Piero Ausilio è tornato sulle voci di un possibile esonero di Inzaghi durante la scorsa stagione e sull’inevitabile argomento dell’addio di Lukaku
Intervistato da Radio Tv Serie A, Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter, è tornato sul caso Lukaku: dopo che i nerazzurri hanno battuto il discusso ex proprio sabato scorso, ecco la verità del dirigente su uno dei temi più discussi dell’estate. Senza apparire più agitato o sdegnato del consueto, Ausilio ha ribadito che non voler considerare Lukaku la più grande delusione della sua carriera. “Lukaku è stato parte del passato“, ha ripetuto più volte il ds.
“Abbiamo vinto insieme uno Scudetto meraviglioso, è stato una plusvalenza meravigliosa e anche un paio di finali perse“, ha continuato il dirigente milanese, dal 1998 all’Inter. “Preferisco non parlarne della telefonata che ha sancito il divorzio, ma dico solo che ci deve essere sempre educazione e rispetto. E sono mancate educazione e rispetto“.
Ausilio ha poi voluto ricordare che il mercato è fatto sopratutto di occasioni sfumate: tante trattative non vanno a finire come sperato generando delusione. Il problema con Lukaku, quindi, non è dipeso dal mancato accordo. Il disappunto nerazzurro è nato dal modo in cui il giocatore ha scelto di comunicare (o non comunicare) la sua decisione di non trattare più con l’Inter.
“Se c’è rispetto non c’è problema“, ha insistito il ds. “Quando invece ci si nasconde e ci si nega al telefono, allora lì pensi che sia il momento di voltare pagina”. Ausilio ha poi ricordato la data dell’8 luglio, quando si è consumata la telefonata breve e decisa dopo vari tentativi di chiamarlo nei giorni prima. Ma per il dirigente ora conta solo Thuram, che è il nuovo partner di attacco di Lautaro.
“Subito dopo la cessione di Lukaku al Chelsea, presi Dzeko a zero e avevo scelto Thuram. Faceva l’esterno, non sapeva neanche lui di poter essere una punta centrale. Ma lui era il mio prescelto. Tutto stava andando bene con Mino Raiola, avevamo definito tutto…“. Come noto, Thuram si fece male al ginocchio proprio la sera dell’accordo e Ausilio dovette cambiare obiettivo.
“Gli incontri col papà sono andati avanti: Lillian mi ricorda sempre che fui io il primo a vederlo punta centrale. Lilian e Marcus non lo dimenticarono e il vantaggio ce lo siamo preso“, ha raccontato Ausilio.
Ausilio racconta l’addio a Lukaku e le voci sull’esonero di Inzaghi
Piero Ausilio ha parlato anche di Inzaghi, concentrandosi sulle voci relative a un possibile esonero circolate la primavera scorsa. L’intervistato ha descritto Inzaghi come un allenatore umile, geniale e pigro. “Sì, è molto pigro! Ha delle convinzioni, e non lo sposti neanche con le cannonate. Ma è anche geniale, veramente geniale. Fa calcio di qualità e fa star bene tutti, la squadra sta bene con lui“.
“Inzaghi non è mai stato vicino all’esonero“, ha spiegato poi Ausilio. “Non è nelle corde di Steven Zhang e non è nelle corde di Marotta. Credo che Marotta, in carriera, non abbia mai esonerato un allenatore a stagione in corso. Sapevamo che, pungolando la squadra, si poteva venirne fuori. E abbiamo fatto due mesi finali pazzeschi, veramente pazzeschi“.
Infine Piero Ausilio si è sbilanciato sul futuro della squadra, affermando che i nerazzurri sono vicinissimi al Mondiale per Club (di fatto, alla squadra manca una vittoria in Champions per averne la certezza) e vogliono assolutamente qualificarsi alla fase successiva della Champions. Il sogno, ormai manifesto, è quello di arrivare alla seconda stella. “Ce l’hanno anche altri, l’importante è lottare fino alla fine. Se poi ci saranno altri più bravi, stringeremo loro la mano“.