Due fondi provano a prendersi l’Inter: 1,3 miliardi di euro

Zhang punta a tenersi stretta l’Inter ma incombono due fondi pronti a investire 1,3 miliardi per rilevare la società

Tutta una questione di fondi. All’orizzonte c’è sempre la minacciosa ombra del fondo californiano Oaktree, che aspetta da Zhang la restituzione con interessi del prestito da più di 350 milioni. E intanto si vocifera di novità interessanti giunte dai due advisor Goldman Sanchs e Raine Group, le banche che stanno aiutando Suning a ricercare nuovi finanziamenti… Ci sarebbero infatti due fondi americani interessati a rifinanziare il debito del presidente cinese, magari entrando nell’Inter con una quota di minoranza.

Due fondi pronti a investire sull'Inter
Steven Zhang (LaPresse) – interlive.it

Ciò significherebbe che i nuovi referenti dovrebbero voler lasciare la quota di maggioranza e la presidenza a Zhang fino al 2025 o al 2026 per poi subentrare. Tutto esattamente in linea con i progetti attuali di Steven Zhang, che in Cina starebbe lavorando appunto a negoziare un aiuto di questo tipo.

Ma non vuol dire che la cessione imminente sia stata scartata come exit strategy. Il punto è che nessun potenziale acquirente sembra davvero interessato a mettere sul piatto 1,3 miliarsi subito, sapendo che in caso di mancato rifinanziamento da parte di Zhang l’affare potrebbe essere chiuso a molto meno direttamente con Oaktree.

Due fondi pronti a investire sull’Inter: acquisto solo rimandato

Al momento non c’è un investitore convinto. Di conseguenza l’Inter è ancora saldamente nelle mani di Zhang. Di base, il 2024 sarà un anno decisivo per le sorti della società nerazzurra. Il presidente cinese crede di avere buone possibilità per evitare che l’Inter finisca nelle mani degli americani di Oaktree.

Steven Zhang: il piano per tenersi l'Inter
Zhang (LaPresse) – interlive.it

Zhang punterebbe sui dialoghi avanzati con due altri grandi fondi americani pronti a offrirgli a tassi non troppo alti un prestito da circa 500 milioni attraverso cui risolvere la questione relativa al debito con Oaktree.

Entro maggio 2024, come sappiamo, dovrà restituire i soldi del finanziamento, e in caso contrario dovrà dare in pegno le quote societarie dell’Inter o rifinanziare il debito con la società californiana.

L’ingresso nel CdA non di un rappresentante di Oaktree ma di Melody Chang in rappresentanza di Suning appare però come una dichiarazione di intenti: i cinesi puntano alla continuità e, magari con l’aiuto della Cina, proveranno a rifinanziare il debito e a scavallare la data critica del 20 maggio 2024.

Voci sugli interessati che non demordono

Gli advisor Goldman Sanchs e Raine Group sono dunque impegnati proprio per risolvere questa situazione, sapendo che la questione della cessione è in pratica rimandata. L’idea di Zhang è quella di vendere l’Inter per oltre 1,3 miliardi di euro. E per farlo deve accrescere il valore del club con lo stadio, la seconda stella e la partecipazione al Mondiale per club.

Due fondi pronti a investire sull'Inter
Zhang (LaPresse) – interlive.it

Fino a oggi non ci sono stati contatti ufficiali fra Zhang e tutti i referenti che sono stati indicati come possibili acquirenti (da Investcorp ai qatarioti…), anche perché c’è sempre da risolvere la questione del debito con Oaktree. Eppure arrivano anche conferme sul fatto che due fondi abbiano già mostrato interesse nei confronti della squadra italiana e siano dunque pronti ad accontentare le richieste di Zhang. Magari non subito.

La Gazzetta dello Sport scrive infatti che in questi mesi due fondi hanno studiato la situazione. Sembra però che abbiano mollato la presa. I gruppi sarebbero uno di provenienza mediorientale e il secondo statunitense. “Nessuno ha affondato, a fronte di uno Zhang che valuta l’Inter 1,3 miliardi di euro“.

Steven Zhang è pronto a cedere l’Inter ma non subito. Per ora è pronto solo ad aprire la società a nuovi investitori: soci di minoranza. Dopo le varie indiscrezioni relative all’arrivo di sceicchi dal Qatar o dall’Arabia Saudita, ogni discorso dovrebbe essere rimandato. Fra due anni? Tre?

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