 4 mesi o più per Kalulu. Un problema in più in difesa, quindi. Pellegrino, che si è procurato una frattura composta dell’osso calcaneare del piede sinistro, affronterà la terapia conservativa. Non dovrà quindi operarsi: probabilmente metterà un tutore per ridurre la frattura al calcagno.
Pioli dovrà in un modo o nell’altro ridisegnare il reparto arretrato, e farlo in fretta, prima che il momento molto delicato evolva in conclamata crisi. Il rischio è quello di allontanarsi troppo dalla vetta in Serie A e di non riuscire a raggiungere gli ottavi di Champions. In questo caso, la stagione dei rossoneri potrebbe trasformarsi presto in un’annata fallimentare.
Mossa Ibra per lo Scudetto: Pioli dà il suo ok
La medicina potrebbe essere offerta da Ibrahimovic. Lo svedese è stato chiamato per supportare Pioli e la squadra in un momento di nervosismo, dopo la rimonta subita a Napoli, giunta dopo le cocenti sconfitte con Juve e PSG. Inutile negarlo: troppe tensioni animano lo spogliatoio rossonero. Dopo lo sfogo di capitan Calabria, hanno cominciato a brontolare anche Giroud e Leao. E tutto il disappunto investe l’allenatore Pioli.
Per risolvere i problemi potrebbe dunque far comodo uno come Ibra: una figura dirigenziale di campo, dalla leadership comprovata e l’enorme ascendente sui calciatori.
Gerry Cardinale si è messo di nuovo sulle sue tracce per affiancare lo svedese a Pioli, che non sembrerebbe spaventato dall’opportunità di lavorare fianco a fianco con un personaggio così forte.
Ibra non sembra però convintissimo. Potrebbe aiutarlo a dire di sì un contratto di rilievo, con garanzia di libertà di movimento. Per il legame che lo unisce al Milan e di fronte a un chiaro attestato di fiducia, potrebbe assumersi la responsabilità di mettersi al servizio di un allenatore in crisi.
Ibra potrebbe dare la scossa ai vecchi compagni e a un Milan uscito dal Maradona con la sensazione di non essere in grado di tener testa all’Inter. Pioli non vuole essere il capro espiatorio. Per ora un esonero non è verosimile.