Lo stadio di proprietà ormai è un obiettivo necessario per l’Inter: il club deve continuare a insistere, per favorire Zhang e il proprio rilancio come società
Necessario. Vale a dire imprescindibile, inderogabile e, per molti versi, inevitabile. Sia l’Inter che il Milan non possono più andare avanti senza uno stadio di proprietà. Si ripete spesso che i club moderni, per sopravvivere a livello finanziario, secondo gli ideali di crescita e autosufficienza, non possono prescindere dalla presenza di una struttura di proprietà. Perché? Proviamo a spiegarlo con dei dati oggettivi…
L’Inter è il club di Serie A con la maggiore presenza di pubblico pagante. Il bilancio 2022/23 ha evicenziato che i nerazzurri hanno incassato 79 milioni di euro circa grazie ai biglietti venduti. Bei numeri, derivanti da una presenza quasi fissa di 75.000 persone, con capienza sold-out per il 95%.
Il bilancio della Juventus, per lo stesso anno, parla di incassi dallo stadio di 61,5 milioni nei match day più 3,6 milioni in altri giorni. In totale, dunque, la società bianconera ha messo in tasca 65 milioni circa con uno stadio da 41.000 posti.
Da questo confronto si evince chiaramente come la Juventus riesca quasi a pareggiare gli incassi dell’Inter con uno stadio che non è quasi mai sold-out e con 34.000 posti in meno.
Un paio di giorni fa, anche Marotta è tornato sulla questione del nuovo stadio. Da tempo è noto il club intende realizzare nel prossimi anni, ma altrettanto note sono le difficoltà burocratiche che Steven Zhang potrebbe incontrare, sia a livello logistico che politico. Insomma, l’ad nerazzurro, con poche parole, ha centrato subito il nocciolo della questione.
Stadio necessario: un’esigenza due volte fondamentale per l’Inter
Dopo aver messo le mani avanti, spiegando che quello inerente lo stadio è un argomento trattato dal suo collega Alessandro Antonello, Marotta, a margine della presentazione della quarantesima edizione di Sport Movies & Tv Milano International FICTS Fest, a Palazzo Lombardia, ha dichiarato: “Dico solo che lo stadio di per sé rappresenta un’esigenza di una qualsiasi società calcistica moderna. Quindi, anche noi stiamo percorrendo questa strada“. Una necessità, quindi. Perché lo stadio, per l’Inter, è davvero un investimento necessario.
L’Inter ha individuato a Rozzano l’area dove si potrebbe costruire ex novo uno stadio di proprietà. Il club è già in trattativa da tempo con la famiglia Cabassi per l’acquisto del terreno, e ha ottenuto un diritto di esclusiva fino ad aprile 2024. Non solo: ha già ottenuto dal Comune di Rozzano anche l’approvazione di un PGT, cioè un Piano di Governo del Territorio, che prevede la possibilità di costruire uno stadio sull’area.
Quest’area è da un miliardo di metri cubi, un terzo dei quali sottoposti a intervento. L’impianto potrebbe contenere da 50.000 a 70.000 posti. Per la struttura, l’Inter si è già affidata allo studio Populous, che era stato precedentemente coinvolto (come vincitore nella gara privata) nel progetto San Siro.
Ecco, se l’Inter riesce sempre a fare sold-out, avere uno stadio con meno di 70.000 posti sarebbe assurdo. A ogni modo, per arrivare a costruire, si profila un percorso burocratico con presentazione di un Masterplan e di una documentazione a sostegno. Secondo il sindaco di Rozzano, Giovanni Ferretti De Luca, l’iter potrebbe avere conclusione tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.
L’obiettivo del club sarebbe dunque quello di avere il nuovo stadio pronto per la stagione 2028/29. Antonello ha detto che il modello di riferimento dovrebbe essere lo stadio del Tottenham. E tutti quelli che saranno i ricavi addizionali del nuovo impianto dovrebbero essere usati per ripagare il debito a fronte del progetto.
Intorno allo stadio dovrebbero sorgere strutture per ospitare tutte attività legate al club: uffici, centro sportivo, parco per i tifosi, store ufficiale e museo…
Il problema di Zhang: senza non va avanti
Anche Zhang, che vuole tenersi l’Inter, sa che per poter far sopravvivere il club, ma anche per poterlo vendere a un prezzo opportuno nei prossimi anni, ha bisogno di uno stadio di proprietà. L’Inter sembra insomma aver preso una direzione precisa sul futuro del proprio impianto. La notizia è in questo senso positiva. Così come positive sono le intenzioni.
Ma la questione è in ballo ormai da molto tempo. E questo non lascia ben sperare. Sembra poi che Antonello non abbia del tutto abiurato l’idea di recuperare il Meazza, il che sarebbe controproducente per più ragioni.
Già per ottenere uno stadio nuovo i tempi per la realizzazione sarebbero lunghi, ma se il club dovesse continuare a cincischiare, a dare ascolto al sindaco di Milano e a cercare un dialogo con il club rossonero, perdendo insomma altro tempo, diventerebbe sempre più complicato trasformare la suggestione in qualcosa di serio.