Steven Zhang ha già deciso cosa fare da grande? Cresce la fiducia rispetto a una risoluzione già chiara sul futuro all’Inter
Pareva già abbastanza lampante che Steven Zhang potesse aver voglia di continuare a lavorare come presidente dell’Inter, nonostante i tanti, continui problemi ancora da affrontare relativi alla gestione del club, ai debiti in Asia e in Europa e alle difficoltà oggettive sperimentate negli ultimi anni dall’azienda madre (Suning). Chi si aspettava che durante l’ultima assemblea degli azionisti nerazzurri il presidente cinese svelasse a tutti quanti il proprio piano per tenersi l’Inter è rimasto però deluso.
Ma, fondamentalmente, immaginare uno Zhang disposto a confrontarsi a proposito della propria strategia di azione significa aver capito poco del soggetto in questione. In questi anni il giovane Zhang ha dimostrato degno erede di suo padre: un imprenditore dalle intenzioni sempre opache, dallo stile preciso e apparentemente misurato negli affari di famiglia e dal carattere imprevedibile.
I proprietari dell’azienda Suning non amano mettersi in mostra. A oggi, nessuno conosce davvero i loro programmi strutturali e la loro vera ideologia imprenditoriale. Sembrano fedelissimi interpreti delle direttive imposte dal Governo cinese, eppure gli Zhang hanno già dimostrato di essere uomini d’affari flessibili e vogliosi di emanciparsi dalle tradizioni culturali del loro Paese per affacciarsi in nuovi mercati. A ogni modo, pur essendosi confrontati con il mondo commerciale occidentale, continuano a nascondersi da un punto di vista mediatico, tenendo certe questioni più delicate opportunamente segrete.
Zhang padre e figlio mirano sì a seguire ossequiosamente le direzioni imposte dal partito comunista cinese, ma al contempo sembrano orientati a voler crescere sul piano internazionale, correndo rischi non sempre calcolati. Fanno proclami di grandezza anche se seguitano a voler mantenere, il più possibile, un profilo basso.
In tutto ciò, il giovane presidente cinese non riesce ancora a nascondere certe ambizioni, soprattutto dal punto di vista sentimentale. E si è capito che non vorrebbe essere costretto a vendere il club. Sembra perciò che abbia deciso di puntare tutto sul rifinanziamento. Non ha molto tempo a disposizione: dovrebbe chiudere l’operazione entro la fine del 2023 o, al massimo, per l’inizio del 2024. Continuano per questo incessantemente i dialoghi con gli advisor Goldman Sachs e Raine Group per trovare fondi disposti a prestare all’Inter circa 500 milioni.
Zhang ha deciso cosa fare: punta tutto sul rifinanziamento
Sappiamo che ci sono due fondi interessati, entrambi statunitensi. Secondo la Gazzetta dello Sport, domenica sera, Steven Zhang avrebbe parlato da Shanghai con Simone Inzaghi e poi con tutto il management nerazzurro per complimentarsi a proposito della vittoria contro la Roma.
E dopo questa chiamata, a viale della Liberazione, sarebbe cresciuta la convinzione a proposito della permanenza del presidente. Anche con l’ingresso di Melody Yichang Xu, senior investment manager di Suning e ultimo socio a entrare nel CdA, Zhang avrebbe voluto lanciare un chiaro segnale: non voglio andarmene.
Zhang è fortemente deciso a tenersi il club, lavora su obiettivi a medio-lunga scadenza e crede che il club possa crescere tanto a livello sportivo ed economico nei prossimi tre anni.
Il prestito di Oaktree in scadenza il 20 maggio 2024 lo preoccupa, ma fino a un certo punto. Il giovane presidente pensa infatti che riuscirà a restituire al fondo californiano oltre 350 milioni (275 più gli interessi che hanno fatto salire, di molto, la cifra iniziale). Come? Grazie ai soldi ottenuti da un altro finanziamento.
I due advisor scelti per rifinanziare il debito con Oaktree hanno allacciato rapporti con almeno un paio di credit fund interessati all’operazione, entrambi di area statunitense. Bisogna solo capire a quanto ammonteranno i nuovi tassi d’interesse.
I tassi attuali con Oaktree sono fissati al 12%, e Zhang potrebbe accettare interessi solo di poco superiori a questa percentuale. La contingenza non è favorevole. Ma comunque non è ancora esclusa la possibilità di chiudere un rifinanziamento con lo stesso Oaktree (il fondo non dovrebbe essere intenzionato a rilevare il club).
In cerca di soci…
Un’altra possibilità concreta per Zhang sarebbe quella di aprire all’ingresso di un fondo direttamente nel club, con una partecipazione azionaria di minoranza. Magari proprio nell’ottica di un futuro, ma ancora lontano, cambio di proprietà.
Il presidente preferirebbe ovviamente mantenere il 100% del controllo, puntando sul fatto che l’Inter potrebbe già rivelare enormi margini di crescita, anche in relazione alla questione stadio. Margini noti ai fondi in grado di concedergli un prestito.
Zhang sa che rifinanziando potrebbe poi lavorare tranquillo per almeno un paio di anni, arrivando magari a godersi la seconda stella. Poi lo stadio di proprietà e il Mondiale per Club.