Piero Ausilio segue con massima concentrazione le prestazioni di due giocatori del Lecce: uno è il sorprendente Nikola Krstovic e l’altro…
Arrivano conferme sull’interesse da parte dell’Inter nei confronti di due tesserati della squadra salentina. Ausilio, che sta monitorando da settimane la crescita di Nikola Krstovic, potrebbe aver deciso di seguire da vicino anche le prestazioni di un altro tesserato del Lecce: il centrocampista Ramadani. Non è poi così strano. Il Lecce, pur non raccogliendo risultati troppo incoraggianti, gioca bene e riesce a produrre ogni stagione almeno un paio di veri e propri talenti. Il merito è tutto di Pantaleo Corvino, da anni specializzato nella ricerca e nell’ingaggio di calciatori tecnicamente validi da campionati minori.
Nikola Krstovic è uno dei profili più brillanti della squadra pugliese, ma accanto al montenegrino ci sono altri talenti su cui club come l’Inter potrebbero concentrarsi in vista di acquisti futuri. Ne è appunto un esempio Ylber Ramadani, centrocampista albanese di ventisette anni che in poche partite è già riuscito a far passare a tanti tifosi la nostalgia per Morten Hjulmand, passato quest’estare allo Sporting Lisbona.
Il sito Pianetalecce.it ha raccontato che Piero Ausilio starebbe monitorando personalmente le prestazioni del centrocampista. Tempo fa, il direttore sportivo nerazzurro si è seduto in tribuna all’U-Power Stadium in occasione del match della squadra di D’Aversa col Monza proprio per prendere appunti sul gioco di Krstovic e di Ramadani.
Su Krstovic c’è ormai poco da dire. Da tempo la Serie A si è accorta del valore di questo giocatore, sempre più determinante per la sua squadra sia come creatore di gioco che come bomber.
Krstovic e non solo: l’Inter segue anche il centrocampista albanese del Lecce
La squadra di D’Aversa si è dimostrata molto solida soprattutto in casa e sta stupendo con la qualità espressa dal suo reparto offensivo: Strefezza, Krstovic e Almqvist sembrano già ben affiatati e ben abbinati. Krstovic e Almqvist danno qualità e sostanza, Strafezza versatilità e velocità. Krstovic è stato prelevato dal club sloveno del Dunaiska Streda, Almqvist in Russia dal Rostov. Entrambi sono costati davvero poco.
Il montenegrino, comprato dal Lecce per 4 milioni, ne vale ora almeno tre volte tanto. Inter e Milan, le due squadre che lo stanno seguendo da più vicino, sanno dunque di dover investire almeno 12 milioni per convincere i giallorossi a cederlo. In A, attaccanti così sono rari. Krstovic è uno dei pochi rapaci d’aria in grado di abbinare forza atletica e abilità tecnica.
Con inserimenti e goal Krstovic si è preso il Lecce: i tifosi salentini ormai lo idolatrano come avevano fatto con Chevanton. Dai suoi goal dipende il raggiungimento della salvezza. Ma il montenegrino potrebbe anche trasformarsi nell’ennesima ottima plusvalenza.
L’attaccante classe ’00 del Lecce potrebbe essere l’erede di Arnautovic all’Inter? Molto dipenderà da come affronterà il resto del campionato e da quanti goal riuscirà a firmare da qui a giugno. Troppe reti farebbero crescere ulteriormente il suo prezzo, allontanandolo dalle possibilità nerazzurre. Pochi goal metterebbero in dubbio il suo valore agli occhi di Ausilio.
Perché piace anche Ramadani
Al dirigente nerazzurro al momento interessa di più capire come si comporterà Ramadani. L’albanese potrebbe essere infatti un centrocampista gradito a Inzaghi, utilizzabile come vertice basso o come mezzala. Ramadani dà il meglio di sé in fase di non possesso (Inzaghi vuole un mediano così: da battaglia), ma si fa rispettare anche come mezzala box-to-box.
Sa difendere ma anche impostare. E sa portare palla o nasconderla, per far addormentatare il gioco o far ripartire l’azione. Non è Zidane ma non è nemmeno Gagliardini, per intenderci.
L’albanese, prelevato quest’anno dall’Aberdeen, squadra che milita nel massimo campionato scozzese, potrebbe appunto colmare il vuoto tattico lasciato da Gagliardini soprattutto grazie alla sua ottima resistenza fisica. Ramadani sembra un giocatore disponibile al sacrificio e preparato per fare da filtro in mezzo. Rispetto al buon Robertino Gagliardini garantirebbe una migliore visione di gioco e spiccate doti di leadership.